Impianto fotovoltaico, con lo sconto in fattura ci rimetti sempre e solo tu?

Andiamo con ordine, per farti capire il motivo della mia affermazione, voglio che tu abbia un quadro completo, perchè lo sconto immediato attira tutti ma, il più delle volte, non conviene e porta solo problemi.

 

Recentemente è stato pubblicato un provvedimento dell’Agenzia delle entrate che, fra le altre cose, permette di acquistare un impianto fotovoltaico con uno sconto immediato in fattura del 50%. Di fatto si permette al privato cittadino, che avrebbe diritto alla detrazione fiscale del 50% in dieci anni, di cedere questo credito all’azienda che installerà l’impianto fotovoltaico.

Vuol dire che tu lo paghi la metà del suo costo, ovvero di quello che l’azienda dichiara in fattura.

 

Bello vero? Direi stupendo, no?

 

Ad una analisi molto superficiale, decidendo di sfruttare questa possibilità, avresti moltissimi vantaggi e praticamente nessuno svantaggio, un’occasione da prendere al volo! Ma sei sicuro che sia proprio così?

 

Sicuro che acquistare un impianto fotovoltaico con lo sconto del 50% in fattura non nasconda qualche insidia?

 

Analizziamo assieme i pro e i contro di questa opportunità.

 

Il primo punto da analizzare, quello che probabilmente ti interessa meno, è che è ASSOLUTAMENTE SCONVENIENTE per l’azienda che installa l’impianto.

Questo è un dato di fatto, che si rifletterà indirettamente su di te e sul tuo impianto fotovoltaico, vediamo come.

Applicare lo sconto immediato in fattura del 50% per l’installazione di un impianto fotovoltaico è, come lo chiama l’amico Devis di Soluzioni Solari, un acceleratore di povertà.

Ma capisco che questo possa interessarti relativamente. In fin dei conti il vantaggio per te sembra reale, l’azienda avrà fatto i propri ragionamenti sulla sostenibilità della cosa, no?

 

Ti garantisco che non lo fanno prorio,, ma andiamo oltre, vediamo le conseguenze per TE che stai scegliendo di installare l’impianto con il 50% di sconto in fattura.

 

Tutto sta nel gioco finanziario che sta dietro le quinte: le grandi società tentano di attrarti con parole magiche, fingendo di regalarti le cose ma in realtà hanno bisogno di numeri da incastrare nel loro gestionali, e quel numero potresti essere proprio tu.

 

Certo, se a te non interessa nulla, pensi che un impianto fotovoltaico sia come una confezione di pasta e il tuo scopo è quello di trovare chi te la fa pagare meno, hai un’opportunità enorme davanti agli occhi.

Quando poi capirai che un impianto fotovoltaico a servizio di una casa che punta all’indipendenza energetica non è come un pacco di pasta, forse ti ricorderai di queste parole.

 

Prova a fare una ricerca con il primo nome di fornitore di energia che ti viene in mente, abbinare la parola fotovoltaico e magicamente vedrai che oggi anche lui propone impianti fotovoltaici e da qualche parte è pronto a vendertelo a rate, applicando anche il famigerato sconto 50% in fattura.

Ecco, ora preparati ad essere preso di mira dalle millemila società che pur di entrare in casa tua con uno dei loro commerciali o finti consulenti che mirano a… La tua firma in basso a destra, vale e conta solo quella!

 

Ma forse questo lo intuivi già, non credo di essere il primo che ti mette in guardia da questo tipico atteggiamento che potrei anche definire truffaldino, e se non credi alle mie parole guarda l’articolo datato marzo 2017 di federcontribuenti :

 

https://www.federcontribuenti.it/fotovoltaico-il-60-dei-contratti-e-una-truffa/

 

Oppure quello più iconico (simile a tanti altri articoli purtroppo):

 

http://www.perugiatoday.it/cronaca/incassava-acconti-per-impianti-fotovoltaici-nei-guai-venditore.html

 

Non credo che tu sia alla ricerca di questo… sbaglio?

 

E non è finita, una volta capito con chi hai a che fare, guardiamo nel dettaglio cosa ti succede realmente, perché li si entra proprio nel marcio.

 

Se scegli lo sconto immediato in fattura, paghi di più l’impianto.

 

Si tratta di un banale conteggio matematico, a parità di caratteristiche tecniche (potenza, pannelli, inverter, garanzie, ecc), chi propone lo sconto immediato alza il prezzo di partenza di una certa percentuale. Nessuno ti regala nulla, stai tranquillo, se l’azienda si accolla il rischio e l’onere di essere “scoperta di cassa” per 5 anni, troverà il modo di farsi pagare questa cosa, aumentando il costo iniziale dell’impianto di una percentuale variabile fra il 15% e il 30%.

 

Per semplificare il concetto, se applico lo sconto 50% in fattura sulla vendita di un impianto fotovoltaico vuol dire che te lo faccio pagare la metà, l’altra metà la recupero non pagando tasse per i prossimi 5 anni.

 

Ora, prova ad andare in banca e chiedere un prestito, te li regalano quei soldi?

Se fai due conti, paragona uno sconto in fattura con un finanziamento di 6.000 €

 

In realtà quei 6.000 € con un tasso medio da finanziaria dl 7%, costano la bellezza di 7.000 € almeno, e chi pensi che paghi la differenza? Pensi che le società ti facciano lo sconto rimettendoci del denaro?

 

Assolutamente no, perché da qui partono le 1000 furbate, alcune ben visibili perché si possono scorgere prima di mettere la tua firma in basso a destra altre invece… purtroppo solo dopo che hai firmato e pagato il comunque cospicuo acconto!

 

In questo particolare periodo storico il denaro fermo in banca o investito a basso rischio genera delle perdite, e i tassi dei principali titoli di stato sono negativi, questo significa che se hai disponibilità di denaro, il gioco non vale la candela e il vantaggio è massimo con la detrazione fiscale.

 

Il secondo punto è un ragionamento su quali aziende possono permettersi di scontare il 50% direttamente in fattura per l’installazione dell’impianto fotovoltaico.

Chi può farlo senza aumentare troppo il prezzo iniziale (limitandosi magari ad un +15%)?

Semplice, le grosse aziende commerciali controllate da grandi gruppi, guarda caso sempre attivi anche nella vendita e nella produzione di energia.

 

Lo schema che seguono è sempre lo stesso, te lo riassumo brevemente:

 

  1. Vedi un’offerta molto allettante su Facebook o cercando su Google, di solito già nell’offerta è presente un prezzo aggressivo con lo sconto già scorporato.

 

  1. Clicchi incuriosito ed inserisci i tuoi dati

 

  1. Ricevi una telefonata da un call center che cerca di capire se sei un pollo da spennare e prende mille informazioni per poi provare a venderti qualsiasi cosa.

 

  1. Se prosegui ricevi la visita (o la telefonata) di un commerciale, e qui son dolori.

 

  1. Il malcapitato proverà in tutti i modi a venderti (spesso al telefono) quello che ha a catalogo senza raccogliere nessun tipo di informazione tecnica:
  • Impianti fotovoltaici
  • Contratto di fornitura dell’energia elettrica
  • Condizionatori
  • Colonnine di ricarica per auto
  • Caldaie ibride, pompe di calore

 

  1. In questa fase scoprirai le mille clausole da rispettare per ottenere il prezzo accattivante dell’offerta iniziale:
  • Il quadro elettrico non è compreso
  • La pratica di allaccio alla rete è extra
  • Per le richieste comunali ti devi arrangiare
  • Lo sconto in fattura vale solo se firmi anche un contratto di fornitura di energia

 

  1. Cominci a renderti conto della fregatura ma è troppo tardi, ormai hai una specie di sanguisuga in casa che arriverà anche alle offese quando capirà di non avere speranze di chiudere contratti (non sto scherzando ne esagerando, mi è stato raccontato da più di una persona).

 

Una delle caratteristiche comuni a tutte le grandi aziende che possono permettersi di vendere un impianto fotovoltaico con lo sconto immediato del 50% in fattura è che non hanno manodopera interna, e questo è l’elemento che più ti potrà danneggiare.

Il margine per pagare un installatore in caso di sconto in fattura è ridotto a nulla, davvero le briciole.

Chi si presenterà a casa tua per installare il tuo impianto fotovoltaico riceverà un compenso bassissimo e lo riceverà mesi dopo l’installazione.

 

Questo comporta due conseguenze disastrose:

 

  1. Fretta. Il tuo impianto deve essere montato da 2 persone in 1 giorno, fine. Non ci sono alternative, qualunque cosa accada bisogna finire in un giorno. Poco importa se le tegole non vengono limate a dovere, se vengono utilizzate la metà delle staffe necessarie, se i cavi non vengono adeguatamente protetti, se si utilizzano morsetti con le dimensioni sbagliate, tanto le conseguenze spiacevoli si presenteranno dopo qualche mese o anno dall’installazione.Credimi, non hai idea di quante richieste di intervento ricevo per sistemare installazioni di questo tipo (con costi che vanno da qualche centinaio a qualche migliaio di Euro)

 

  1. Ultimata l’installazione non si presenterà più nessuno, indipendentemente dalle tue richieste di intervento. Se l’impianto funziona (e la maggior parte delle volte funziona) allora è tutto ok, l’installatore non ha convenienza economica a ripresentarsi a casa tua e il commerciale se ne fregherà perché sarà impegnato a vendere altre fregature! (Se sei in questa situazione puoi chiamarmi tranquillamente, ti manderò una squadra a 45€ + IVA all’ora per sistemare).

 

Ricapitolando, sei ancora disposto a correre tutti questi rischi per un risparmio immediato reale del 30%, rinunciando alla detrazione in 10 anni del 50%?

 

Se la risposta è sì puoi correre immediatamente su facebook e cliccare sulla prima offerta allettante che trovi, ti faccio tanti auguri!

Se invece desideri confrontarti con un’azienda che sia in grado di darti una consulenza seria, un’installazione veramente curata e delle garanzie adeguate, puoi prenotare una visita cliccando qui sotto!

La manutenzione dell’impianto fotovoltaico residenziale

Ecco perchè il tuo impianto fotovoltaico residenziale NON ha bisogno di manutenzione annuale programmata.

 

Prendo come sempre spunto da una domanda che mi sento fare molto spesso quando parlo con qualcuno interessato ad installare un impianto fotovoltaico:

 

“Che tipo di manutenzione bisogna prevedere per il proprio impianto fotovoltaico residenziale?”

 

“E’ necessario pensare già ad un budget per eventuali guasti futuri?”

 

“E’ vero che poi devo chiamare il manutentore ogni anno per organizzare un sopralluogo e per la pulizia dei pannelli?”

 

La preoccupazione è abbastanza chiara e assolutamente lecita, nessuno desidera installare qualcosa sulla propria abitazione che sia poi fonte di problemi e preoccupazioni.

Nella mente di chi sta per installare un impianto fotovoltaico sorgono due grossi dubbi sugli interventi di manutenzione che sarà necessario effettuare dopo l’avvio dell’impianto.

 

Che costi di gestione ha un impianto fotovoltaico?

 

Il primo dubbio è di carattere economico: se installo un impianto fotovoltaico per produrre energia elettrica e risparmiare in bolletta e poi mi ritrovo a dover fare una manutenzione annuale a pagamento, saltano tutte le previsioni e i flussi economici.

 

Chiunque può fare una stima grossolana di quanto produrrà l’impianto fotovoltaico in termini di energia elettrica, ormai è alla portata di tutti (se vuoi puoi scaricare la mia guida gratuita e calcolarlo tu stesso).

 

Quello che nessuno ti dice è che un impianto per essere remunerativo deve avere un costo di manutenzione pari a zero, soprattutto se stiamo parlando di un impianto fotovoltaico domestico di piccola taglia.

 

Ragionamento assolutamente razionale, al di sotto di una soglia minima di potenza (10 kW) qualsiasi costo fisso di manutenzione o di controllo sballa tutti i calcoli economici. Non ci sono dubbi a riguardo, non deve esserci nessun costo extra per almeno 10 anni.

 

Il fotovoltaico lavorerà per me o io dovrò lavorare per l’impianto fotovoltaico?

 

Il secondo problema, forse più “sentito” del primo, è che tendenzialmente tutti desideriamo essere tranquilli e rilassati, almeno quando siamo a casa e installare un sistema che ha bisogno di continui interventi di manodopera o manutenzione si scontra con questo desiderio.

 

Io per primo non vorrei mai dovermi ricordare tutti gli anni di fare la manutenzione all’impianto fotovoltaico, chiamare il tecnico, aspettare che abbia una giornata libera, prendermi ferie, ecc.

Il ruolo dell’impianto fotovoltaico dovrebbe essere quello di produrre energia elettrica per la tua abitazione in modo continuativo, senza interruzioni, senza malfunzionamenti e senza necessità di manutenzioni annuali.

 

“Quindi mi stai dicendo che bisogna installare l’impianto fotovoltaico, lasciarlo sul tetto per 25 anni incrociando le dita e sperare che vada tutto bene?”

 

Ovviamente NO, solo che per impianti fotovoltaici domestici di piccola taglia ( 3 – 10 kW monofase/ trifase) non è necessaria una manutenzione annuale programmata e non servono sopralluoghi di verifica ricorrenti.

 

L’unica cosa che ti consiglio vivamente di predisporre è un sistema di monitoraggio del tuo impianto fotovoltaico che ti permetta di avere sempre a portata di smartphone i numeri della produzione istantanea e dell’energia prodotta.

 

L’ideale sarebbe dotare l’impianto di un monitoraggio che permetta anche di impostare allarmi automatici in caso di guasto o malfunzionamento e che fornisca direttamente all’installatore i parametri più avanzati.

 

Con un sistema di questo tipo diventa assolutamente superflua qualsiasi manutenzione programmata o sopralluogo di “verifica del funzionamento” dell’impianto.

 

Quindi attento, non firmare contratti truffaldini dove ti si propone la manutenzione annuale programmata del tuo impianto fotovoltaico a fronte di una spesa ricorrente. Se e quando riscontrerai qualche malfunzionamento o avrai qualche dubbio potrai sempre contattare uno specialista che interverrà rapidamente risolvendo eventuali problemi.

 

Attenzione, non vorrei essere frainteso, se hai installato un impianto fotovoltaico 5, 6 o 10 anni fa le cose sono un po’ diverse, la tecnologia non era la stessa di oggi e molto probabilmente una verifica periodica potrebbe anche avere senso in qualche caso. In questo articolo mi concentro sull’analisi di come un NUOVO impianto fotovoltaico dovrebbe essere concepito e realizzato.

 

Ecco le 3 regole d’oro per avere un impianto fotovoltaico performante e profittevole, senza sorprese

 

  1. GARANZIE DEI COMPONENTI e SCELTA DELL’INSTALLATORE

 

I pannelli fotovoltaici, così come gli inverter e tutti gli altri componenti che costituiscono il tuo impianto, sono potenzialmente soggetti a rotture o guasti.

 

Anche se si tratta di eventi ormai rarissimi, bisogna evitare che una rottura diventi la causa di un esborso economico non previsto. Per tutelarsi da questo punto di vista è assolutamente obbligatorio scegliere componenti garantiti dal produttore NON meno della vita utile dell’impianto (25 anni). Ma non basta!

 

Se dovesse verificarsi un guasto è di vitale importanza che la garanzia copra anche eventuali lavori di sostituzione e, soprattutto, che l’installatore ti segua passo passo nell’attivazione delle procedure di sostituzione.

 

Ora ti voglio fare una domanda. Secondo te, il tuo amico elettricista, che fa 2 impianti fotovoltaici all’anno comprando il materiale dal distributore di fiducia, ha le competenze per gestire i rapporti con un costruttore giapponese, norvegese o tedesco? Ha voglia di farlo considerando che è in cantiere 6 giorni su 7? E anche se entrambe le risposte fossero positive, quanto tempo ci metterà a gestire il tutto?

 

Peggio ancora nel caso di azienda puramente commerciale, come ce ne sono tante, senza forza lavoro interna, che si limita a strappare firme su contratti utilizzando commerciali aggressivi. In questo caso sei fortunato se ti risponderà qualcuno al telefono! Tanti auguri!

 

Quindi la scelta dell’installatore è importante esattamente (se non più) della scelta dei componenti.

 

  1. MONITORAGGIO DELL’IMPIANTO

 

Ecco un’altra caratteristica importantissima che il tuo impianto fotovoltaico DEVE avere se non vuoi sorprese in futuro. L’impianto deve essere monitorato costantemente.

 

Tutti ormai propongono impianti con il monitoraggio della produzione, è quasi una moda. Praticamente ogni preventivo ormai prevede i famosi ottimizzatori di potenza per monitorare in modo dettagliato ogni singolo pannello. Quando lo dicevo solo io 5 anni fa mi prendevo gli insulti dai concorrenti, ora sono tutti d’accordo, mettono gli ottimizzatori su tutto, un po’ come il prezzemolo, il più delle volte senza sapere neanche a cosa servano esattamente.

 

Ma non basta. Tutti sono capaci di vendere un ottimizzatore. Basta metterlo a catalogo e spiegare ai commerciali che, vendendo l’impianto ottimizzato, avranno un punto percentuale in più di provvigione.

 

Poi però l’impianto va monitorato sul serio, vanno impostati gli allarmi via mail in caso di malfunzionamento e ci deve essere qualcuno che quelle mail le apre, le legge e si attiva per risolvere il problema.

 

Come prima, può essere il tuo elettricista, impegnato sul cantiere tutta la settimana?

 

Può essere il commerciale che ti ha venduto l’impianto e che non hai più sentito neanche per sbaglio?

  1. ESPERIENZA DELL’INSTALLATORE

 

Eccoci giunti alla regola più importante di tutte, quella che in un certo senso comprende anche le altre. L’esperienza dell’installatore a cui affiderai il lavoro sarà determinante per avere un impianto fotovoltaico sempre efficiente, performante e senza sorprese.

 

Il termine “esperienza” ha però un problema: è troppo generico e difficilmente valutabile, come fai a capire se un installatore ha “esperienza” o meno?

 

Dal numero di impianti che ti racconta di aver installato?Da quanti segnaposto sono stati inseriti con google maps sulla pagina referenze del suo sito?Dall’età anagrafica dell’azienda?

 

Io ho una mia personale opinione su questo. L’esperienza, cioè la capacità di capire in anticipo potenziali problemi evitandoli, è data da 2 fattori:

 

  1. Focus: meno servizi offre un’azienda più si presume sia specializzata e aggiornata in quello che fa.

 

  1. Anni di attività: fare lo stesso lavoro da 1 anno non equivale a farlo da 10.

Quindi riassumendo, se vuoi realizzare un impianto fotovoltaico per la tua abitazione stai molto attento alle scelte che farai PRIMA di installare l’impianto. Se farai le scelte giuste non sarà poi necessario spendere altri soldi imprevisti per manutenzioni annuali o per controlli successivi al collaudo (per almeno 10 anni).

L’unica eccezione è rappresentata, in qualche caso, dalla pulizia dei pannelli, ma anche qui occhio alle truffe!

 

Ci sono alcune situazioni che meritano un’attenzione particolare: se hai un camino di una stufa a legna posizionato molto vicino ai pannelli è molto facile che ogni anno sia necessaria una pulizia.

 

Allo stesso modo se abiti nei pressi di una strada molto trafficata probabilmente a primavera dovrai prevedere una pulizia dell’impianto fotovoltaico.

 

In tutti gli altri casi, si può tranquillamente evitare pulizie anche per 4 o 5 anni.

 

Quanto costa pulire i pannelli fotovoltaici?

 

Ecco la risposta sincera: da zero a poche decine di euro.

 

Costa esattamente zero se sei un tipo atletico, abituato a salire sul tetto. In questo caso, rispettando sempre tutte le norme sulla sicurezza, puoi semplicemente salire sul tetto con acqua e con uno strumento lavavetri come questo:

Costa leggermente di più se devi mandare qualcuno a farlo al posto tuo, ma molto spesso basta chiedere a chi ti pulisce le grondaie o direttamente allo spazzacamino.

 

Bene, spero di aver fatto un po’ di chiarezza sulla manutenzione e sulla pulizia dell’impianto fotovoltaico di casa tua e su come deve essere pensato e realizzato per evare brutte sorprese in futuro.

 

Se vuoi ricevere una consulenza sul tuo caso specifico, clicca qui sotto ed inserisci i tuoi dati per essere ricontattato.

 

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A presto.

 

Stefano Nichelatti

Il fotovoltaico nel 2019 non conviene più?

Scopri come è cambiato il fotovoltaico dall’era degli incentivi a quella dell’autoconsumo.

 

Nel 2007 in Italia grazie al conto energia, inizia a diffondersi la tecnologia del fotovoltaico, e da allora di cose ne sono cambiate veramente tante.Nel 2007 in Italia grazie al conto energia, inizia a diffondersi la tecnologia del fotovoltaico, e da allora di cose ne sono cambiate veramente tante.

 

Il fotovoltaico nel 2019 non conviene più?

 

All’inizio, negli anni del boom degli impianti, era difficile spiegare la tecnologia, le persone che arrivavano a contatto col fotovoltaico erano più attratte dalla curiosità e dal capire come funzionava tecnicamente un impianto.

 

Poi arrivavano a scoprire il prezzo molto alto che bisognava pagare per avere dei benefici allora incerti, sorretti dal famoso conto energia, e molto spesso tutto finiva lì.

 

I primi anni sono stati più concentrati sul diffondere notizie e informazioni sul funzionamento e sul guadagno, perché il fotovoltaico all’epoca era visto solo ed esclusivamente come un investimento economico.

 

Fino a quando gli impianti fotovoltaici sono stati sostenuti con l’incentivo chiamato conto energia, non si vendeva un impianto in grado di produrre energia e far risparmiare sulle bollette, ma si vendeva un investimento economico interamente basato su una comparazione entrate/uscite.

 

Era un rapporto tra i soldi che investivi ed i soldi che guadagnavi.

 

Fotovoltaico e incentivi, fine!

 

Questo è durato fino all’ultimo conto energia, ovvero fino al 6 luglio 2013, quando il GSE, il gestore dei servizi energetici, ha deciso di mettere fine al meccanismo incentivante.

 

L’impianto fotovoltaico è quindi passato dall’ essere un generatore di soldi, ad un oggetto finalizzato al risparmio energetico, che tutti possono utilizzare e che possono detrarre fiscalmente.

 

Oggi finalmente possiamo valutare un impianto fotovoltaico per quello che realmente è il suo scopo iniziale. Un impianto che produce energia elettrica che noi dobbiamo sfruttare nel migliore dei modi, mentre la produce.

 

Questo finalmente cambia gli scenari e ci aiuta a migliorare sotto tutti i punti di vista. Oggi il pensiero è produrre tutta l’energia che serve e cercare di sfruttarla nel migliore dei modi.

 

Ancora adesso mi capita di parlare con qualcuno che mi chiede una valutazione, dopo qualche domanda “esplorativa” mi rendo conto che possiede un capannone vuoto e inutilizzato sul quale vorrebbe installare un impianto fotovoltaico. Questa cosa non ha più nessun senso, come non ha nessun senso installare un impianto sul tetto di un’abitazione, o di una seconda casa, che consuma 1000 kWh all’anno. Detta in modo ancora più semplice, se consumi pensa al fotovoltaico, altrimenti lascia perdere.

 

L’impianto fotovoltaico visto solo come un investimento economico è morto e oggi non ne vogliamo più sentir parlare, anzi, se cercano di venderti un impianto fotovoltaico mostrandoti ancora la tabella di rientro economico per farti capire che ne vale la pena, sappi che hai di fronte un commerciale spietato che punta solo alla firma sul contratto.

 

Realizzare oggi un impianto fotovoltaico per un’abitazione domestica, non vuol dire mettere quattro numeri su un foglio Excel, fare due conti con la calcolatrice, e dare un prezzo a quel risultato.

 

Se vuoi ottenere dei benefici reali acquistando l’impianto fotovoltaico che andrai ad installare sul tetto della tua casa, l’analisi che ci vuole è un qualcosa che va molto più in là.

 

Per ottenere benefici, chi ti aiuta a scegliere l’impianto fotovoltaico deve sapere come puoi sfruttare al meglio l’energia che produci, quindi deve cercare di capire com’è fatta la tua abitazione, come la riscaldi, come la raffreddi, che stile di vita hai per cercare di consigliarti il modo per sfruttare al massimo il suo funzionamento.

 

Fotovoltaico e autoconsumo

 

Il fotovoltaico ha un grosso problema, sarei disonesto a non parlarne: l’energia elettrica è prodotta durante le ore diurne, e tu tendenzialmente vivi la tua casa nelle ore notturne.

 

Questo non vuol dire che per forza di cose devi mettere subito una batteria di accumulo al litio per il tuo impianto, ma vuol dire che prima di tutto devi cercare di sfruttare al meglio l’energia che produci, mentre la stai producendo.

 

Sicuramente uno degli aspetti più importanti, è quello di interfacciare il tuo impianto per la produzione di energia elettrica, con la tua pompa di calore (se ne hai una), come racconta e spiega in dettaglio il mio amico Devis Barcaro di Soluzioni Solari.

 

Un impianto fotovoltaico intelligente ed ottimizzato può anche interagire in modo intelligente con la lavatrice o con la lavastoviglie. In realtà le applicazioni che possono trarre giovamento da un uso intelligente dell’energia prodotta sono in continuo aumento, senza dover per forza ricorrere ad un sistema domotico di ultima generazione.

 

Il concetto di base è quello che ho scritto sopra, e va evidenziato e rimarcato in modo molto semplice:

 

Devi cercare di sfruttare al massimo l’energia che il tuo impianto fotovoltaico sta producendo, nel momento stesso in cui la produci.

 

Quando sei sicuro di aver ottimizzato tutti i cicli, allora è il momento di pensare alla batteria di accumulo per impianti fotovoltaici, ma non prima.

 

E’ la regola di base dello scambio sul posto, che nonostante oggi noi tecnici tendiamo a darla per scontata, in realtà non è ancora stata ben compresa da te che sei l’utilizzatore finale.

 

Te la faccio semplice, l’impianto fotovoltaico produce energia quando c’è il sole. Mentre l’impianto la produce, possono succedere solamente due cose:

 

  1. l’energia che tu riesci a consumare, nel momento in cui l’impianto la produce, è il tuo risparmio. Questa è la parte che vedrai sparire dalla bolletta, e non dovrai pagarla a nessuno.

 

  1. l’energia elettrica che l’impianto produce in surplus a quella che stai consumando in quell’istante invece, viene immessa in rete. Quella quantità di energia, tendenzialmente una volta all’anno, te la pagano.

 

Certo, tu acquisti a circa 22 centesimi di euro per ogni kilowattora e la vendi mediamente a 9/10 centesimi di euro per ogni kilowattora, ma anche questi sono due numeri che non fanno testo e vanno contestualizzati.

 

Sono sempre due numeri variabili.

 

Conoscere lo scambio sul posto è la prima regola di base per capire meglio che il tuo impianto fotovoltaico lo puoi (e lo devi) sfruttare al massimo imparando ad autoconsumare il più possibile l’energia che produci.

 

Impianto fotovoltaico, quale?

 

In ogni caso pensa agli ottimizzatori.

 

Prima di avere un impianto fotovoltaico intelligente, che dialoga con i tuoi elettrodomestici e da solo ti aiuta a spendere meno sulle bollette, devi essere sicuro di produrre il 100% della tua energia elettrica, e di avere un qualcosa che ti avvisa in caso di problemi, guasti e malfunzionamenti.

 

La tecnologia dell’ottimizzazione dei moduli oggi ci viene incontro e ci permette di sfruttare al 100% ogni singolo componente dell’impianto fotovoltaico, mettendoci nella condizione di sapere se tutto funziona per il verso giusto e come sta funzionando, indicandoci la strada migliore per sfruttare al meglio quell’impianto.

 

Riassumendo tutto il ragionamento in un’unica frase, l’impianto fotovoltaico di oggi è ottimizzato perché sa produrre tutta l’energia che può, è intelligente perché sa dialogare con gli altri impianti della tua casa per aiutarti a raggiungere indipendenza energetica,

 

Il fotovoltaico tradizionale, quello che sono tutti pronti a venderti quando si mettono davanti a te con delle belle brochure colorate dicendoti sempre di sì e facendo il conto di quanto ti serve in bolletta, non funziona più.

 

Se non ci credi non importa, puoi ricevere comodamente a casa tua 3 rappresentanti diversi che ti porteranno forse altrettanti preventivi e faranno la guerra pur di vedere la tua firma su quel pezzo di carta chiamato contratto, anche a suon di sconti.

 

Ma se sei arrivato fino a qui hai un’alternativa.

 

L’alternativa è quella di cliccare nel bottone che trovi sotto, ricevere il mio libro dove ti spiego tutto questo per filo e per segno e se ti fa piacere conoscermi di persona.

 

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Se ci ritroveremo seduti uno di fronte all’altro, cercherò di analizzare la tua casa ed i tuoi impianti per aiutarti a scegliere IL fotovoltaico più adatto, quello che ti accompagnerà in un percorso dove l’obiettivo finale è quello dell’Indipendenza energetica, quello di vivere senza bollette.

 

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Il fotovoltaico nel 2019 conviene?

Scopri se il fotovoltaico conviene ancora nel 2019, direttamente dalle parole di chi lo ha installato.

 

Sempre più spesso mi capita di sentire questa domanda:

“Il fotovoltaico nel 2019 conviene ancora?”

Come dico sempre, l’unica risposta corretta è : dipende. Dipende da mille fattori, dal totale dei consumi elettrici, dalle ore di utilizzo dell’abitazione, dalla producibilità del sito dove si andranno ad installare i pannelli fotovoltaici, ecc.

 

La vera differenza fra un impianto “conveniente” e un impianto “mangia soldi” la fa la serietà e la professionalità di chi consiglia e dimensiona l’impianto fotovoltaico.

 

Nel 2019 ancora sento parlare di venditori che propongono di riempire di pannelli tutto il tetto senza aver guardato neanche una bolletta, di prezzi al kilowatt scritti su un pezzo di carta senza nessun ragionamento alla base e altri siparietti al limite della comicità.

 

Bene, ti rispondo io: il fotovoltaico nel 2019 conviene, solo se è dimensionato correttamente.

 

Lo so cosa stai pensando, ” Tu hai degli interessi nel settore, ovvio che dici che il fotovoltaico conviene!”. Continuando a leggere troverai le parole di Franco Anesi, felice proprietario di un impianto fotovoltaico, che a distanza di quasi un anno dalla data di avvio dell’impianto fa una breve analisi dei benefici economici che ne ha ricavato.

 

Buona lettura!

 

“Terminato il 2018 è tempo di bilanci, per l’impianto fotovoltaico installato alla fine di maggio mi sento di avanzare
alcune considerazioni.
L’investimento dell’impianto fotovoltaico è stato una voce di spesa importante nel corso dell’anno ed è stata
effettuata dopo alcune semplici valutazioni personali, pareri dati da amici che avevano già affrontato tali
spese nonché consigli delle diverse aziende fornitrici contattate, il motivo principale di questa scelta è stato
rendere l’immobile produttore dell’energia consumata dal nucleo famigliare.
La necessità pratica era l’aumento dei 3 kW. installati che non davano possibilità di far funzionare
contemporaneamente le attrezzature casalinghe.
L’utilizzo contemporaneo di lavatrice aspirapolvere, forno o ferro da stiro e le mie attività Hobbistiche
lasciavano sempre senza energia elettrica l’abitazione con necessità di dover continuamente riattivare
l’interruttore generale.
La spesa per aumentare da 3 a 6 KW era di 250,00 euro Una Tantum e poi di circa 71,00 Euro annuali, tutto
il resto rimaneva come prima.
L’uso delle apparecchiature energivore casalinghe, seppur gestito ove possibile nelle fasce orarie
vantaggiose (evitando comunque la contemporaneità) evidenziava limiti di scarsa funzionalità
dell’immobile e sminuiva la soddisfazione e l’investimento di aver costruito una casa con diverse e
importanti caratteristiche di risparmio energetico.
Ora a distanza di solo otto mesi dalla realizzazione dell’impianto fotovoltaico posso dire che i principali disagi
precedenti sopracitati sono stati tutti egregiamente superati dando dignità all’immobile e alle sue diverse
apparecchiature, ogni mese il risparmio economico in bolletta si aggira sui 25,00/30,00 euro da aggiungere
ai 71,00 euro annuali che avrei pagato con l’aumento dei KW installati.
Potrò sicuramente essere più preciso dopo un anno e quando mi verrà rimborsata l’energia prodotta in
esubero a quella consumata, mi sento però già in grado, con i semplici ma significativi elementi in mano
ora, di anticipare che anche dal punto di vista finanziario i conti tornano.
Mi ritengo soddisfatto di avere un recupero fiscale, seppur distribuito su dieci anni, in fase di denuncia dei
redditi del 5% dell’investimento, a beneficio della famiglia.
Sottolineo di non aver mai auspicato a guadagni/speculazioni estreme, ma solo dare valore aggiunto al
nostro piccolo patrimonio, anziché pagare tasse senza contropartita.”

 

Dalle parore di Franco si può capire un concetto molto semplice ma troppo spesso sottovalutato. Il fotovoltaico nel 2019 non è più un investimento finanziario speculativo fine a se stesso come poteva essere 10 anni fa. Ora l’impianto fotovoltaico ha una funzione di risparmio e di autosufficienza energetica e, se dimensionato correttamente, ha ancora una convenienza economica certa, dimostrata numeri alla mano confrontando tutti i flussi finanziari in entrata ed in uscita.

 

Se vuoi valutare un impianto fotovoltaico per la tua abitazione clicca qui sotto ed inserisci i tuoi dati in fondo alla pagina.

 

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Un saluto, alla prossima.

 

Stefano Nichelatti

Ottimizzatori per fotovoltaico: la GUIDA DEFINITIVA

Ecco la guida definitiva agli ottimizzatori per fotovoltaico, quando e a cosa servono nel dettaglio, i vantaggi e gli svantaggi del loro utilizzo negli impianti residenziali.

 

Ultimamente gli ottimizzatori per pannelli fotovoltaici sono diventati una moda, non c’è un installatore che non ne parli o che non li proponga come upgrade della propria offerta base.

 

Il più delle volte purtroppo, neanche chi vende conosce gli ottimizzatori in modo dettagliato, la maggior parte dei venditori si limita ad averli a catalogo senza conoscerne il reale funzionamento.

 

Quindi, a cosa servono esattamente questi ottimizzatori? Che funzioni hanno? Servono sempre?

 

Continuando a leggere troverai la risposta definitiva a tutte queste domande e sarai in grado di valutare in autonomia se gli ottimizzatori sono una soluzione giusta per te e per il tuo impianto fotovoltaico.

 

Partiamo dalle basi, chi ti ha proposto l’installazione di un impianto fotovoltaico probabilmente ti ha spiegato solo la funzione più importante degli ottimizzatori, quella per cui sono nati: ridurre l’effetto delle ombre localizzate sulla produzione del tuo impianto.

 

1.Riduzione degli effetti negativi delle ombre

 

Effettivamente questa è la funzione principale degli ottimizzatori: fare in modo che l’impianto non sia influenzato in modo negativo da ombre localizzate sui pannelli (o lo sia molto meno rispetto ad un impianto tradizionale).

 

Il principio di funzionamento è abbastanza complicato e sinceramente non ha neanche molto senso capirlo nel dettaglio, quello che interessa a te è il beneficio che puoi ottenere. Grazie all’impiego degli ottimizzatori si può installare un impianto fotovoltaico anche con condizioni ritenute proibitive fino a pochi anni fa.

 

In pratica, ogni pannello che costituisce il tuo impianto, lavora in modo autonomo, non influenzato dai moduli vicini a lui. Negli impianti tradizionali invece ogni pannello influenza il funzionamento di tutta la stringa, basta un solo pannello ombreggiato (per esempio da un camino) per compromettere il funzionamento di tutto il sistema.

 

Questo ragionamento è molto evidente l’impianto è installato in prossimità di camini, o altri ostacoli molto vicini ai pannelli che producano un ombreggiamento importante per molte ore al giorno. Diventa invece molto meno scontato quando gli oggetti che producono l’ombra sono ad una distanza accettabile dall’impianto.

 

In questo secondo caso, il beneficio derivante dalla scelta di installare un impianto fotovoltaico ottimizzato diventa molto meno evidente, anche se il miglioramento delle prestazioni è comunque molto netto.

 

Un ostacolo posto ad una certa distanza dai pannelli proietta comunque un’ ombra molto lunga al mattino e alla sera: in questi momenti un impianto ottimizzato rende quasi il 100% delle sue potenzialità a differenza di un impianto tradizionale.

 

Bene, qui si fermano tutte le spiegazioni che può fornirti il miglior venditore (nella media saltano anche questa spiegazione), ma la questione è un po’ più complessa, e necessita di un approfondimento.

 

Un secondo vantaggio è molto legato al primo: gli ottimizzatori migliorano le prestazioni del tuo impianto fotovoltaico perché, facendo lavorare tutti i pannelli in modo indipendente, evitano che le differenze fra moduli (sia iniziali che di invecchiamento) influiscano in modo negativo.

 

Mi spiego meglio.

Come sai, i pannelli fotovoltaici non nascono tutti uguali, se guardi la scheda tecnica, a fianco del valore di potenza nominale è indicata una percentuale, per esempio 300 Watt (-0/+5 %).

 

Questo significa che nel peggiore dei casi il pannello avrà una potenza nominale di 300 Watt mentre se sei fortunato ne farà 315 (dipende solo dal caso, da come il pannello è uscito dalla linea di produzione).

 

Bene, gli ottimizzatori di potenza fanno si che ogni pannello possa esprimere il massimo della potenza a parità di condizioni esterne.

 

Cosa significa questo in termini di produzione del tuo impianto? Non molto a dire la verità, a seconda delle condizioni si può stimare circa un 1-2% di produzione annuale in più rispetto ad un impianto fotovoltaico tradizionale.

Non è molto, ma per avere una visione chiara dell’insieme, è necessario considerare tutti gli elementi nel dettaglio, anche quelli negativi come vedremo in seguito.

2.Monitoraggio dell’impianto grazie agli ottimizzatori di potenza

 

Il secondo grande vantaggio degli ottimizzatori per pannelli fotovoltaici sta nella possibilità di monitorare l’impianto fotovoltaico in modo molto dettagliato.

 

Non si tratta di un semplice monitoraggio della produzione come è possibile fare con molti sistemi tradizionali, ma di un vero e proprio sistema di monitoraggio e gestione di tuti i parametri di impianto compresa la produzione elettrica di ogni singolo pannello fotovoltaico.

 

A me piace essere molto pratico, quando analizzo qualcosa mi chiedo che vantaggi questa possa portare all’utilizzatore finale dell’impianto, le analisi teoriche le lascio volentieri ai laboratori di ricerca e alle case produttrici.

 

Quindi, che vantaggi reali ti porta avere la possibilità di monitorare il tuo impianto a livello di ogni singolo pannello?

 

I vantaggi sono essenzialmente di due tipi: uno più psicologico e l’altro molto reale e pratico.

Avere sotto controllo il proprio impianto per molti diventa una specie di passatempo, controllano dati giornalmente e tengono aggiornate statistiche e grafici. Non è molto utile ai fini pratici ma può diventare una cosa divertente e stimolante.

 

Molto più importante è invece la possibilità di verificare tutti i parametri da parte dell’installatore dell’impianto: tensioni, potenze, correnti, grafici ecc. Ogni dato può essere confrontato con i dati di altri pannelli o di altri impianti e se ne ricavano informazioni dettagliatissime sul funzionamento.

 

L’unico vero problema di solito è che spesso il cliente è più esperto dell’installatore stesso: ti immagini il tipico agente di commercio modalità “vendi e scappa” alle prese con un confronto fra i grafici di tensione di diversi pannelli? O un elettricista, che per bravo e onesto che possa essere, è molto difficile che abbia le competenze di base necessarie per fare un’analisi accurata di grafici e tabelle.

 

Superato questo problema, le possibilità che gli ottimizzatori offrono sono enormi. Confrontando i grafici di tensione e potenza dei vari pannelli si capisce immediatamente se c’è un problema serio all’impianto o se semplicemente un pannello è sporco, se c’è qualche problema di produzione o se sono degli ombreggiamenti passeggeri.

 

3.Sicurezza

 

Una delle caratteristiche più sottovalutate degli ottimizzatori riguarda la sicurezza antincendio. La presenza degli ottimizzatori infatti garantisce che, in caso di apertura del circuito elettrico, la tensione del sistema si abbassa istantaneamente a 1 Volt per ogni pannello fotovoltaico.

 

Tradotto in parole semplici: se succede qualcosa basta spegnere l’impianto e l’intero circuito sarà messo in sicurezza, permettendo agli operatori antincendio di operare in tranquillità.

 

Bene, ora la domanda fatidica: ma questi ottimizzatori hanno solo dei vantaggi? Molto onestamente, la risposta è NO, hanno anche qualche svantaggio ed è compito del consulente preparato valutare caso per caso se prevalgono i vantaggi o gli svantaggi.

4.Prezzo degli ottimizzatori

 

Il primo difetto, se così lo vogliamo chiamare, di un impianto ottimizzato, è che il prezzo è leggermente più elevato. Il sovra costo diminuisce man mano che la potenza dell’impianto aumenta fino ad arrivare quasi ad azzerarsi attorno ai 20 kW.

 

Come dico sempre, non è possibile avere le cose migliori al prezzo più basso, se vuoi qualità devi necessariamente pagare di più il prodotto, in qualsiasi ambito.

5. Più componenti, più possibili guasti

 

Questo è un punto molto importante. E’ vero che più è complicato un impianto fotovoltaico, più aumentano le possibilità che qualcosa si guasti o che non funzioni correttamente.

 

In questo caso è compito del consulente impiantistico mettere sulla bilancia tutti i benefici e valutare i benefici reali ottenibili nel caso specifico, considerando anche le garanzie, di solito molto estese nel tempo, delle principali marche di ottimizzatori.

6. Rendimento degli ottimizzatori

 

Un altro ragionamento molto importante è quello sul rendimento degli ottimizzatori: ogni componente elettrico ha un rendimento caratteristico. Questo significa che se entra un valore di energia che possiamo semplificare in 100, in uscita avremo un valore leggermente più basso, per esempio 97.

 

In questo esempio 3 è il valore di energia che ci siamo persi per strada installando un componente aggiuntivo. (Il rendimento sarà quindi 97%)

 

Come avrai capito non esiste una scelta univoca, non si può fare un’affermazione assoluta in una direzione o nell’altra ma bisogna valutare attentamente ogni singolo caso.

 

Ti capiterà sicuramente di imbatterti in venditori che faranno di tutto per convincerti che gli ottimizzatori sono indispensabili per tutti gli impianti ed elettricisti che diranno che gli ottimizzatori sono una cosa inutile. Vuoi sapere la verità? Hanno entrambi ragione ed entrambi torto, dipende tutto dalle caratteristiche del TUO impianto e dalla situazione specifica in cui si trova.

 

Spero che questa guida ti abbia aiutato a fare chiarezza una volta per tutte sulla questione ottimizztori di potenza, se desideri una valutazione specifica puoi cliccare qui sotto ed inserire i tuoi dati per essere ricontattato, ciao alla prossima.

 

Stefano

 

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Impianti fotovoltaici, impianti elettrici, climatizzatori, caldaie a legna, mari e monti, pizza anche a mezzogiorno

Perchè dovresti SEMPRE parlare con uno specialista quando ti interessi di impianti fotovoltaici.

 

Eccomi qua, rientrato da tre giorni di fiera a Trento, stanco ma soddisfatto. E’ stata una fiera molto movimentata, di quelle che ti fanno arrivare alla domenica senza forze, ma contento di aver parlato di quella che è la mia passione e il mio lavoro: gli impianti fotovoltaici domestici.

 

Come sempre gli espositori erano molti, alcuni più legati al mondo dell’edilizia e delle ristrutturazioni e altri più orientati all’arredamento e all’oggettistica.

 

Ovviamente la mia attenzione si è focalizzata sugli espositori più simili a me e in particolare su quelli che dovrebbero essere i miei “concorrenti”.

 

C’erano diverse aziende che proponevano in qualche modo impianti fotovoltaici, purtroppo devo dire che non mi aspettavo una situazione così confusa e caotica. Mi spiego meglio.

 

Non ho visto neanche uno specialista di impianti fotovoltaici, nessuno che proponesse in modo chiaro la consulenza, la realizzazione e la manutenzione di impianti fotovoltaici.

 

Da questa semplice considerazione è nato il titolo, volutamente provocatorio, di questo articolo: è possibile che nessuno si specializzi solo nel proprio settore?

 

Può un’azienda avere una competenza di altissimo livello in tre, quattro o addirittura cinque diversi settori?

 

E’ possibile strutturare processi aziendali efficienti per dare assistenza rapida al cliente se si opera contemporaneamente nella climatizzazione e negli impianti fotovoltaici?

 

Nelle automazioni e negli impianti fotovoltaici?

 

Nella domotica e negli impianti fotovoltaici?

 

Caldaie a legna e impianti fotovoltaici?

 

Secondo me la risposta è una sola: NO, non puoi essere contemporaneamente la Ferrari e la Coca-Cola, non puoi diventare un’eccellenza del tuo settore se fai altre mille cose.

Ci ho pensato tanto durante questi tre giorni, forse sono io che per riuscire ad avere una competenza di alto livello nel fotovoltaico ho passato 10 anni a fare solo quello (compresa una tesi di laurea in materia).

Perché no? In fondo c’è sempre qualcosa da imparare da tutti, evidentemente c’è chi riesce, con un team di 10 persone, ad essere efficiente e competente in diversi ambiti.

 

Bene, mi sono detto, perché non dar loro una possibilità? Mettiamoli alla prova! Mi sono organizzato e il secondo giorno di fiera ho ingaggiato un mistery shopper per valutare il grado di preparazione dei miei concorrenti. I risultati sono stati incredibili, veramente da non crederci.

 

La domanda era la seguente:Posso avere qualche informazione sulla batteria di accumulo per impianti fotovoltaici?(Il riferimento era alla marca più famosa e conosciuta).

 

Ecco le risposte:

 

Stand n.1

Mi dispiace signora, le sconsiglio vivamente di installare quella batteria perché sarebbe costretta a cambiare l’inverter sprecando inutilmente dei soldi, le consiglio invece questa della marca XXXX che è fenomenale perché…ecc.

Stand n.2

Ottima batteria, ne abbiamo proprio una in esposizione, mi dica, preferisce la versione da 13 kWh o quella da 17 kWh?

 

Scusa, ho bisogno di un attimo di pausa per riprendermi dallo shock….

Ecco riprendiamo.

 

Noti qualcosa nelle due risposte? A parte gli enormi errori di tipo “tecnico” che vedremo dopo, ti sembrano risposte sensate? Noti qualche tratto in comune?

 

Entrambi i venditori non hanno fatto nessuna domanda per capire la situazione di partenza di questo potenziale cliente. Hai già un impianto fotovoltaico? Di che potenza? Copre tutti i consumi? In che anno lo hai installato?

 

Niente di niente! Il primo ha virato immediatamente verso il prodotto che doveva vendere mentre il secondo ha chiesto al cliente quale fosse il suo modello preferito, come se parlassero di un quadro!

 

La realtà è che una batteria di accumulo dell’energia può essere un buon acquisto o un pessimo acquisto in base alla situazione nella quale si inserisce, in base al tipo di impianto, alla potenza, alla data di installazione e ai consumi della casa. Non si può vendere una batteria come fosse soprammobile.

Questa caratteristica dei “venditori di impianti fotovoltaici” è forse quella che odio di più, quella che mi fa più arrabbiare perché causa clienti insoddisfatti e disillusi che poi daranno la colpa alla tecnologia anziché al venditore incapace!

 

C’è però un’altra caratteristica che trovo insopportabile: la mancanza di preparazione tecnica! Nelle due risposte date dai due venditori, ci sono due errori veramente grossolani:

 

Nella prima si dice che installandola sarebbe stato necessario sostituire l’inverter e questa è un BUGIA detta volontariamente per vendere un altro modello: NON è ASSOLUTAMENTE VERO, la batteria in questione si può installare senza nessuna sostituzione.

 

Nella seconda risposta l’errore sarebbe quasi divertente se non fosse fatto alle spalle dei clienti, sta di fatto che NON esistono due modelli di quella batteria, ne esiste uno e accumula 13,2 kWh, punto.

 

Lo so cosa stai pensando, che dovrei essere contento ad avere una concorrenza così. E’ vero, inizialmente mi sono anche fatto una risata, poi però, pensandoci meglio, ho capito che la scarsa preparazione dei miei concorrenti è un danno per tutto il settore!

 

Se un giorno qualcuno ti vende una batteria troppo piccola per le tue esigenze solo perché su quel modello lui guadagna di più, tu probabilmente andrai a raccontare ai tuoi colleghi che le batterie sono un pessimo affare!

Se il commerciale ti fa installare un impianto su una falda orientata male perché non ha la pazienza di aspettare la fine dei lavori della tua tettoia orientata a sud (storia vera), cosa racconterai ai tuoi amici interessati al fotovoltaico?

Dirai che il fotovoltaico è una fregatura, che le batterie non si ripagano mai, che non vale più la pena, mentre la realtà è semplicemente che hai avuto la sfortuna di imbatterti in un commerciale incompetente e impreparato!

 

Bene, spero di averti trasmesso il concetto di base che dovrebbe guidarti nella scelta di un consulente: LA SPECIALIZZAZIONE. Se mi chiedi una caldaia a legna , o un impianto di condizionamento, io ti consiglio di rivolgerti ad un espero del settore.

 

Se desideri avere più informazioni sugli impianti fotovoltaici e sulle batterie di accumulo dell’energia invece sei nel posto giusto, clicca il link qui sotto e inserisci i tuoi dati, sarai contatto al piu presto.

 

 

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Ciao, buona gioranta.

 

Stefano

“Gli ottimizzatori di potenza per impianti fotovoltaici non servono a NULLA”

“Sai Stefano, mi è stato detto che gli ottimizzatori non servono a niente per il mio impianto fotovoltaico! Ho parlato con il commerciale dell’azienda xxx e mi ha detto che se non ci sono ombre sul tetto è inutile installare gli ottimizzatori di potenza!”

 

Ero a Milano qualche giorno fa per valutare la fattibilità di un impianto fotovoltaico domestico da 3 kw, a servizio di una villetta singola. La casa era ben esposta a sud e il tetto non presentava ombreggiamenti particolari (almeno questa era l’impressione dopo una sbrigativa analisi dal ciglio della strada).

 

Mario, il proprietario della villetta in questione, mi ha contattato per avere una consulenza specialistica sui suoi consumi energetici per decidere se un impianto fotovoltaico lo avrebbe aiutato a rendere la sua abitazione più autonoma e ad abbattere la spesa per l’energia.

 

Fra i vari aspetti della consulenza, abbiamo affrontato il discorso “ottimizzatori di potenza” e inizialmente Mario ha liquidato l’argomento con la frase che ho riportato all’inizio di questo articolo.

 

L’agente di commercio proseguiva dicendo:

 

“Se proprio vuoi gli ottimizzatori li ho a listino per 1.000 € in più, ma tanto non servono a niente se non ci sono ombre sul tetto!”

 

Devo dire la verità, quando mi rendo conto che la maggior parte dei “commerciali” del settore tratta argomenti seri e delicati con questa superficialità, mi sale la rabbia. E’ proprio una reazione istintiva: perché parli di una cosa che non conosci? Perché dai consigli senza avere competenze?

 

Questa gente non si rende conto che il successo o il fallimento di un intervento finalizzato al risparmio energetico dipendono dai dettagli.

 

Poi però mi calmo, conto fino a dieci, e cerco di capire. In fondo non è colpa del commerciale, lui lavora per una grossa azienda che gli ha girato un listino e due informazioni tecniche ipersemplificate (ombra = ottimizzatori, luce diretta = silicio cristallino, luce diffusa = silicio amorfo, ecc).

 

Con le sue scarse competenze tecniche e con le provvigioni che diventano sempre più basse, cerca di portare a casa la pagnotta vendendo più impianti che può. Togliendo gli ottimizzatori riesce ad abbassare un po’ il prezzo ed aumenta quindi leggermente le possibilità di vendere un impianto in più.

 

Tutto questo a tue spese (a spese di Mario in questo esempio).

 

Bene, ora cercherò di spiegarti quando servono gli ottimizzatori, che benefici possono dare al proprietario di un impianto fotovoltaico e se esistono dei casi in cui la scelta è sconsigliata.

 

Il primo grande beneficio dell’ottimizzatore di potenza è che rende INDIPENDENTE ogni pannello fotovoltaico che compone il tuo impianto.

 

Mi spiego meglio: in un impianto fotovoltaico tradizionale ogni modulo influenza il funzionamento degli altri. Il pannello che in un preciso istante funziona peggio di tutti influenza negativamente la produzione di TUTTI gli altri pannelli sulla stessa stringa.

 

Detto ancora più semplicemente, immagina un tubo di gomma con dell’acqua che scorre all’interno. Se in qualsiasi punto del tubo si applica una strozzatura, l’acqua circola più lentamente in TUTTO il tubo. Un pannello fotovoltaico poco performante ha lo stesso effetto di una strozzatura, quindi tutti i moduli che compongono la stringa produrranno meno.

 

Il commerciale di prima conosceva solo questa funzione degli ottimizzatori.

 

Se ci sono ombreggiamenti sul tetto (camini, sfiati, alberi, ecc) è OBBLIGATORIO pensare ad una soluzione con ottimizzatori di potenza.

 

Non è vero però il contrario, e cioè che se non ci sono ombreggiamenti gli ottimizzatori non servono a niente. Questa è un’affermazione assolutamente sbagliata, che non considera molti altri aspetti degli ottimizzatori di potenza.

 

Per prima cosa è importante dire che non sono solo le ombre ad influenzare in modo negativo la produzione elettrica di un pannello. Lo sporco può avere lo stesso effetto, così come l’invecchiamento e la perdita di efficienza possono essere diversi da pannello a pannello.

 

L’ottimizzatore rende indipendente ogni pannello ed annulla l’effetto “tubo dell’acqua” indipendentemente dalla causa che lo genera.

 

Un altro aspetto da considerare è la possibilità di monitorare il tuo impianto pannello per pannello e sapere in ogni momento quanto sta producendo ogni singolo modulo fotovoltaico.

So già cosa stai pensando.

 

“Sinceramente a me non interessa sapere quanto produce ogni singolo pannello, se tutto l’impianto produce bene e le mie bollette diminuiscono per me va bene così, ho altro da fare nella vita che stare a guardare ogni singolo pannello!”

Avresti anche ragione, effettivamente guardare il portale di monitoraggio non è la cosa più emozionante del mondo, ma prova a rispondere a questa domanda:

 

Se fra 8 anni si rompe uno dei tuoi 10 pannelli come fai ad accorgerti?

 

Come riesci a capire che un pannello non sta producendo mentre gli altri funzionano regolarmente?

 

Come fai a sfruttare la garanzia del pannello se non ti accorgi neanche che non sta funzionando?

 

La risposta è molto semplice, se non hai gli ottimizzatori non puoi. L’unico modo che hai per accorgerti di ogni malfunzionamento è avere un monitoraggio di ogni singolo pannello, non c’è altra strada.

 

Ora dovrebbe essere più chiaro, il monitoraggio dell’impianto fotovoltaico con ottimizzatori non ha lo scopo di farti diventare un nerd che controlla ogni cinque minuti i dati al pc.

 

Mi piace definire gli ottimizzatori come una “garanzia sulla garanzia”.

 

Ma non è finita, veniamo ora al terzo aspetto che rende gli ottimizzatori di potenza una scelta intelligente per il proprio impianto fotovoltaico: la sicurezza!

 

Non voglio dilungarmi in spiegazioni troppo tecniche perché ti annoieresti, ti basti sapere che il sistema degli ottimizzatori di potenza è pensato per garantire una “tensione sicura” sulla copertura in caso di assenza di tensione di rete.

Detto in parole povere, se si spegne l’inverter abbassando il “salvavita”, gli ottimizzatori si portano automaticamente in modalità dormiente ed erogano 1 volt per ogni pannello fotovoltaico.

 

Semplificando ancora: con gli ottimizzatori di potenza i vigili del fuoco operano in sicurezza, senza NO.

 

Ora dovrebbe essere chiaro che gli ottimizzatori non hanno la sola funzione di risolvere il problema degli ombreggiamenti, ma hanno un ruolo fondamentale per un impianto fotovoltaico residenziale: efficientamento, monitoraggio e sicurezza!

La domanda che dovresti porti ora è questa:

 

Voglio continuare a farmi prendere in giro da commerciali improvvisati o da elettricisti che non conoscono i componenti in modo dettagliato?

 

Posso basare le mie scelte per l’indipendenza energetica della mia casa e della mia famiglia sull’opinione di un commerciale che ha solo un listino prezzi da barrare con delle X?

 

Se la risposta è SI puoi chiudere questa pagina ed andare a firmare il contratto, spero di averti dato almeno qualche arma in più per decidere con consapevolezza.

 

Se invece la risposta è NO e desideri avere una consulenza a 360° prima di valutare costi e preventivi, non devi fare altro che cliccare qui sotto ed inserire i tuoi dati per essere ricontattato.

 

VOGLIO SAPERNE DI PIU’

 

PS: Alla fine sono salito sul tetto della casa di Mario e indovina cosa ho trovato? Un bel camino alto più di un metro vicino all’area destinata ai pannelli. Sarebbe bastato salire sul tetto invece di sfogliare listini!!

IL MIO IMPIANTO FOTOVOLTAICO NON FUNZIONA

Ecco l’errore che commette il 90% di chi si ritrova con l’impianto fotovoltaico non funzionante, scopri come evitarlo se desideri installare un impianto fotovoltaico.

 

Ti ricordi i primi giorni dopo l’installazione del tuo impianto fotovoltaico?

 

Tutte le sere controllavi quanto aveva prodotto il tuo impianto fotovoltaico, ti congratulavi con te stesso per la scelta fatta e rincasavi con la speranza di produrre qualche kWh in più il giorno dopo.

Anzi, ti dirò di più, i primi mesi di vita dell’impianto ti annotavi i dati di produzione giornalmente, completando con confronti settimanali e mensili.

E’ così? Ho indovinato?

 

Ora però, dopo 4 anni, l’entusiasmo per il nuovo acquisto è passato ed è tanto se lanci un’occhiata distratta ogni tanto, cercando di vedere quel famoso led verde fisso mentre chiudi la porta della macchina.

 

Oggi però c’è qualcosa che non torna, il led verde non si vede e al suo posto sull’inverter lampeggia un fastidiosissimo led rosso.

 

Ti avvicini per controllare e verifichi che effettivamente l’inverter non produce nulla, nonostante la mattina sia già molto luminosa. Ti riprometti di verificare alla sera ed esci per andare al lavoro.

Alle 5 di pomeriggio ancora nulla, in tutta la giornata il tuo impianto non ha prodotto nulla e tu inizi a chiederti da quanto tempo l’inverter sia in quello stato! Quando hai controllato l’ultima volta? Quanti soldi hai sprecato per la mancata produzione?

 

Lasciamo i calcoli a dopo, ora bisogna risolvere il problema alla svelta e riportare l’impianto al suo funzionamento normale.

Proverò con uno “spegni e riaccendi”, pensi, se funziona per il computer non vedo perché non dovrebbe funzionare con un impianto fotovoltaico!

Porti su OFF il sezionatore dell’inverter, attendi qualche minuto come da istruzioni dell’installatore, riaccendi l’impianto e attendi speranzoso il concludersi della procedura di avviamento.

 

…..Attendere…..Misura Riso….Verifica parametri di rete….Attendere….

 

NIENTE. Led rosso lampeggiante e produzione bloccata.

Cosa puoi fare? Chi può risolvere velocemente il problema?

 

La prima cosa che ti viene in mente è chiamare chi ha installato il tuo impianto. Sicuramente loro saranno in grado di risolvere il guasto e farlo ripartire al più presto.

Sarebbe un’ottima idea, se non fosse che l’installatore del tuo impianto fotovoltaico ha chiuso nel 2013 e il commerciale con il quale ti interfacciavi ha cambiato settore e adesso vende vini o impianti anti intrusione!

L’unica azione sensata, a questo punto, è chiamare il tuo elettricista di fiducia: è una brava persona, e sicuramente ti aiuterà a riparare l’inverter risolvendo il problema!

 

Lascia che ti dica una cosa: è vero che il tuo elettricista è una persona onesta e in gamba, ed è vero anche che se lo chiami farà di tutto per far funzionare correttamente il tuo impianto.

Purtroppo però riparare impianti fotovoltaici non è il suo lavoro. Chiamandolo rischi di metterlo in difficoltà (perché non ti dirà mai di NO) e ritrovarti poi con il problema irrisolto e una situazione imbarazzante con il tuo elettricista, che molte volte è anche un amico di famiglia.

 

Sei di nuovo al punto di partenza: hai un guasto da riparare in fretta e non sai a chi rivolgerti, devi trovare qualcuno che nel più breve tempo possibile ripari il guasto ripristinando la produzione di energia elettrica per la tua abitazione.

Il problema in realtà è meno complicato di quanto possa sembrare.

Prova a rispondere a queste semplici domande:

 

  • Si rompe la macchina, da chi la porti?
  • Devi accorciare un paio di pantaloni, da chi li porti?
  • Il computer non funziona più, chi chiami?
  • Il computer non funziona più, chi chiami?

 

Se le risposte a queste tre domande sono state rispettivamente “meccanico”, “sarta” e “tecnico del computer”, allora la risposta alla domanda iniziale dovrà per forza essere altrettanto semplice.

 

Si rompe l’impianto fotovoltaico, chi chiami?

Semplice: il tecnico specialista di impianti fotovoltaici.

 

Uno specialista, di qualunque settore, ha dei vantaggi oggettivi rispetto al generalista, eccone alcuni:

 

  1. Attrezzatura tecnica specifica

Così come il meccanico possiede tutti gli attrezzi necessari a riparare un’auto, allo stesso modo un tecnico specialista di impianti fotovoltaici è in possesso della strumentazione che gli permetterà di mettere mano al tuo impianto fotovoltaico (sia la parte hardware che la parte software)

 

  1. Esperienza

Fare un solo lavoro porta necessariamente ad avere una migliore esperienza e competenza su ciò che si sta facendo.

 

  1. Contatti

Non sempre è possibile riparare direttamente tutte le tipologie di guasto. A volte è necessario interfacciarsi con il servizio tecnico del costruttore per ricevere assistenza o per procedere alla sostituzione in garanzia di alcune componenti dell’impianto.

Anche in questo caso avere un’esperienza decennale nello stesso settore permette di minimizzare lo spreco di tempo in cerca di una soluzione.

 

  1. Procedure

Avere una procedura ben precisa per individuare il tipo di guasto velocizza il tempo di risoluzione del 50% e oltre rispetto all’andare per tentativi.

Tutto il tempo che il tecnico risparmia nel trovare e risolvere il guasto si traduce in un minor costo per te, che sei l’utente finale.

 

Per concludere voglio raccontarti la vicenda del proprietario di un impianto fotovoltaico che mi ha contattato dopo una rocambolesca vicenda.

 

In seguito ad un forte temporale, nel 2016, aveva notato che il suo impianto fotovoltaico aveva smesso di funzionare e il display non visualizzava nulla.

Dopo aver provato a spegnere e riaccendere un paio di volte ha pensato bene di contattare un suo conoscente che lavorava come elettricista in un’azienda molto nota in città.

Con molta gentilezza il ragazzo in questione si è recato sul posto dopo lavoro e ha provato a sistemare la cosa controllando quello che istintivamente controllerebbe chiunque: i collegamenti dei pannelli all’inverter e il sezionatore lato corrente continua. Dopo questo rapido controllo ha concluso che l’inverter dovesse essere guasto in quanto il display continuava a non visualizzare niente.

Per fortuna l’elettricista mi conosceva e prima di dire al cliente che non si poteva fare nulla mi ha chiamato e dopo una rapida consultazione telefonica ho suggerito di controllare la protezione installata in prossimità del contatore di produzione (nel vano contatori).

L’interruttore magnetotermico era scattato a causa del temporale e aveva interrotto l’alimentazione all’inverter, dopo averlo riarmato l’impianto ha ricominciato a funzionare salvando la reputazione dell’elettricista e il portafoglio del cliente!

 

Attenzione! Questo è solo un esempio e con questo aneddoto non voglio assolutamente sminuire le competenze di chi lavora con dedizione e onestà. Il significato di questa vicenda è che ognuno è specializzato in un settore specifico e basta scostarsi di poco per rischiare di fare delle pessime figure non risolvendo problematiche anche molto banali.

 

Se mi chiamasse qualcuno per sistemare un’antenna di una TV mi sentirei costretto a rifiutare l’incarico (pur conoscendo il funzionamento degli impianti radiofonici) proprio perché non mi occupo di quello tutti i giorni e la mia mente non è allenata come quella di un antennista nel risolvere problematiche specifiche.

 

Il mio consiglio è quello di evitare di perdere tempo e soldi chiamando un tecnico generico o peggio ancora un tecnico di un altro settore.

 

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CASO STUDIO: IMPIANTO FOTOVOLTAICO CON BATTERIA DI ACCUMULO INSTALLATO A TRENTO

Come risolvere definitivamente il problema delle bollette troppo alte grazie ad un impianto fotovoltaico con batterie di accumulo: analisi di un caso reale.

 

Oggi voglio lasciar perdere la teoria per mostrarti un caso pratico: voglio raccontarti la storia di come Paolo di Trento ha definitivamente risolto i problemi di consumo della sua abitazione grazie ad un impianto fotovoltaico con il sistema di accumulo dell’energia.

 

Già immagino la domanda che ti stai facendo: “Cosa significa definitivamente risolto i problemi di consumo della sua abitazione? Significa che ora la sua casa è totalmente autonoma ed è fisicamente staccata dal contatore dell’energia elettrica?”

 

La risposta è NO, la casa è rimasta collegata al contatore.

 

Se continuerai nella lettura capirai esattamente perché mantenere la casa collegata al contatore è, oltre che un obbligo di legge, anche una cosa molto più conveniente rispetto ad avere un impianto in isola che non può immettere corrente elettrica in rete!

 

Attenzione a questo passaggio, dal punto di vista emotivo è perfettamente logico rincorrere l’autonomia energetica totale. Io stesso sogno una casa completamente autonoma e indipendente, senza nessuna bolletta e nessun contatore, finalmente slegato da tutti i contratti di fornitura!

 

Sicuramente in un futuro neanche troppo lontano potrai gestire “in isola” la tua abitazione senza dover rendere conto a nessuno dei tuoi consumi e senza essere costretto a pagare tutti i mesi bollette incomprensibili.

 

Bisogna stare molto attenti a non confondere la totale AUTONOMIA ENERGETICA e l’AUTOSUFFICIENZA ENERGETICA.

 

Il primo è un concetto molto bello ma poco pratico e difficilmente realizzabile: la casa immersa nel verde, senza nessun allacciamento o utenza, che produce tutta l’energia che utilizza.

 

Il secondo è invece un concetto molto più pratico e di facile realizzazione: la casa produce tutta l’energia di cui ha bisogno, e, attraverso il collegamento con la rete elettrica porta a ZERO la spesa di gestione energetica.

 

Nei prossimi paragrafi potrai capire esattamente il perché. Ecco una fotografia della situazione nella quale si trovava Paolo prima del nostro incontro:

 

Consumo elettrico annuale: circa 3500 kWh.

Fasce orarie di consumo: 30% F1 (durante il giorno) e 70% in F2+F3 (la sera e nei weekend)

Distribuzione stagionale dei consumi: più o meno costante durante tutto l’anno, il calo estivo fisiologico dei consumi elettrici era compensato dalla presenza di un impianto di raffrescamento.

 

Prendendo in considerazione solo i consumi totali dell’abitazione si sarebbe potuto optare per un impianto fotovoltaico di 3 kWp di potenza, con una produzione attesa di circa 3.100 kWh all’anno.

Un impianto fotovoltaico da 3 kWp con batterie di accumulo, installato a Trento, avrebbe prodotto l’energia elettrica necessaria all’abitazione prendendo come periodo di riferimento tutto l’anno solare.

 

Ho voluto tener conto della volontà di Paolo, che era molto precisa: prelevare meno energia possibile dalla rete in tutti i periodi dell’anno, compresi i mesi invernali. In altre parole, la volontà era quella di avvicinarsi quanto più possibile ad avere una casa autonoma e indipendente.

 

Come ti spiegavo prima, a me piace essere onesto.

Ad oggi non è possibile raggiungere la totale indipendenza energetica e staccare fisicamente la tua abitazione dal contatore dell’energia elettrica. Non è possibile sia per questioni di carattere normativo sia perché sarebbe economicamente poco conveniente.

La cosa più razionale è dunque avvicinarsi il più possibile ad avere una casa indipendente, restando comunque connessi alla rete elettrica e sfruttando quest’ultima per ricavare un beneficio economico dall’energia in più prodotta d’estate.

 

Ed è proprio quello che ha fatto Paolo: ecco le caratteristiche del suo impianto fotovoltaico:

 

Tipo di tecnologia: impianto fotovoltaico con accumulo.

Luogo di installazione: Trento, Loc. Vela

Anno di installazione: Marzo 2017.

Potenza: 5 kWp di pannelli fotovoltaici abbinata al sistema di accumulo Tesla Powerwall 1 da 6,4 kWh.

 

Risultato

 

I consumi della sua abitazione sono pari a ZERO da Marzo ad Ottobre, e consuma meno di 200 kWh sommando i 4 mesi restanti ( 30 € ).

In più, durante tutta l’estate produce energia in eccesso che cede alla rete, ricevendo in cambio più soldi di quelli che spende nel periodo invernale.

Come se non bastasse, Paolo ha molto diminuito anche i consumi di gas, utilizzando l’energia elettrica prodotta dal suo impianto fotovoltaico per produrre acqua calda sanitaria e per riscaldare la sua abitazione in primavera e autunno.

 

Nella foto qui sotto puoi notare il crollo dei consumi elettrici dalla data di installazione dell’impianto fotovoltaico:

Sì, hai visto bene!

 

Un bolletta da 22 € compreso il CANONE RAI ( maledetto canone!)

 

Se desideri conoscere più nel dettaglio la soluzione proposta al signor Paolo, o se vuoi ricevere uno studio personalizzato sulla tua situazione e sui tuoi consumi, clicca qui!

 

IMPIANTI FOTOVOLTAICI E NEVE, LE VERITA’ CHE NESSUN INSTALLATORE CONOSCE SUL COMPORTAMENTO DEI PANNELLI IN PRESENZA DI NEVE.

Scopri come evitare di ritrovarti con il tetto distrutto e la casa allagata a causa dell’impianto fotovoltaico!

 

Partiamo dal principio.

 

Come si comportano i pannelli fotovoltaici in presenza di neve?

 

Come puoi essere sicuro che il pannello fotovoltaico che hai scelto ( o che l’installatore ha scelto per te) sia adatto a sopportare un carico neve elevato?

 

Quali componenti del tuo impianto e del tuo tetto sono sottoposti a stress meccanico in caso di forte nevicata, e che soluzioni esistono per evitare danni alla tua abitazione?

 

Come si comporta un impianto fotovoltaico dal punto di vista del rendimento in zone soggette a nevicate frequenti?

 

Sono tutte domande che dovresti porti se stai pensando di installare un impianto fotovoltaico sul tetto di casa tua e non hai nessuna intenzione di mettere in pericolo la tua vita salendo sul tetto ogni inverno a pulire i pannelli!

 

La maggior parte delle persone concentra i propri dubbi su questioni molto meno importanti come la differenza monocristallino/policristallino o semplicemente capiscono solo la parola “sconto” e “prezzo basso”, il che è perfettamente logico se nessuno ha fatto notare loro che ci sono considerazioni di priorità sicuramente maggiore.

 

Quando avrai finito di leggere questo articolo non avrai più scuse, e se fra 3 anni ti troverai a dover sostituire tutte le tegole rotte a causa di una nevicata sarà solo colpa tua!

 

Se invece sarai al caldo dentro casa, mentre utilizzi l’energia gratuita prodotta dal tuo impianto guardando il tuo vicino che pulisce in modo goffo i pannelli dai residui di neve, saprai di aver fatto la scelta giusta!

 

Ecco due domande a cui devi rispondere se stai valutando l’installazione di un impianto fotovoltaico:

 

  1. Abito in una zona dove nevica spesso?

 

Per “nevica spesso” intendo che ci sono buone probabilità che in un “inverno tipo” nevichi almeno 3 – 4 volte, dato già significativo per un impianto fotovoltaico.

 

Se la risposta a questa domanda è affermativa, dovresti pensare di progettare il tuo impianto in modo che la neve e i relativi ombreggiamenti lo possano condizionare nella maniera meno rilevante possibile.

 

Continuando a leggere scoprirai come fare ad avere un impianto che produca il massimo dell’energia possibile anche quando la neve lo ricopre parzialmente, senza dover essere tu a pulirlo ogni volta!

 

  1. Considerando un periodo di 30 anni (la vita utile dei pannelli fotovoltaici), è possibile che almeno un paio di volte si verifichi una nevicata eccezionale?

 

Per rispondere correttamente a queste due domande non serve una laurea in meteorologia, basta un po’ di buon senso: con un rapidissimo controllo su internet puoi scoprire facilmente che gran parte dell’Italia è soggetta a nevicate frequenti e spesso non prevedibili nella quantità e nella durata.

 

Sicuramente tutte le regioni del nord, specialmente quelle in prossimità di zone montuose, hanno un’alta probabilità di essere soggette ad almeno tre nevicate stagionali.

 

Se abiti in Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta, Trentino Alto-Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia e tutta la fascia degli Appennini sopra i 1000 metri di quota, dovresti aver risposto “sì” alla prima domanda e “sì” anche alla seconda, escludendo le aree di pianura e le città sotto i 200 metri di quota.

 

Ok, abito in una zona dove può nevicare molto, voglio realizzare il mio impianto fotovoltaico e rendere la mia casa autonoma, cosa devo fare? Come mi muovo?

 

Facciamo un passo indietro, prima di elencarti le possibili soluzioni per installare i tuoi pannelli fotovoltaici in tranquillità anche in zone nevose, vediamo cosa provoca la presenza di neve ad un impianto fotovoltaico in funzione.

 

La neve causa tre tipologie di problemi ai pannelli fotovoltaici:

 

  • problemi strutturali,
  • problemi di sicurezza
  • problemi di efficienza ( calo di resa )

 

Ora ti spiego nel dettaglio i tre effetti e poi scoprirai le soluzioni per renderli innocui.

 

Problemi strutturali

 

Si tratta del problema più rilevante, che provoca veri e propri danni materiali all’impianto e ad i suoi componenti, fino a renderlo non funzionante e pericoloso.

 

Il primo componente a rischio è il pannello stesso, la sua struttura ed il materiale che lo compone. La pressione della neve quando si accumula provoca una flessione del vetro superiore del pannello che può causare una rottura delle singole celle fotovoltaiche poste all’interno. La rottura avviene per gradi e inizia di solito con una microfrattura pressoché invisibile che si propaga poi a tutta la cella, rendendola inutilizzabile.

 

In questo caso la scelta del pannello si rivela determinante, sia per la qualità e la robustezza dei profili sia per il tipo di cella posta all’interno.

 

Premesso che un pannello non dovrebbe mai arrivare a flettere abbastanza da fratturare le celle all’interno, esistono sul mercato celle che, anche se fratturate, rimangono integre e funzionanti e garantiscono una produzione pressoché identica alla situazione pre-trauma.

 

Lo sapevi? Chi ti ha proposto di installare l’impianto te ne ha parlato?

 

E non è finita, continua a leggere per scoprire le caratteristiche più importanti che deve avere il tuo impianto.

 

La scelta della marca e del modello del pannello fotovoltaico per il tuo impianto ha molte implicazioni e ricadute “nascoste”.

 

Se il tuo obiettivo è solo quello di un risparmio a tutti i costi sul prezzo di acquisto, questo articolo non fa per te: puoi tranquillamente smettere di leggere e andare a chiedere 10 preventivi per scegliere poi quello più economico, ma … tanti auguri!!

 

Se invece hai capito che stai facendo un investimento in una tecnologia che deve durare 30 anni, e per 30 anni deve continuare a produrre energia gratuita senza interruzioni e senza guasti, guarda cosa ti può succedere se sbagli la scelta del pannello fotovoltaico:

Vedi che il pannello centrale fa una “pancia” molto strana nella parte inferiore? Sembra che il profilo inferiore si stia staccando dal resto del modulo, ed in effetti è proprio così.

 

In gergo si dice che il modulo è “delaminato” e nel caso specifico il danno è stato causato da una grande massa di neve depositata sopra il modulo che ha cominciato a scivolare mentre subiva un ciclo di gelo-disgelo. La massa di neve, scivolando, ha letteralmente “strappato” il profilo dal resto del pannello, rendendo inefficace l’isolamento elettrico e generando una situazione potenzialmente pericolosa.

 

Cosa puoi fare per evitare una situazione di questo tipo?

Come puoi essere sicuro che, dopo alla prima nevicata seria, non sarai costretto a cambiare metà dei moduli del tuo impianto?

 

Forse non sai che nessuna casa produttrice di moduli accetta un reso in garanzia per un danno di questo tipo se le condizioni di installazione non rispettano alla lettera le indicazioni del produttore!

 

La soluzione per questo comportamento dei moduli è nota e neanche troppo complicata, basta non essere un installatore improvvisato!

Per evitare spiacevoli sorprese in caso di neve abbondante, è sufficiente l’aggiunta di un terzo profilo posto esattamente sotto il bordo inferiore dei modul.

 

Questa configurazione impedisce il movimento indipendente del profilo e ne rende praticamente impossibile il distacco dal vetro.

 

Ricapitolando, ecco le tre considerazioni più importanti nella scelta del modulo:

 

  1. Modulo con una resistenza alla compressione molto elevata (5400 Pa) e celle resistenti alla fratturazione.
  1. Cornice del modulo sagomata per favorire lo scivolamento della neve.
  1. Installazione di un profilo aggiuntivo se la quota del sito è superiore agli 800 metri od in zone particolarmente nevose.

 

Cosa ti racconta invece chi prova a venderti l’impianto senza avere una reale esperienza e formazione?

 

  1. Il mio pannello è migliore perché è mono/poli cristallino.
  1. Il mio pannello è più “figo” perché è italiano!
  1. Se firmi subito ti faccio il prezzo fiera!

 

Problemi di sicurezza

 

Il secondo aspetto da considerare parlando del rapporto impianto fotovoltaico-neve è il rischio di scivolamento improvviso di grandi masse di neve.

 

Quando la neve accumulata comincia a superare un’altezza critica e la temperatura ambiente crea le condizioni perché avvenga uno scivolamento, questo avviene quasi sempre in modo istantaneo, senza alcun avvertimento.

 

Se da un lato questo può essere un fattore positivo per la produttività dell’impianto, dall’altro può diventare un alto fattore di rischio per l’incolumità di persone e cose.

 

L’installazione di un impianto fotovoltaico deve essere preceduta da un’attenta analisi delle distanze in gioco, delle dimensioni e soprattutto della destinazione d’uso delle aree poste immediatamente sotto alla falda che ospita l’impianto.

 

Se esistono condizioni di rischio possono essere completamente annullate con l’installazione di una barriera paraneve, opportunamente dimensionata e correttamente installata.

 

Attenzione! Un paraneve sbagliato o installato male può causare più danni delle staffe viste prima: assicurati di rivolgerti a chi ha affrontato ancora queste problematiche!

 

Problemi di calo di resa

 

La terza tipologia di problemi che la neve può creare ad un impianto fotovoltaico è la temporanea compromissione del rendimento.

 

Se desideri calcolare la resa teorica del tuo prossimo impianto fotovoltaico, puoi scaricare la mi GUIDA GRATUITA, semplicemente cliccando sul link qui sotto:

 

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Quando i pannelli fotovoltaici sono coperti da uno strato sufficientemente alto di neve non ricevono la radiazione solare e di conseguenza non producono energia elettrica.

 

Ovviamente esiste una soluzione anche per questo problema e, continuando nella lettura, capirai come avere un impianto sempre al top, che produca continuativamente energia gratuita per la tua casa.

 

Durante e dopo una nevicata l’impianto fotovoltaico può trovarsi in due specifiche situazioni, completamente diverse per gli effetti che provocano:

 

  • pannelli completamente coperti dalla neve
  • pannelli parzialmente coperti dalla neve

 

Nel primo caso c’è veramente poco da fare, e sinceramente non ha neanche troppo senso intervenire.

 

L’impianto si trova in questa situazione mentre sta nevicando e, anche se fosse completamente libero, probabilmente non produrrebbe nulla per via delle nuvole molto basse e dell’irraggiamento scarsissimo. In questa condizione l’evento più probabile è lo scivolamento totale o parziale del manto nevoso dalla superficie dei pannelli.

 

La seconda situazione è la più interessante da analizzare per due motivi:

 

  1. è l’unica in cui l’impianto è potenzialmente in grado di produrre energia
  1. probabilmente dopo un lasso di tempo abbastanza lungo tutti gli impianti coperti da neve si troveranno in questa condizione.

 

Cosa succede al tuo impianto fotovoltaico quando uno strato di 20 cm di neve ricopre 3 pannelli su 9?

 

Risposta rapida: non funziona!

 

Risposta articolata: dipende.

 

Immagina l’impianto come un tubo di gomma steso sul tetto dentro il quale scorre l’acqua.

 

Se qualcuno comincia a stringere forte il tubo in un punto l’acqua ovviamente smette di scorrere e la portata diminuisce fino ad un valore prossimo allo zero.

 

Coprire con la neve tre pannelli su nove ha esattamente lo stesso effetto di una mano che stringe il tubo di gomma: la produzione di energia elettrica di tutto l’impianto piomba a zero e anche i pannelli che ricevono la radiazione solare non riusciranno a produrre nulla.

 

Il vero problema è che questa condizione di parziale copertura dell’impianto può continuare anche per molto tempo dopo la nevicata, riducendo a zero la produzione di energia e costringendoti ad acquistare energia elettrica dalla rete con un impianto fotovoltaico sul tetto.

 

Una situazione veramente assurda!

 

Per risolvere il problema bisogna far lavorare ogni singolo pannello fotovoltaico in modo indipendente, utilizzando gli ottimizzatori di potenza.

 

L’ottimizzatore di potenza è un dispositivo da applicare ad ogni singolo pannello fotovoltaico che gli permette di lavorare in modo autonomo dal resto dell’impianto.

 

Gli ottimizzatori, collegati in serie a formare una stringa, mantengono costante la tensione di lavoro dell’impianto, indipendentemente dalla produzione istantanea di ogni singolo pannello.

 

In questo modo il singolo ottimizzatore, che in un determinato momento non produce corrente elettrica, non influenza il corretto funzionamento degli altri, che adattano il loro comportamento alla nuova situazione.

 

Il sistema è sempre in equilibrio e mantiene le condizioni di tensione e corrente necessarie a massimizzare la produzione totale di energia elettrica.

 

L’energia prodotta in queste situazioni “borderline” è di fondamentale importanza per aumentare l’autoconsumo, la differenza fra il non produrre nulla o produrre anche un solo chilowatt di potenza è enorme.

 

I chilowattora prodotti in queste condizioni sono destinati all’autoconsumo in percentuali prossime al 100% e, come tutta l’energia auto consumata direttamente dall’impianto, sono quelli che portano ad una sostanziale e drastica riduzione della bolletta.

 

Solo facendo attenzione ai dettagli si può arrivare ad ottenere una casa realmente autonoma e autosufficiente, una risorsa anziché un costo.

 

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