Gtech Energy è Installatore Certificato Tesla Energy Trentino AltoAdige

Installatore certificato Tesla energy per Trento e provincia.

 

A partire da oggi, 05 Luglio 2016, GtechEnergy Srl è ufficialmente un installatore Tesla Energy Certificato per il Trentino AltoAdige.

 

Solo chi ottiene la qualifica è autorizzato ad installare il sistema di accumulo per impianti fotovoltaici di Tesla Energy.

 

Un sistema di accumulo Tesla Energy è coperto da una garanzia di 10 anni SOLO se ad installarlo è un Installatore certificato Tesla Energy.

 

Se vuoi richiedere una valutazione sulla convenienza del sistema di accumulo Tesla, clicca qui ed inserisci i tuoi dati, sarai contattato in brevissimo tempo.

 

Scegli di rendere la tua abitazione autonoma portando a zero la spesa per l’energia elettrica. Più di 30 famiglie si sono affidate a Gtech Energy per l’installazione del loro sistema di accumulo Tesla Energy in Trentino Alto Adige.

 

  • Mai più bollette spaventosamente alte
  • Mai più dipendenza dalle compagnie elettriche
  • Mai più impianti senza le giuste garanzie

 

Clicca qui per richiedere una valutazione gratuita!

 

Aumento della bolletta elettrica in arrivo

Previsto un aumento di quasi il 5% della bolletta elettrica.

 

A partire dal 1 luglio è previsto un altro aumento della bolletta, sia di quella dell’ energia elettrica che di quella del gas.

Per quanto riguarda l’energia elettrica ad aumentare sarà soprattutto la componente dispacciamento, a causa dell’aumento dei costi sostenuti da Terna per mantenere in equilibrio la rete. Aumenterà anche la componente energia, principalmente per un aumento del costo di approvvigionamento della materia prima.

Poco importano i motivi che hanno causato questo aumento, il risultato sarà un più 4,3% sul costo finale della tua bolletta, proprio quando stavi per accendere il condizionatore! Sarà un caso?

Come previsto sono arrivate puntuali le dichiarazioni delle associazioni dei consumatori:

”Si tratta di aumenti pesanti che incideranno in modo non indifferente sulle tasche delle famiglie”

Il Codacons chiede al Governo di “intervenire con urgenza riducendo in tempi rapidi la pressione fiscale sull’ energia, che ha toccato l’apice nell’ultimo anno.”

Inutile dire che alla fine nessuno farà nulla e tu come sempre dovrai continuare a pagare bollette sempre più care!

 

Chi si salva da questi aumenti? Chi potrà accendere il condizionatore senza rimetterci un rene?

Semplice. Chi già produce la propria energia da solo, con un impianto fotovoltaico.

Chi possiede già un impianto fotovoltaico sul tetto della propria abitazione non risentirà degli aumenti per due motivi:

1. L’energia che viene direttamente dal sole è sempre gratuita, quindi non può aumentare

2. Il rimborso che deriva dallo scambio sul posto dipende dal PUN (prezzo unico nazionale) e aumenterà di conseguenza (semplifico volutamente per evitare di annoiarti con approfondimenti più tecnici, se desideri andare più nello specifico puoi scrivere un commento qui sotto)

 

Se vuoi smettere di essere vittima di questi continui aumenti, puoi cominciare valutando la convenienza di installare un impianto fotovoltaico sul tetto di casa tua!

 

Puoi farlo gratuitamente e soprattutto da solo, seguendo le indicazioni della mia guida che puoi scaricare cliccando qui!

Il tuo impianto fotovoltaico non rende come dovrebbe! E tu non lo sai…

Nove impianti su dieci rendono meno di quanto potrebbero semplicemente perché non sono controllati e monitorati.

 

Il 91% degli impianti fotovoltaici privati potrebbe essere sfruttato meglio!

Hai un impianto fotovoltaico e vuoi ricevere più soldi dal conto energia o dallo scambio sul posto?

Esiste una serie di accorgimenti per migliorare la resa economica dell’impianto che può interessare sia chi l’impianto lo ha già, sia chi sta valutando l’installazione, per non cadere nei 5 errori che ti spiegherò se continui a leggere!

Nove volte su dieci è possibile aumentare la produzione (e quindi il flusso economico) semplicemente con un intervento di manutenzione ordinaria(che in molti casi puoi fare tu stesso).

 

Abbiamo appena concluso il centesimo intervento di manutenzione su piccoli impianti privati installati negli anni dei primi conti energia (2008 – 20012) da installatori di ogni tipo e il risultato è veramente sorprendente.

Ti ricordo che negli anni del boom del fotovoltaico praticamente chiunque installava impianti:

• L’elettricista che ha sempre fatto appartamenti

• L’idraulico

• Il negozio di bricolage e fai da te

• La grossa azienda piena di commerciali improvvisati (“prezzo fiera firma subito”)

 

In 91 casi 100 il nostro intervento ha migliorato (chi più chi meno) il rendimento dell’impianto controllato!

Quindi, se hai un impianto installato in quegli anni è molto probabile che sia poco sfruttato e con poco potresti farlo rendere di più senza dover chiamare un tecnico o uno specialista.

Ecco i 5 fattori che causano una scarsa produzione (e quindi una scarsa resa economica) degli impianti fotovoltaici:

• Una parte dell’impianto non produce a causa di componenti danneggiati (fusibili, scaricatori, ecc.)

• Sui pannelli si è depositato uno strato di polvere che riduce il rendimento (soprattutto se nelle vicinanze ci sono camini di stufe a legna o pallet)

• L’inverter si surriscalda perché la polvere ostruisce i condotti di ventilazione

• Errata installazione: qui si apre una parentesi enorme. Credimi “ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare” Per fare qualche esempio: pannelli scollegati sul tetto, pannelli dietro a camini, pannelli sulla falda nord (Cliccando QUI puoi scaricare la mia guida GRATUITA per valutare quale falda del tuo tetto rende di più), stringhe troppo lunghe o troppo corte, ecc.

• Il quinto punto è forse il più importante e non riguarda aspetti tecnici, ma il comportamento di chi utilizza l’energia elettrica.

 

Quasi nessuno autoconsuma più di un terzo dell’energia che produce

 

E anche tu rientri in questa categoria, ci scommetto!

Come puoi aumentare l’autoconsumo del tuo impianto fotovoltaico per renderti più libero possibile da chi ci vende l’energia?

Non è difficile, basta un po’ di buona volontà.
Se ti dicessi che stai sprecando quello che hai? che il tuo impianto è sotto utilizzato? che non stai tirando fuori dal tuo impianto tutto quello che può dare?

Rilassati, come ti dicevo prima, fai parte di un gruppo molto numeroso!

L’autoconsumo è il modo più intelligente che hai di utilizzare l’energia, è economico, etico e dà soddisfazione perché investi in qualcosa di tuo e di cui hai il controllo. E perché no, ti riprendi una parte di quello che ti hanno letteralmente rubato negli anni con le bollette!

Bisogna semplicemente consumare quando si produce e gestire il proprio impianto in maniera attiva e non supinamente …

I vantaggi sono molteplici :

• Risparmio immediato

• Indipendenza dai fornitori di energia ( fisso un prezzo per l’energia che autoconsumo )

• Vantaggi ambientali

1. Primo passo: conosci te stesso

 

Cerca di sapere in modo preciso quali sono i consumi della tua casa nel tempo:

Quali sono gli elettrodomestici che consumano di più?

 

Quanto utilizzi questi elettrodomestici?

 

Puoi spostare l’utilizzo nel tempo o sei obbligato a rispettare degli orari precisi?

 

Puoi programmare l’utilizzo anche se non sei in casa?

 

Con una spesa irrisoria sul mercato trovi dei data logger (un piccolo congegno elettronico da mettere sul contatore) che ti permettono di leggere i tuoi consumi secondo per secondo, sono di semplice e velocissima applicazione, ci riesce anche un bambino.

Questo ti permetterà di avere una piena e completa consapevolezza dei tuoi consumi energetici e quindi delle tue spese.

 

2. Secondo passo: analisi dei dati raccolti

 

Avrai delle sorprese … accidenti quanto consuma il phon… e le luci in corridoio… e il vecchio frigo!

 

3. Terzo passo: agisci!

 

A costo zero puoi ridurre gli sprechi che hai individuato(se non li conosci non lo farai mai).

Riorganizza l’uso degli elettrodomestici in funzione della produzione del tuo impianto, ciò può permetterti anche di ridurre la potenza impegnata sul contatore.

 

Con investimenti progressivi e modulabili

 

Programma l’utilizzo degli elettrodomestici con l’acquisto di prese radiocomandate, il loro utilizzo ti permetterà un uso più razionale dell’energia che tu produci.

Cerca di passare il più possibile dall’uso del gas all’elettricità installando apparecchiature elettriche quali ad esempio : pompe di calore per la produzione di acqua calda sanitaria, condizionatori, piastre ad induzione per cucinare,  piastre radianti ( con un evidente vantaggio anche in termini di sicurezza), fino alla possibilità di arrivare ad interventi strutturali sull’impiantistica con  sistemi completamente slegati dal gas .

Valuta la possibilità di installare delle batterie di accumulo (Leggi questo articolo se vuoi saperne di più): produci quanto consumi ed in caso di emergenza hai energia per continuare ad alimentare la tua casa con dei sistemi di back up.

BOOM di auto elettriche, sei veramente pronto al cambiamento?

Nel mondo sono più di un milione, in continuo aumento!

 

Prendo spunto da un articolo che ho appena letto sul giornale L’Adige dove si parla di auto elettriche (leggi larticolo).

 

Nel 2015 le vendite di auto elettriche sono aumentate del 70% rispetto al 2014 e il numero totale dei veicoli totalmente elettrici circolanti è salito a più di un milione!

 

Sono numeri davvero sorprendenti se si pensa che fino a pochissimo tempo fa le auto 100% elettriche erano disponibili solo per un numero limitato di persone a causa dei costi elevatissimi e dell’autonomia molto limitata.

 

La progressione ormai sembra molto chiara, l’elettrico sarà la tecnologia del prossimo futuro sia per i trasporti pubblici che per quelli privati, man mano che i costi di produzione delle batterie si abbasseranno, l’elettrico andrà a a sostituire tecnologie che ormai hanno più di cento anni come benzina e diesel (nelle abitazioni la trasformazione è già in atto, le nuove abitazioni sono prive del contatore del GAS e tutti i servizi sono elettrici).

 

Questa crescita velocissima del mercato dell’elettrico è supportata dal numero sempre più diffuso di colonne di ricarica e di distributori automatici (l’articolo riporta un aumento del 350% solo in Cina!).

 

Se i numeri sono questi è molto facile ipotizzare che nel giro di pochi anni la maggior parte dei veicoli che circoleranno nelle nostre strade saranno elettrici al 100%.

 

E’ molto probabile quindi che entro i prossimi 5 anni anche tu abbia un’auto elettrica parcheggiata sotto casa!

 

ma sei veramente pronto ad un cambiamento così radicale?

 

Uno stravolgimento così importante delle abitudini porta con se tantissimi aspetti positivi, fra cui:

 

  • abbandono di tecnologie vecchie e inquinanti;
  • risparmio economico immediato;
  • benefici enormi a livello ambientale;

 

Resta da valutare se le abitazioni, le infrastrutture e le reti elettriche sono pronte per supportare in modo adeguato il passaggio dal motore a scoppio al motore elettrico.

 

La vera sfida dei prossimi anni starà proprio nell’adeguare la tua abitazione al combiamento in corso, dotandola di una colonnina di ricarica rapida, di un impianto fotovoltaico per la produzione gratuita di enegia e di batterie di accumulo dell’energia.

 

Per fare un esempio, se i tuoi consumi rientrano in quelli standard, passando da un’ auto a benzina ad una elettrica potresti ritrovarti con un consumo doppio rispetto a prima.

 

Il vantaggio economico è immediato in ogni caso perchè dovresti considerare anche il risparmio di benzina, ma se l’energia fosse gratuita e disponibile sul tetto anche i tuoi spostamenti diventerebbero completamente gratuiti!

 

Quindi, considerando che non puoi fare niente (e non avrebbe neanche senso farlo) per fermare un cambiamento che è già in atto, perchè non cominci a “preparare il terreno” dotando la tua abitazione della tecnologia necessaria per sfruttare appieno le novità in arrivo?

 

Clicca qui per saperne di più!

 

Migliaia di persone hanno investito i propri risparmi in modo sicuro e profittevole anche se pensavano che fosse impossibile

Scopri come investire i tuoi risparmi a bassissimo rischio.

 

Prendo spunto da un messaggio che ho ricevuto oggi per parlarti di Enrico, un nostro cliente che, come tanti, si era trovato di fronte ad un problema molto diffuso: come investire i propri risparmi in modo sicuro e profittevole?

 

Oggi Enrico guadagna dal 4% al 5% ogni anno sul capitale che ha investito con un livello di sicurezza paragonabile ai titoli di stato, se continui a leggere ti spiego nel dettaglio.

Effettivamente la situazione è a dir poco drammatica:

Oggi i risparmi non rendono più niente o, se rendono qualcosa (in genere comunque molto poco), NON SONO PIU’ AL SICURO!

Non sto esagerando, recentemente 130.000 azionisti e 20.000 possessori di obbligazioni subordinate di 4 banche che sono fallite, si sono ritrovati con il nulla in mano da un giorno all’altro. Dalla sera alla mattina tutti i loro risparmi sono diventati carta straccia!

Il rischio maggiore ovviamente non lo ha chi possiede grandi capitali e può permettersi di diversificare molto gli investimenti, magari affidandosi a persone che gestiscono gli investimenti per lui, il rischio più grande lo hai TU, che hai i tuoi risparmi sul conto corrente e segui i consigli di un direttore di filiale o di un consulente finanziario che in molti casi non hanno le competenze per guidarti correttamente negli investimenti.

 

“Cosa puoi fare oggi per investire i tuoi soldi in modo sicuro?”

 

La prima cosa che ti viene in mente sono i titoli di stato, così riduci il rischio quasi a zero!

 

Ho dato una rapida occhiata ai rendimenti delle ultime aste di titoli di stato, i tassi sono negativi sulle brevi scadenze (12 mesi) e arrivano al 1,5% (LORDO!!!) su scadenze a lungo termine (10 anni), in poche parole un bagno di sangue!

 

Ecco allora la seconda idea geniale: sfrutti la promozione di un conto deposito, magari online, e se sei particolarmente attento e fortunato riesci a far rendere il 2% al tuo capitale!! Poi però c’è il 26% di ritenuta fiscale sugli interessi attivi, lo 0,2 % di bollo e i tuoi interessi reali si riducono circa all’1%. C’è poi da considerare il fatto che, pur trattandosi di un investimento sicuro, il grado di affidabilità scende leggermente rispetto ai titoli di stato!

 

Non resta che la soluzione della nonna: li metti sotto al materasso così non te li tocca nessuno!

Ovviamente anche in questo caso la resa del tuo piccolo capitale è nulla, mentre il rischio di perdere tutto da un giorno all’altro aumenta tantissimo: furti, dimenticanze, incidenti domestici, ecc. Oltretutto con i soldi fermi sotto al materasso non puoi neanche decidere di spenderli perché non si può fare nessun pagamento in contanti superiore ai 1.000 €.

Siamo al punto di partenza, come puoi investire i tuoi risparmi evitando di perdere valore o peggio ancora evitando di perdere tutto?

 

Se ti dicessi che oggi esiste un modo di investire i tuoi soldi che ti assicura un tasso di rendimento compreso fra il 4% e il 6% annuo calcolato su 10 anni e fra il 7% e il 9% se calcolato su 20 anni?

Un modo di investire i tuoi risparmi che è allo stesso tempo:

  •  Più sicuro delle obbligazioni bancarie
  •  Più profittevole di un fondo azionario
  •  Indipendente dall’inflazione

L’investimento in efficienza energetica oggi è SICURO, SOLIDO e con una percentuale di resa molto alta rispetto a qualunque altro investimento di pari rischio!

Dopo attente valutazioni, Enrico aveva deciso di investire parte dei suoi risparmi per realizzare un impianto fotovoltaico da 3,0 kW sul tetto di casa sua, vediamo un po’ come gli sta andando.

 

In totale parliamo di circa 10.000 kWh in 3 anni (in realtà sarebbero di più ma per semplicità di calcolo consideriamo 10000).

Non voglio assolutamente annoiarti con i calcoli (se vuoi puoi scrivermi una mail ti risponderò volentieri con tutti i calcoli esatti), quindi mi limito a dirti quello che conta, Enrico ha fatto la scelta giusta e investito bene il suo capitale?

Assolutamente sì:

Enrico ha speso 9.000 € e ogni anno fra risparmio, bonifici per l’energia messa in rete e detrazioni fiscali gli entrano circa 1250€.

Questo significa che in 10 anni rientra del suo capitale e lo fa rendere il 4% all’anno, praticamente SENZA RISCHI, ma il bello deve ancora arrivare, continuando a leggere ti renderai conto che investire diventando un produttore di energia è ancora più vantaggioso!

 

“Investimento sicuro e senza preoccupazioni”

 

E l’inflazione? Ti starai domandando perché non considero l’inflazione e hai ragione, in un calcolo tradizionale i guadagni di BOT, AZIONI, INTERESSI, ecc. sono costantemente distrutti dall’inflazione ma non è il nostro caso, quasi tutti gli introiti che derivano dall’impianto fotovoltaico sono al riparo dall’inflazione:

 

  • Il risparmio lo è per definizione, più costa l’energia più risparmio
  • Il bonifico che ti arriva per l’energia messa in rete aumenta se aumenta il costo dell’energia.
  • L’unica entrata costante è la detrazione fiscale

Veniamo ora al calcolo più interessante, resterai a bocca aperta:

Calcolato sui 20 anni il tasso di rendimento di un investimento in energia supera il 7% al netto dell’inflazione!!! Ti sfido a trovare un investimento con lo stesso grado di sicurezza e lo stesso tasso di rendimento! (Se lo trovi scrivilo nei commenti qui sotto, potrebbe interessarmi!)

Ovviamente tutto il ragionamento fatto si basa sulla certezza che l’impianto continuerà a produrre regolarmente nel corso degli anni, senza pause o cali di rendimento.

Per essere sicuro che non avrai problemi o preoccupazioni in futuro, l’investimento deve avere queste caratteristiche:

 

  • Garanzie sui componenti di almeno 15 anni
  • Garanzie sul lavoro di installazione di almeno 10 anni (di legge sono 2 anni)
  • Monitoraggio COSTANTE di tutti i componenti dell’impianto
  • Allarmi AUTOMATICI in caso di anomalie

 

Cosa manca ancora per valutare se puoi investire i tuoi risparmi in modo sicuro e conveniente? UN TETTO.


Se non lo hai già fatto, clicca qui per scaricare gratuitamente la mia guida per valutare quanto produrrebbe un impianto sul TUO TETTO e confronta il dato con la tabella riassuntiva!

 

Se invece vuoi valutare in modo approfondito la tua situazione lo puoi fare inserendo qui i tuoi dati, verrai contattato da un nostro tecnico entro qualche giorno!

Quanto consuma un’auto elettrica? Quanto può aumentare bolletta passando all’elettrico?

Analisi dei costi chilometrici di un’auto completamente elettrica con e senza impianto fotovoltaico.

 

Negli ultimi mesi si fa un gran parlare di auto elettriche, ormai quasi tutti le case automobilistiche hanno uno o più modelli che funzionano esclusivamente con l’energia elettrica.

Senza alcun dubbio questa sarà la tecnologia del futuro, considerato che rispetto alle tradizionali vetture a benzina o diesel ha SOLO VANTAGGI:

 

  • Costi per la ricarica molto ridotti rispetto al “pieno” di carburante
  • Prestazioni molto più elevate a parità di categoria
  • Costi di manutenzione ordinaria molto bassi
  • Costi manutenzione straordinaria molto bassi
  • Esenzione bollo per 5 anni
  • 0 emissioni di sostanze inquinanti

Fino a poco tempo fa le vetture elettriche avevano 2 grossi svantaggi: l’autonomia ridotta e il prezzo esagerato ma ora, con gli ultimi modelli in vendita, i prezzi sono quasi in linea con la concorrenza a parità di categoria mentre l’autonomia supera abbondantemente i 300 km (i modelli di punta arrivano a oltre 500 km).
Veniamo ora al nocciolo della questione:

Qual è il costo chilometrico dell’auto elettrica?

Premesso che non ha alcun senso parlare di litri/100 km o di km/litro, cerchiamo di capire quanti chilowattora consuma in media un’auto elettrica (in questo articolo puoi trovare una breve spiegazione della differenza tra kW e kWh) e proviamo a capire se, al costo attuale, è conveniente oppure no.

Costi km auto elettrica

Per calcolare il costo medio per spostarsi con un’auto totalmente elettrica bisogna partire da un dato dichiarato direttamente dagli utenti che utilizzano auto elettriche, disponibile sul portale Spritmonitor, nello specifico ad uno dei modelli più performanti tra quelli disponibili sul mercato (più di 500 km di autonomia e prestazioni da supercar)
Il dato medio dichiarato dagli utenti è di 20, 80 kWh per 100 km percorsi.
Per passare da un consumo espresso in kWh ad un costo in € è necessario conoscere il costo del singolo kWh nella bolletta dell’energia elettrica, il quale dipende da molti fattori:

chi ci vende l’energia?

a che ora ricarichiamo le batterie?

disponiamo di un impianto fotovoltaico?

disponiamo di un sistema di stoccaggio dell’energia?

Per semplificare il ragionamento supponiamo che non disponiamo di fonti di energia gratuita (impianto fotovoltaico) e che quindi, come è logico, ricarichiamo le batterie nelle ore notturne usufruendo di una tariffa bioraria:

                   Quota energia + servizi di rete + accise e iva =   0,18 € (scaglione oltre i 2641 kWh)

A questo punto basta moltiplicare il dato relativo al consumo medio per il costo medio del kWh

                   20,80 kWh   x     0,18 €/kWh   =     3,74 €/100km

Ipotizzando infine una percorrenza media annuale di 20.000 km, il costo totale per muoversi un anno con un’auto elettrica si può stimare in circa 748,00 €.

Questo dato scende vertiginosamente se disponiamo di un sistema di produzione proprio di energia elettrica, ancora meglio se associato ad un dispositivo per lo stoccaggio dell’energia, che ci permette di fissare il costo dell’energia a circa 0,1 €/kWh (in questo articolo il calcolo preciso).
In questo modo il costo annuale per la mobilità (20.000 km/anno) si potrà attestare attorno ai 415 €/anno, permettendoci anche di risparmiare rendendo di fatto inutile un aumento di potenza, quasi obbligatorio in caso di solo prelievo dalla rete!

Se consideriamo il consumo di una vettura tradizionale diesel (5,5 l/100km) e lo moltiplichiamo per il costo attuale del gasolio (1,28 €/litro) e per 20.000 km annuali, otteniamo un costo di 1.408 €/anno per muoversi in auto!

Sono pronto a scommettere che da qui a 10 anni almeno la metà delle auto circolanti saranno totalmente elettriche, quindi il mio consiglio è quello di non farsi cogliere impreparati e cominciare da subito a valutare l’ipotesi produrre in autonomia e in tranquillità la propria energia!

Costo dell’energia con i pannelli fotovoltaici

Analisi del costo dell’energia con e senza un impianto fotovoltaico.

 

Ho pensato a questo articolo mentre ne stavo scrivendo un altro sugli sprechi di energia in casa, quando ho cominciato a pensare ad un esempio pratico di quanto può costare un kWh se installo un impianto fotovoltaico (compresi i costi di installazione e manutenzione) e paragonarlo al normale costo in bolletta.
Il paragone va fatto su un periodo di 20 anni, considerando che la vita utile di un pannello va ben oltre i 25 anni! (In questo articolo parlo di durata dei pannelli).

Ripartiamo dalle considerazioni sui consumi di una famiglia tipo:
Se consumi 3400 kWh/anno la tua spesa per l’energia elettrica sarà più o meno di 850 € all’anno.
Installando un impianto fotovoltaico da 3 kW produrrai circa 3300 kWh/anno (qui trovi una guida per calcolare quanto produrrebbe un impianto fotovoltaico sul TUO tetto)
Di questi 3300 kWh circa 1300 saranno autoconsumati direttamente andando a diminuire la bolletta di circa 350 €, mentre i restanti 2000 saranno scambiati con la rete e remunerati circa 360 €/anno
Ipotizzando di investire (si perché di investimento si tratta) nell’impianto fotovoltaico 9000 €, riceverai 450€/anno di detrazione fiscale per 10 anni.
Analizziamo i cosi e benefici su 20 anni con l’installazione dell’impianto fotovoltaico:

 

1. Energia che continuiamo a prelevare dalla rete (2100 kWh/anno):

 

considerando che ora paghi meno l’energia elettrica perché consumi meno (0,20 €/kWh) e aggiungendo l’inflazione (2% annuo) spenderai indicativamente 10.204 €

 

2. Costo dell’impianto:

 

9.000 €

 

3. Manutenzione:

 

0 € con il sistema Gpack

 

4. Detrazione fiscale:

 

4.500 €

 

5. Scambio sul posto  :

 

Si tratta di un calcolo molto complesso nel quale rientrano molte variabili, per semplificare consideriamo che l’energia immessa ti venga remunerata circa il 70% del valore di acquisto, 7.775 €

 

Quindi, riassumendo  (10.204+9.000-4.500-7.775) / 66.0000 =  0,104 €/kWh

Ragionando sul medio periodo, ti sei garantito un prezzo FISSO di circa un terzo rispetto a quello che paghi adesso, molto più conveniente di qualsiasi offerta sul mercato libero!
Se fai l’impianto fotovoltaico spendi TUTTO COMPRESO (compreso l’impianto) 6.680 € in 20 anni
Se non lo fai spendi 20.652 € in 20 anni.

Ora ti ripropongo il calcolo per una famiglia che consuma un po’ di più, con le stesse abitudini dell’esempio di prima ma con l’auto elettrica, si passa quindi da 3400 kWh a circa 7000 kWh
La spesa energetica senza impianto sarà di 0,3 x 7000  =  2.100,00 € (più consumi più costa il kWh)

Ipotizziamo di installare un impianto da 6 kW di potenza con un sistema di accumulo e stoccaggio da 6,5 kWh, per una spesa complessiva di 20.000,00 € e una produzione annuale di 6600 kwh. In questo caso grazie alle batterie di accumulo l’autoconsumo sarà molto più elevato, superiore al 70%.

Riporto lo stesso ragionamento fatto in precedenza, aggiornando le cifre:

1. Energia che continuiamo a prelevare dalla rete (2380 kWh/anno):

 

considerando che ora paghi meno l’energia elettrica perché consumi meno (0,20 €/kWh) e aggiungendo l’inflazione (2% annuo) spenderai indicativamente 11.565  €

 

2. Costo dell’impianto:

 

20.000 €

 

3. Manutenzione:

 

0 € con il sistema Gpack

 

4. Detrazione fiscale:

 

50% del costo iniziale, quindi 10.000 €

 

5. Scambio sul posto  :

 

Come prima calcolo il 70% del costo di acquisto dell’energia, con inflazione al 2%, 7.697 €

Sommando costi e benefici e dividendo per i kWh consumati in 20 anni otteniamo:

(11.565 + 20.000 – 10.000 – 7.697)/ (7000 x 20) = 0,09 €/kWh

 

In questo caso quindi ti sei garantito un prezzo FISSO dell’energia comprensivo di tutti i costi di 0,09 €/kWh, se ripetiamo i calcoli su 25 anni (vita minima garantita dei pannelli fotovoltaici) i valori saranno ancora più bassi e vantaggiosi.

Fotovoltaico con batterie di accumulo: conviene?

Dopo aver letto questo articolo potrai valutare da solo quando conviene e quando invece è sconsigliato.

 

Associare all’impianto fotovoltaico le batterie di accumulo dell’energia…conviene veramente?

Se stai leggendo questo articolo vuol dire che almeno una volta ti sei chiesto:

 

“Il fotovoltaico con batterie di accumulo: conviene?”

 

“io che ho già l’impianto fotovoltaico posso aggiungere solo le batterie senza cambiare altri componenti?”

 

Ti risponderò nel modo più chiaro e semplice possibile, se qualcosa non dovesse essere chiaro scrivilo pure nei commenti, ti risponderò volentieri!

 

Parto subito dicendoti che accumulare l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico comporta sicuramente dei vantaggi:

 

  • Abbattimento dei costi per l’energia
  • Autonomia energetica
  • Aumento valore dell’edificio
  • Detrazione fiscale 50%
  • Grandi benefici per l’ambiente

 

Bisogna però precisare che non è tutto oro quello che luccica, ci sono dei casi infatti nei quali installare delle batterie di accumulo equivale a buttare via i tuoi soldi!.

Quindi, tornando alla domanda iniziale, conviene installare delle batterie di accumulo?

 

SI, se i tuoi consumi sono superiori a 3500 kWh/anno

SI, perché in prospettiva i tuoi consumi elettrici aumenteranno (piastra a induzione, auto elettrica, pompa di calore, ecc)

 

SI, se hai già un impianto fotovoltaico e vuoi aumentare l’autoconsumo rendendoti più autonomo

SI, perché la corrente autoconsumata è sempre la più economica.

 

SI, se scegli l’installatore che ti offre le giuste garanzie.

No, se hai già un impianto fotovoltaico che è molto sottodimensionato.

No, se i tuoi consumi sono inferiori a 3000 kWh/anno.

 

Se i tuoi consumi sono davvero molto bassi (se vivi da solo e sei spesso fuori casa per esempio) le batterie di accumulo NON SONO LA SOLUZIONE GIUSTA PER TE.

 

Se hai già un impianto fotovoltaico molto sottodimensionato rispetto ai tuoi consumi  le batterie di accumulo NON SONO LA SOLUZIONE GIUSTA PER TE (in questo caso il primo investimento da fare è un aumento della potenza del’impianto).

 

Recentemente mi è capitato di fare una valutazione per un amico di un mio vecchio cliente che si trovava in difficoltà perchè un’azienda gli aveva proposto di installare le batterie di accumulo per l’energia elettrica.

 

Il suo impianto fotovoltaico, realizzato nel 2010, funzionava perfettamente e produceva circa 4.500 kWh all’anno ma le bollette continuavano ad arrivare e anche abbastanza alte. La casa era molto particolare, senza la fornitura di GAS METANO, tutto funzionava ad energia elettrica.

 

Puoi immaginare che i consumi erano molto elevati: pompa di calore per il riscaldamento, piastra ad induzione, illuminazione, sauna, cantina vini, ecc..

 

La soluzione di un’azienda del settore era la seguente: due batterie Tesla PowerWall  e aumento della potenza di un kW dell’impianto fotovoltaico (più di così era impossibile per via della superficie del tetto!).

 

Visto il preventivo di spesa non indifferente e considerata la poca compentenza in materia, il cliente ha deciso di chiedermi un parere tecnico sull’investimento.

 

La faccio breve: dopo un’analisi dei dati di consumo e produzione è emerso che la casa consumava più di 12.000 kWh all’anno e l’impianto fotovoltaico metteva in rete appena il 20% della produzione annuale anche senza batterie di accumulo!

 

Nonostante l’ottimo prodotto proposto (il sistema di accumulo di Tesla), nella sua situazione sarebbe stata una follia installare le batterie, sarebbereo rimaste inutilizzate per gran parte dell’anno. Il cliente ovviamente mi ha ringraziato e si è limitato ad aumentare la potenza dell’impianto, compatibilimente con le dimensioni del tetto.

Quindi attenzione, la tecnologia è neutra, può essere un ottimo affare o un’investimento completamente inutile. Dipende dalle condizioni esterne e dalla situazione particolare in cui si trova la tua abitazione.

La seconda difficoltà, una volta appurato che le batterie siano una soluzione corretta, è il dimensionamento.

 

Che batterie devi scegliere?

 

Perché qualcuno ti dice 2 kWh, qualcuno 4 kWh e altri ancora 13 kWh?

In questa fase la differenza la fa chi ti propone l’investimento, se ti trovi di fronte a un tecnico, uno che sa di quello che sta parlando, l’approccio è più o meno questo:

 

1. Raccolta dati e informazioni

2. Calcolo e dimensionamento

3. Offerta tecnica

4. Offerta economica

 

Se invece hai di fronte un commerciale aggressivo, di quelli assunti a rotazione per vendere 2 impianti ai parenti e poi cambiare settore e andare a vendere padelle, noterai subito la differenza:

 

1. Firma qui

2. Prezzo fiera

3. Firma qui

4. Se non firmi oggi poi basta

 

Ricordati, stai facendo un investimento per il tuo futuro, una settimana in più o in meno a pensarci non farà la differenza!

 

Quando si deve scegliere la taglia delle batterie di accumulo entrano in gioco molte variabili, le due più importanti sono:

 

1. Quanto sarà in grado di produrre il mio impianto fotovoltaico?

 

Su questo punto bisogna andare più nel dettaglio rispetto alla produzione annuale e chiedersi quale sarà la produzione nei vari mesi dell’anno e nelle diverse ore del giorno, per fortuna con un po’ di esperienza e con l’aiuto di alcuni software si riesce a calcolare in modo molto preciso la producibilità mensile.

Puoi farlo tu da solo, scaricando la mia GUIDA GRATUITA cliccando qui sotto:

 

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2. Quanto consuma la mia abitazione e in quali fasce orarie?

 

I consumi elettrici della tua abitazione dipendono dalle tue abitudini e dalle apparecchiature e elettrodomestici che hai installato, la valutazione può essere fatta stimando la distribuzione oraria dei consumi o misurandola direttamente.

 

Per eseguire la misurazione dei consumi elettrici è necessario installare un datalogger con lettore ottico sul contatore (pochi minuti di lavoro), attendere una settimana e analizzare i dati raccolti.

 

Questi due dati importantissimi sono INDISPENSABILI per calcolare quanta energia utilizzi durante la notte, quanto sarà l’autoconsumo diretto del tuo impianto e quanto sarà il surplus di energia proveniente dai pannelli fotovoltaici nei vari mesi dell’anno.

 

Se ti affidi a chi prova a venderti un impianto fotovoltaico senza questi due dati e sanza fare un dimensionamento preciso, rischi di buttare via i tuoi soldi in investimenti inutili!

 

Qual’è la procedura per ottenere il maggior risparmio in bolletta senza spendere un capitale?

 

Senza scendere troppo in dettagli tecnici, il principio che regola un corretto dimensionamento è questo:

1) Grandi consumi di giorno scarsi durante le ore serali e notturne: Impianto più grande e accumulatori ridotti (tipica famiglia con moglie a casa e tanti figli)

2) Scarsi consumi diurni e aumento durante la notte: Impianto fotovoltaico più piccolo e accumulatori leggermente sovradimensionati (famiglia assente da casa durante il giorno)

Ricordati: con un attento dimensionamento dell’accumulatore, della potenza dell’impianto e dell’inverter è possibile arrivare a valori di autoconsumo che superano l’80% dell’energia prodotta dall’ impianto, mentre il restante 20% ti sarà pagato dal GSE attraverso i bonifici dello Scambio sul Posto.

 

Se hai già un impianto fotovoltaico sai già che senza dispositivi che accumulano l’energia prodotta, difficilmente superi il 35% di autoconsumo!

Hai ancora dei dubbi sul mondo degli accumulatori? Chiedi una consulensa personalizzata

 

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Il tuo impianto fotovoltaico è dimensionato correttamente?

Perché piccolo è bello… nel fotovoltaico post incentivi…

 

“Parva sed apta mihi”, dicevano i nostri padri latini, piccola ma adatta alle mie esigenze (si riferivano alla casa).
Diffida di chi ti propone impianti sovradimensionati … ma come posso capirlo, mi chiederai ?
Innanzi tutto pretendi sempre un sopralluogo tecnico preliminare (è gratuito , ma ha un grande valore):
un sistema tecnologico / impiantistico non si valuta solo a tavolino .
Osserva bene come viene fatto il sopralluogo : chi lo fa seriamente non si limita a sedersi a tavola e a spiegare “le magnifiche sorti e progressive “ della sua azienda  e del suo materiale, ma si attiva e osserva la casa dall’esterno, fa delle foto, se può farlo in sicurezza sale sul tetto, verifica dov’è il contatore di fornitura, controlla il quadro elettrico di casa, la messa a terra dell’impianto, il tipo di copertura, l’inclinazione e l’orientamento della falda, gli eventuali ombreggiamenti locali,  come piante, camini, antenne …, si informa con te se la tua casa è in zona di tutela, etc.
Frasi tipiche dell’imbonitore: 3 kw impegnati sul contratto di fornitura almeno 3 kWp di impianto, consumo complessivo in bolletta 3000 kWh almeno 3 kWp di impianto, tetto a disposizione grande impianto grande … ti ricordi la pubblicità dei pennelli Cinghiale “devo dipingere una parete grande, ci vuole un pennello grande!”. Leggi i le 5 considerazioni che devi fare per valutare un preventivo

 

Chiedi un’analisi attenta della tua bolletta di consumo, non tutti la sanno leggere, è un modo semplice ma efficace per fare una prima scrematura.

Il tuo obbiettivo deve essere quello di auto consumare il più possibile

Per inciso, ma forse è bene ricordarlo, l’impianto ha sempre la precedenza ed il motivo, che è tecnico, può essere banalmente spiegato così: il fotovoltaico è un generatore di energia che quando produce pompa energia che deve trovare uno sfogo immediato : la casa (meglio) o la rete (SSP = scambio sul posto), mentre la rete è come un grande serbatoio di energia sempre a disposizione, ma solo quando ne ho bisogno, come una botte da cui spillo il vino se apro il rubinetto. Ecco perché se chiedo energia in casa ed il fotovoltaico produce la precedenza va all’ energia solare.
Controlla bene i parametri impostati ( si possono modificare taroccando così i risultati : abbasso l’irraggiamento per aumentare la potenza da installare e quando l’impianto produrrà più del previsto mi farò bello dell’efficienza straordinaria del materiale installato ). Valuta tu stesso la producibilità del tuo tetto scaricando la nostra GUIDA GRATUITA.

Considera, analizzando la bolletta, quanto del tuo attuale consumo sarebbe in fase con la produzione dell’impianto: non è difficile basta valutare i consumi in fascia F1 (dalle 8.00 alle 19.00 dal lunedì al venerdì), le ore diurne dei sabati (che sono tutti in F2 dalle  7.00 alle 23.00) e le ore diurne delle domeniche e dei festivi che sono tutti in F3.
Se poi vuoi delle misure più precise e raffinate puoi sempre applicare un piccolo data logger sul contatore di fornitura ( costa poco e si applica in 30 secondi senza dover smontare nulla).
Considera che i moduli avranno un degrado di efficienza nel tempo e che l’impianto deve produrre almeno per 25 anni.
Cerca di prevedere se i tuoi consumi in futuro potrebbero aumentare ( per l’acquisto di utilizzatori elettrici, per l’ampliamento della famiglia, per un cambio di abitudini nell’utilizzo ).
Tieni conto che oggi come oggi un impianto puoi sempre ampliarlo successivamente ( non ci sono più i vincoli del conto energia) , ma se sei partito con una “ cilindrata” troppo grande non puoi più tornare indietro.

Se qualcuno vicino a te ha già installato un impianto chiedigli qualche informazione, domandagli se sa quanto riesce ad auto consumare, e se non te lo sa dire ( ci scommetto ) stupiscilo spiegandogli tu come si fa.

E’ semplice, ora te lo illustro in due parole:

tutti gli impianti fotovoltaici, tranne alcuni istallati in un periodo limitato dopo la fine degli incentivi in Conto Energia, sono dotati di un secondo contatore (2) oltre a quello di fornitura (1) che il gestore di rete competente avrà provveduto a riprogrammare in “bidirezionale” al momento dell’allaccio del fotovoltaico alla rete – bidirezionale vuol dire in grado di misurare non solo l’energia che passa dalla rete alla casa ma anche quella che dall’impianto, se non è auto consumata, finisce in rete.

Il contatore 2 , che fisicamente è uguale al contatore 1, misura tutta l’energia prodotta dall’impianto prima di qualsiasi utilizzo ( basta premere il pulsante di lettura fino a che  sul display non compare la lettura corrispondente alla voce A-); sul contatore 1 , quello di scambio, premendo il pulsante compariranno in successione il codice POD identificativo del punto di connessione ( è quello che c’è anche sulle bollette di fornitura), la componente A+ ( l’energia assorbita dalla rete dal momento di installazione del contatore ), altre voci e poi, ad un certo punto, la voce A- , la quale indica quanti kWh prodotti dall’impianto fotovoltaico sono stati immessi in rete.

Confrontando A- sul contatore di produzione (2) e A- sul contatore di scambio (1) si può misurare quanta energia siamo riusciti ad auto consumare; ad esempio:

contatore ( 2 ) A- = 1000 kWh

contatore ( 1 ) A- = 700 kWh

prodotti 1000 kWh, scambiati 700 kwh, per differenza auto consumati 300 kWh, pari ad un 30% di autoconsumo.

Farai un figurone e diventerai subito l’esperto del fotovoltaico della tua zona …
Come vedi non è così semplice ed immediato dimensionare bene un impianto … ma la stella polare deve essere sempre il massimo autoconsumo.

E tu, quanta energia autoconsumi direttamente dal tuo impianto fotovoltaico? Scrivilo nei commenti qui sotto.

Fotovoltaico: impara a valutare le offerte

5 considerazioni IMPORTANTISSIME da fare quando stai valutando un’offerta.

 

Come puoi valutare un’offerta tecnica per la realizzazione di un impianto fotovoltaico anche se non hai le competenze tecniche necessarie?

 

Come puoi paragonare fra loro tecnologie diverse?

 

Perché quando qualcuno ti propone qualcosa riesce sempre a convincerti che il suo prodotto è il migliore?

Ho pensato a questo articolo per fare un po’ di chiarezza e aiutarti a valutare le offerte che ricevi, per riuscire a comprendere meglio la differenza fra un vero affare e la fregatura del secolo!

Ecco le 5 cose che devi valutare quando ti trovi di fronte ad un preventivo per un impianto fotovoltaico:

1. GARANZIE

 

Perché quando compri un telefono da 500 € ti preoccupi delle garanzie?

Semplice. Perché stai spendendo molti soldi e pretendi che se il telefono che hai appena acquistato ha un difetto ne risponda il costruttore.

Ragionamento perfetto!

 

La fregatura di solito sta nel fatto che il telefono è in garanzia, ma per farlo riparare lo devi spedire a Tokyo a tue spese.

Quando decidi di acquistare un prodotto che è pensato per farti RISPARMIARE SUBITO SOLDI, come per esempio un impianto fotovoltaico, devi controllare che le garanzie dei componenti installati abbiano una durata adeguata! (per gli impianti fotovoltaici garanzie sui componenti inferiori ai 10 anni non sono neanche da prendere in considerazione), ma anche che la manodopera sia garantita in caso di guasto!!

Immagina questo caso: dopo 6 anni di vita del tuo impianto si guasta l’inverter (un cuore dell’impianto) e il guasto rientra nelle condizioni di sostituzione in garanzia; chiami l’installatore il quale (giustamente) ti dice che devi:

• Smontare l’inverter (a pagamento)

• Spedire l’inverter (a pagamento)

• Ricevere il nuovo inverter (in garanzia)

• Montare il nuovo inverter (a pagamento)

• Comunicare la variazione al gestore di rete (a pagamento)

Cosa fai? Te lo dico io, ordini un inverter nuovo.

E se invece tutte le operazioni elencate qui sopra fossero comprese nella garanzia e quindi a carico dell’installatore? PENSACI

2. STIMA PRODUCIBILITA’ IMPIANTO

 

Questo è un punto molto delicato, la stima di producibilità del tuo impianto fotovoltaico è il dato di partenza, in base al quale saranno poi sviluppati tutti i calcoli economici (flussi finanziari, tempo di rientro, ecc).

Esistono molti metodi per calcolare in modo molto preciso la producibilità di un impianto fotovoltaico, ma sicuramente sparare un numero a caso durante il primo appuntamento a casa tua NON è uno di questi!!!

Chi ti dice “Un impianto qui produce 1200 kili all’anno” o non ha capito assolutamente NIENTE di quello che sta vendendo o, peggio ancora, punta sul fatto che TU non sei un tecnico e lui può permettersi di dire quello che vuole.

Per fare una stima corretta bisogna raccogliere alcuni dati, elaborarli (di solito con l’aiuto di un software), e presentarti poi il valore ottenuto.

 

La producibilità teorica di un impianto fotovoltaico è influenzata soprattutto da: latitudine, orientamento, inclinazione, temperatura media, ombreggiamenti e componenti utilizzati.

Se non lo hai già fatto, cliccando qui puoi scaricare la mia GUIDA GRATUITA per calcolare da solo quanto potrebbe produrre un impianto sul tuo tetto.

 

3. DIFFIDA SEMPRE DA CHI VUOLE FIRMARE UN CONTRATTO AL PRIMO APPUNTAMENTO

 

Questo è un argomento che ritengo importantissimo, valido per moltissimi tipi di prodotto, soprattutto se sono prodotti tecnologici  (un anello può anche essere venduto subito).

Andando un attimo oltre la bravura commerciale della persona che hai davanti, se il sistema di vendita si basa sulla QUALITA’ di prodotti e servizi l’offerta va presentata con i tempi giusti, che prevedono una fase di valutazione tecnica, un’offerta commerciale e un’attenta valutazione da parte tua.

Un’offerta vincente non teme il confronto!

 

4. IMPIANTO SUBITO E LO PAGHI COMODAMENTE IN BOLLETTA

 

AHAHAHAHAH
(scusa)
Su questo punto sarò sintetico: devi fare una semplice moltiplicazione fra il numero di rate in bolletta e l’importo della singola rata, poi confronti il valore ottenuto con il preventivo più alto che hai mai ricevuto e vedrai che l’idea di pagare in bolletta passerà da sola.

 

5. FORME DI PAGAMENTO

 

Ti sei mai chiesto perché alcuni installatori ti chiedono di saldare tutto in anticipo, altri vogliono il pagamento quando la merce è pronta mentre altri ancora ti chiedono di pagare solo quando l’impianto è installato?

Questo dipende da 3 fattori:

 

1.Stato di salute dell’azienda che ti propone l’installazione

2.Credibilità che la stessa azienda ha nei confronti dei fornitori

3.Sicurezza nella qualità del lavoro e nell’assenza di contestazioni

 

Se un’azienda ha i conti in regola, un buon rapporto con i fornitori e un’ottima percentuale di soddisfazione dei clienti non ha nessun motivo per chiederti più del 10% prima dell’installazione dell’impianto!
Hai trovato interessante questo articolo? Scrivilo nei commenti qui sotto, mi farà piacere!