Meglio i pannelli solari o fotovoltaici ?

Meglio un impianto che produca acqua calda o è meglio dedicarsi alla produzione di energia elettrica? Meglio i pannelli solari termici o fotovoltaici?

In questo articolo voglio approfondire la questione senza pregiudizi, partendo ovviamente dalla premessa che non esiste un meglio o un peggio in assoluto. Dal mio punto di vista esiste sempre un meglio o un peggio a seconda degli obiettivi che si desidera raggiungere.

Recentemente un tecnico mi ha fatto l’obiezione che, poiché l’energia elettrica una forma più nobile di energia, non ha senso produrla per poi degradarla in energia termica, ma è più logico produrre direttamente calore con il solare termico.

Questa considerazione non è sbagliata, anzi, termodinamicamente parlando la cosa ha una sua logica.

Quello che si sottovaluta però è che la casa non è un’equazione su un libro.

Mi spiego meglio.

Quando conviene installare i pannelli solari termici e quando invece i pannelli fotovoltaici?

Gli aspetti da considerare quando si valutano gli impianti per un’abitazione sono molteplici e fermarsi alla sola teoria è limitante.

Il fattore più importante, quello che influenza di conseguenza tutti gli altri è una cosa banale: il tetto non è infinito. I metri quadrati a disposizione sono limitati e vanno sfruttati al massimo per ottenere il massimo beneficio possibile.

Se hai un tetto grande, che riesce a soddisfare tutte le esigenze di energia elettrica avanzando ancora spazio, l’ideale è avere entrmabi gli impianti Si tratta ovviamente di casi isolati e di situazioni molto particolari, nella maggior parte dei casi è obbligatorio fare una scelta fra pannelli solari termici e fotovoltaici.

Due pannelli solari termici occupano circa lo spazio di 1 kW di fotovoltaico ma, mentre con i pannelli solari posso fare solo acqua calda, con il fotovoltaico produco energia elettrica che poi posso utilizzare per produrre quello che la casa richiede, anche acqua calda in qualche momento.

Il solare termico smette di funzionare alle 10 di mattina, quando l’acqua ha raggiunto la temperatura impostata.  Il fotovoltaico al contrario produce tutto il giorno e l’energia prodotta serve tutte le utenze domestiche, ricarica l’auto, va in batteria o viene immessa in rete.

Tutta l’energia immessa in rete verrà remunerata attraverso il meccanismo dell scambio sul posto, del ritiro dedicato o, recentemente, anche delle Comunità Energetiche.

Sommando quindi i benefici che puoi ottenere da entrambi gli impianti nell’arco di una giornata intera o di un intero anno, la scelta diventa molto facile.

Meglio produrre quanta più energia elettrica possibile per poi utilizzarla al meglio, piuttosto che essere obbligati a produrre energia termica che spesso risulterà inutilizzata.

 

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Ecobonus 110 % e impianti fotovoltaici: stai attento!

Se l’argomento Ecobonus 110 % e impianti fotovotlaici t’interessa solo perché stai cercando la formula magica che ti risolva tutto in due minuti, questo post non fa per te. Se invece vuoi dedicare il giusto tempo per una corretta informazione allora continua nella lettura.

 

L’ECOBONUS 110 % è un sistema di detrazioni fiscali che è entrato a far parte del nostro linguaggio e delle nostre prospettive solo negli ultimi mesi, sembra che ormai non si parli d’altro.

 

Non voglio fare il professore spiegandoti in questo post i dettagli tecnici complessi che si racchiudono nei diversi decreti e nelle varie interpretazioni, ma bensì spiegarti come fare per approcciarti correttamente in questa fase di valutazione, per ottenere impianti impianti performanti e garanzie adeguate.

 

Cosa si nasconde dietro all’ECOBONUS 110 %?

 

Dopo una lunga esperienza di 12 anni nel settore, posso affermare che questo sistema è sicuramente valido per chi vuole fare diversi interventi sulla propria abitazione.
Come sempre c’è un “ma”, bisogna fare tutto nel modo più corretto e preciso senza cercare scappatoie, soluzioni approssimative di aziende improvvisate o addirittura di personaggi che ti garantiscono ancor prima d’aver fatto corrette valutazioni tecniche ed economiche, che tu non spenderai nemmeno 1 € per arrivare così, già in prima battuta, al fatidico: “dai su .. firma qua“.
Prezzi troppo bassi o esageratamente alti, aziende o agenti dalle frasi facili:
– “firma qua, ti faccio prezzo fiera solo per oggi
– “firma veloce che i materiali stanno per terminare e poi resti senza
Sono i primi da cui diffidare e da sbattere fuori casa.
E’ vero, nell’ultima frase c’è un fondo di verità ma va spiegata correttamente.
Materiali e fornitori continueranno ad esserci, questo mercato è vivace e in continua evoluzione.
Potrebbe però succedere che in un momento di ammassamento degli ordini (che potrebbe essere indicativamente il primo semestre 2021), ci saranno difficoltà di reperimento di “alcuni” materiali, ma nessuno resterà senza e nessuno deve aver fretta a firmare solo per questo motivo.
Se hai fatto la tua scelta in modo professionale e dopo attente valutazioni, sicuramente l’azienda che ti seguirà in questo progetto sarà in grado di adattarsi ai cambiamenti del mercato, dandoti il miglior risultato finale e nei tempi previsti.

Concentriamoci ora sul vero male di questo ECOBONUS 110 %:

 

Le aziende del: “FACCIO TUTTO IO
Aziende che fino a ieri vendevano solo climatizzatori o solo cappotti o solo finestre che ora magicamente possono farti tutto, io sinceramente mi farei delle domande.
Non esistono in Italia aziende che hanno al loro interno tutti i comparti di cui l’ecobonus tratta.
Ti spiego due tra i casi in cui puoi inciampare:

1. Tu richiedi un appuntamento informativo sull’intervento del cappotto per casa tua, ti si presenta un’azienda sotto forma di agente plurimandatario che ti dice: “non preoccuparti,faccio tutto io, ho l’azienda per il cappotto, quella per la pompa di calore e quella per il fotovoltaico, tu firma qua e sei a posto, ti tolgo tutti i pensieri in unica soluzione.

 

In realtà in questo caso ti sta andando molto male, ma in un’unica soluzione. L’agente darà il lavoro ad aziende di cui tu non conosci ne i prodotti ne se sono sane o meno o se subappaltano i lavori a terze quarte persone.
Non hai garanzie sulle date, non hai garanzie sui prodotti o su chi si accolla l’onere o l’onore di fare tutte le procedure necessarie, insomma sei al punto d’inizio ma con una firma ormai scritta e una caparra versata.

2. Ti si presenta l’azienda di climatizzatori (giusto per dirne una) che ti dice che può seguire tutte le pratiche facendo sconto in fattura (ovvero intestandosi il credito del 110%) ma devi fare tutti gli interventi con loro.

 

In questo secondo caso il problema è più subdolo. Trattandosi di un sistema di cessione del credito, ogni intermediario vorrà quadagnare la sua fetta: colui che firma il contratto, la banca, le aziende che realizzaranno i vari lavori e infine i fornitori. Tutti vogliono la loro parte ma c’è un grosso problema: l’ecobonus ha dei prezzi massimi imposti. I prezzi massimi sono abbastanza alti ma i vari passaggi e fanno in modo che l’ultima azienda ( quella che materialmente lavorerà in casa tua) sarà quella meno pagata e più sfruttata. La conseguenza sarà, come al solito, che il lavoro sarà fatto con la fretta, senza una progettazione accurata e utilizzando materiali di bassa qualità.
Nel caso peggiore, darai il lavoro ad un’azienda che sub-appalterà poi ad altri artigiani, di cui tu non sai nulla, tutti i lavori che non gli competono, cosi si torna direttamente al punto 1.

Ora ti chiederai come puoi fare per essere sicuro di fare tutto bene, non inciampare, e sfruttare a pieno questo ecobonus 110 % ?

 

La buona vecchia frase del nonno: “chi fa da sè, fa per tre” non è mai stata più vera.
Devi essere tu a scegliere le aziende con cui vuoi portare avanti questo progetto, selezionando bene i prodotti e le cifre giuste per te.
Fatti aiutare da un buon ingegnere di fiducia per partire nelle valutazioni. Appoggiati ad aziende specializzate che ti possano aiutare in una fase iniziale senza doverti per forza vendere anche l’aria che respiri o farti firmare contratti approssimativi.
Parola d’ordine:SPECIALIZZAZIONE, ogni azienda deve fare bene il proprio lavoro e ci deve essere un buon tecnico, pagato da te, che faccia i tuoi interessi. Se poi avrai bisogno anche di organizzarti con il credito di imposta il consiglio è sempre lo stesso: vai dagli specialisti, LE BANCHE.
In qualsiasi caso ricorda prima vera regola dell’ECOBONUS.
Fare una perizia termotecnica da un tecnico specializzato che ti sappia dire in che classe energetica sei e quali sono eventualmente gli interventi da fare per aumentare delle famose due classi energetiche la tua abitazione. (requisito imprescindibile richiesto dall’ECOBONUS 110).
Indirizzati poi verso le aziende che potranno realizzare i plavori previsti con serietà e professionalità. Specializzazione, storia aziendale e testimonianze di clienti soddisfatti sono la ricetta per essere sicuro di ottenere una casa riqualificata senza sorprese e senza passare anni a maledire questo Ecobonus 110%.
Se vuoi approfondire il tuo caso e richiedere qualche informazione in più sul tuo impianto fotovoltaico clicca qui sotto e chiedi una consulenza.
Alla prossima.
Stefano Nichelatti
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Installatori fotovoltaico: come scegliere il migliore evitando fregature

Installatori fotovoltaico: come scegliere il migliore evitando fregature

 

Negli ultimi due mesi la vita della maggior parte delle persone è stata stravolta, l’arrivo quasi inaspettato di questo virus ci ha costretto a quarantene forzate, periodi si stop e, purtroppo, qualcuno ha pagato anche un prezzo molto più caro. In questo periodo ho assistito ad una rapidissima variazione della pubblicità che trovo sui vari social network. La novità più rilevante ovviamente è un bombardamento incredibile di sponsorizzate relative a mascherine, gel igienizzanti, ecc.

La rivoluzione però non ha risparmiato altri settori, in particolare anche quello degli installatori di fotovoltaico.

Da qualche tempo sono bombardato di offerte e promozioni relative ad impianti fotovoltaici di ogni tipo. E’ una cosa abbastanza normale, non potendo raggiungere di persona un determinato pubblico, si utilizza internet come canale di promozione, va benissimo.

Il problema nasce quando ad utilizzare questo canale di promozione sono quelle realtà che prima utilizzavano commerciali d’assalto e tecniche di vendita aggressive, accompagnate da scarsa conoscenza tecnica degli impianti fotovoltaici e assenza totale di cura della parte installativa e del post vendita.

Ho preparato un elenco di caratteristiche che ti dovrebbero far alzare la soglia dell’attenzione già dalla prima sponsorizzata o dal primo approccio al sito internet. Molti installatori di impianti fotovoltaici in realtà nascondono una grossa azienda commerciale che non installa direttamente, si affida a installatori pagati pochissimo e sparisce nel momento esatto in cui saldi l’ultima fattura.

 

  1. Installatori fotovoltaico: non farti prendere in giro

 

Il primo gancio che usa chi vuole prenderti in giro è quello di pubblicizzare un prezzo molto aggressivo, citando anche marche molto valide e molto conosciute. La cosa che si nota subito è un asterisco vicino al prezzo che rimanda ad una nota scritta in piccolo che recita testualmente: “esclusa IVA, escluse pratiche comunali e al netto della detrazione fiscale in 10 anni”. Hai capito vero? Sai cosa pensa chi fa una pubblicità del genere? Pensa di fregarti, già dal primissimo annuncio! Pubblicizza un impianto a 3.000 € sapendo benissimo che alla fine ne costerà almeno 7.500.

 

Affideresti mai la realizzazione di un impianto tecnologico a chi dimostra di volerti fregare fin dal primo annuncio pubblicitario su un social network? Io no, tu fai pure le tue scelte in libertà ma ti consiglio di pensarci.

 

P.s. voglio proprio vedere cosa faranno ora che si prospetta una detrazione fiscale 100% per impianti fotovoltaici, scriveranno “impianto fotovoltaico gratis” ?

 

  1. Installatori fotovoltaico: non scegliere gli improvvisati

 

Cliccando su questi fantomatici annunci si giunge di solito su una pagina di raccolta dati. Fai molta attenzione ai dettagli, ai contatti, indirizzi e testimonianze. Molte di queste pagine non hanno neanche un indirizzo di una sede fisica e riportano solo un numero di cellulare. In questo caso la cosa più probabile è che la pagina sia stata creata in autonomia da qualche commerciale “freelance” che raccoglie nominativi di persone interessate per poi girarli a chi gli promette la provvigione più alta.

Il pericolo nascosto dietro questi personaggi è sempre lo stesso: essere lasciati completamente da soli e dover gestire diversi referenti che non comunicano fra di loro. La possibilità ritrovarsi con un impianto fotovoltaico installato male e gestito peggio, senza un referente chiaro da contattare a con cui relazionarsi.

 

  1. Installatori fotovoltaico: vuoi diventare partner?

 

Con questo trucco squalifichi in pochissimo tempo tutte quelle realtà che si occupano solo della parte di vendita e subappaltano le lavorazioni a installatori locali.

Se nel sito è presente la pagina “diventa installatore”, “diventa partner” o simili, significa che la realtà che stai contattando non gestisce direttamente le lavorazioni ma si affida ad una pseudo rete di installatori sul territorio. Il grosso problema di questo tipo di impostazione è che chi esegui materialmente il lavoro è pagato pochissimo e lavorerà male. Garantito.

Parlo per esperienza diretta, più di dieci anni fa, quando ero agli inizi, ho provato a collaborare con una di queste realtà con risultati pessimi. Lavoravo praticamente sottocosto ed ero obbligato a fare tutto di corsa per riuscire a portare a casa qualche euro. Tornare due volte sul cantiere significava perdere soldi, un’esperienza pessima che mi ha insegnato molto. Ti sconsiglio vivamente di affidarti a questo tipo di strutture.

Fai molta attenzione, spesso su questo punto le aziende mentono perché sanno che si tratta di un loro tallone d’Achille, non farti fregare verifica sempre e fai domande precise.

 

Concludendo, se stai cercando installatori per il tuo impianto fotovoltaico: come puoi scegliere il migliore? Purtroppo non puoi prendere una decisione sicura al 100% se non dopo aver eseguito i lavori, il mio consiglio è quello di informarti il più possibile, richiedere testimonianze vere (non Mario da Milano) e cercare di seguire almeno questi tre semplici accorgimenti.

Se desideri approfondire l’argomento con una valutazione del tuo caso specifico clicca qui sotto e inserisci i tuoi dati.

 

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Un saluto.

Stefano Nichelatti

 

L’impianto fotovoltaico intelligente nella casa elettrica

 

Se hai scelto di trasformare la tua abitazione in una casa elettrica , o se stai pensando di realizzare una nuova Casa No Gas, quindi un abitazione 100% elettrica, prima o poi ti trovi a valutare un impianto fotovoltaico.

 

Impianto fotovoltaico intelligente nella casa elettrica, prima di tutto serve un numero.

 

Questa è la parte più difficile da trasmettere ma la più semplice da intuire.

Le abitudini nel fotovoltaico sono sempre le solite.  Se però vuoi raggiungere risultati all’altezza delle tue aspettative, avvicinandoti sempre di più alla vera indipendenza energetica, non puoi scegliere la taglia del fotovoltaico a caso in base al catalogo di chi ti propone il sistema in quel momento.

Certo, se ristrutturi l’abitazione in cui vivi o ti ritrovi a sostituire la caldaia con una pompa di calore, hai già in mano dei numeri che un esperto sicuramente riuscirà a trasformare in energia elettrica e con quelli sei già a buon punto.

Ma se ti trovi a costruire da zero una nuova abitazione, prima di scegliere il fotovoltaico e posizionare i pannelli prendendo a campione la solita taglia da 6 kWp perché così si è sempre fatto, ci penserei due volte.

Il numero che ti serve è la proiezione del consumo energetico annuo, e a comporre quel numero è la somma dell’energia elettrica che serve per:

  •  riscaldare la casa in inverno
  •  produrre tutta l’acqua calda sanitaria
  •  raffrescare e deumidificarre
  •  cucinare con il piano ad induzione
  •  vivere all’interno di quell’abitazione

Sono numeri che si possono ricavare grazie ai nuovi sistemi di progettazione, sempre più efficienti ed efficaci, quelli che il mio amico Devis Barcaro di Soluzioni Solari ricava tutti i giorni attraverso le sue consulenze.

Quel numero, che rappresenta l’insieme di tutti i consumi, mi permette di ottenere il fabbisogno energetico annuo reale dell’abitazione e quindi mi mette nella condizione di progettare e realizzare l’impianto fotovoltaico più idoneo per iniziare con il piede giusto il percorso.

Solo così, l’indipendenza energetica di una casa no gas inizia a prendere vita.

 

Casa elettrica e fotovoltaico, hai tre strade possibili:

 

Capito il numero, con i kWh annui necessari per produrre tutto il fabbisogno energetico annuo, inizia la fase di scelta.

1. Affidi il lavoro all’elettricista che sta installando l’impianto elettrico.

 

Probabilmente risparmi qualche centinaio di euro ma ti trovi a dover risolvere 2 grossi problemi:

  • lo scarso aggiornamento del tuo elettricista in materia di impianti fotovoltaici
  • l’assenza totale di progettazione funzionale dell’impianto e la poca o nulla assistenza post vendita

Installare un impianto fotovoltaico non significa posare 10 pannelli su un tetto e fare la fattura a saldo.

La vera sfida è progettare un impianto con un chiaro obiettivo di autoconsumo, scegliendo i componenti con una logica e seguendo poi il cliente durante la prima fase di funzionamento per ottimizzare la produzione, e per quanto l’artigiano ce la metta tutta, non avrà mai il tempo che serve da dedicarti.

 

2. Affidi il lavoro ad una grossa azienda commerciale.

 

Scelta peggiore in assoluto.

Se ti fidi di un’azienda che si sponsorizza dicendo “Il tuo impianto fotovoltaico a 3.000 € Iva esclusa, pratiche escluse e considerando la detrazione fiscale” direi che un po’ te la meriti.

Le aziende di questo tipo si affidano a commerciali che pensano solo alla provvigione, appena avrai saldato la fattura di saldo è matematico che non si faranno più sentire, stanne certo.

L’installazione poi è sempre in subapalto a una squadra pagata pochissimo, che dovrà ultimare il lavoro di corsa per poi svanire nel nulla.

L’unica cosa che ti resta è un numero verde e, quando va bene, una gentile signorina ti prometterà una richiamata o un contatto che non avverrà mai.

3.Ti affidi ad un professionista del settore

 

E’ sempre la scelta migliore, ma come lo riconosci?

Difficile a priori, ti capisco.

Ma se vuoi alcuni indizi che ti aiutano almeno ad escludere i due casi precedenti:

 

–> Qualche migliaio di impianti realizzati

–> Testimonianze di clienti soddisfatti

–> Dipendenti diretti sia in fase di vendita che in fase di installazione

 

Quello che si può arrivare a fare quando si lavora con passione su ogni singolo progetto è incredibile.

Nella foto puoi vedere che livelli di autoconsumo si riescono a raggiungere senza batteria di accumulo, solo con un impianto fotovoltaico, una termopoma professionale, Smart Solar e tante ore di lavoro per progettare, controllare, gestire e affinare l’impianto fotovoltaico, la centrale termica e il dialogo fra le due tecnologie.

 

 

Tutti possono raggiungere un autoconsumo così?

Assolutamente NO. Non tutte case e non tutti gli impianti sono pensati da zero per ottenere questo risultato, ma la strada è quella per tutti, così come l’impegno che noi mettiamo ogni giorno per migliorare ogni singolo impianto e ogni singola centrale termica.

E la chiave di volta è proprio questa.

 

Impianto fotovoltaico e centrale termica, devono dialogare tra di loro

 

Quello che rende un impianto fotovoltaico intelligente, è proprio il dialogo tra la produzione dell’energia elettrica e quello dell’energia termica, ovvero un meccanismo talmente complesso che non trovi come ricetta magica in nessun componente sul mercato.

Non si tratta della famosa “smart grid”, che in Italia è ancora difficilmente applicabile, non è quello lo strumento che aumenta l’autoconsumo e ti permette di ottimizzare al massimo il tuo investimento.

In 10 anni di impianti fotovoltaici ne ho provate tante di soluzioni, ma ho trovato un sistema davvero infallibile e oggi lo perfezioniamo e lo tariamo in base alla risposta termica dell’edificio ed alla produzione istantanea dell’impianto fotovoltaico, si chiama Smart Solar.

L’artigiano non lo può acquistare da nessuna parte, non è in vendita.

La società commerciale non sa nemmeno che esiste, se glielo nomini probabilmente lo denigra o inizerà l’arrampicata sugli specchi tipica da venditore incallito.

Smart Solar è un algoritmo che abbiamo perfezionato e che di fatto sfrutta al massimo l’energia prodotta dal fotovoltaico attivando funzioni specifiche nella tua centrale termica e nelle temperature di casa, ma se vuoi saperne di più e vuoi capire come inserirlo nella tua strategia per avvicinanrti sempre di più all’indipendenza energetica…

Il fotovoltaico ottimizzato intelligente è a portata di click, cclicca qui sooto e chiedimi come fare, sarò felice di condividere con te anni di studio e perfezionamento del dispositivo che accende la pompa di calore e spegne le bollette

 

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Impianto fotovoltaico prezzi: Caso studio del più basso

Mi capita spesso di confrontarmi con dei potenziali clienti che, all’inizio, capiscono solo le parole “impianto fotovoltaico prezzo basso”. Non è colpa loro, è assolutamente normale e sarà capitato anche a te, quando non conosci una materia o un settore, l’unico confronto che riesci a fare è sul prezzo.

In questo articolo voglio mostrarti, attraverso un caso studio, cosa si nasconde dietro un prezzo troppo basso per un impianto fotovoltaico. Ti mostrerò nel dettaglio le strategie più subdole per rifilarti una fregatura quando tu sei convinto di aver fatto un buon affare.

Ti chiedo di leggere tutto con attenzione. Le insidie si nascondono nei dettagli del lavoro, anche se pensi di conoscere un po’ il settore e ti sei informato su internet, non sei immune e rischi di trovarti a spendere molti soldi per sistemare i danni fatti da questi installatori senza scrupoli.

Tutto è iniziato con una richiesta di assistenza, una come tante, occupandoci solo di impianti fotovoltaici riceviamo decine di richieste al mese. Di solito si tratta di inverter non funzionanti, guasti ai pannelli, errori di comunicazione e altri problemi. L’unica costante di tutte queste richieste è che la chiamata inizia quasi sempre con la stessa frase:

“Buongiorno Sono il Sig. Mario, ho un problema con l’impianto fotovoltaico e non riesco a contattare l’installatore.”

La maggior parte delle volte l’installatore non risponde al telefono, non è in grado di risolvere il problema o addirittura molto spesso non esiste più.

Se ci pensi bene è anche abbastanza normale, l’elettricista che ti ha installato l’impianto ti risponde dal cantiere fra mille incombenze e non ha proprio gli strumenti per valutare il problema, attivare garanzie ecc

Non sto neanche a dirti come ti tratterà il commerciale di una grossa azienda, di quelli che girano a provvigione: nella migliore delle ipotesi ti dirà che non è compito suo risolvere i problemi e ti dirà di chiamare l’assistenza tecnica, auguri!!

Bene, in questo caso per fortuna il signor Mario (nome di fantasia) ha chiamato noi, e mi ha stupito con una richiesta abbastanza insolita, l’impianto fotovoltaico funzionava e non sembravano esserci malfunzionamenti ma il vicino di casa si lamentava del rumore proveniente dai pannelli.

Ti spiego meglio, Mario abita al primo piano mentre il vicino abita al secondo piano nel sottotetto. Il problema sembrava essere uno strano rumore proveniente dalla copertura, soprattutto nelle giornate ventose.

Entro qualche giorno ho fatto intervenire una squadra con un sopralluogo di verifica e quello che è emerso è sconcertante, al limite della legalità (e forse anche oltre).

 

Il caso studio: l’impianto fotovoltaico di Mario

 

L’impianto a prima vista sembrava essere installato correttamente, al netto di qualche scelta estetica rivedibile non si notavano particolari problemi.

Aveva solo un “piccolissimo problema”: i pannelli si muovevano. Bastava afferrare un pannello con la mano per farlo muovere in verticale di circa 20 centimetri e in orizzontale di almeno dieci. Muovendosi poi andavano ovviamente a sbattere contro le tegole provocando il rumore che tanto infastidiva il vicino di casa.

Il motivo è apparso immediatamente chiaro iniziando a smontare qualche pannello. L’impianto era ancorato al tetto con un sistema di staffe non solo fuori norma, ma anche totalmente inadatto e pericoloso.

Per poter garantire un impianto fotovoltaico a prezzo basso al cliente, l’installatore si era inventato un sistema a basso costo, riadattando dei componenti inadatti.

 

Cosa abbiamo trovato?

 

impianto fotovoltaico prezzo

 

Qui si può notare una “staffa autocostruita”, non pensata per sostenere il peso di un impianto fotovoltaico e soprattutto non pensata per evitare le fluttuazioni dovute al vento o al peso proprio.

Come si può notare infatti il furbo installatore ha pensato bene di mettere del polistirolo fra la staffa e la tegola sottostante. In questo modo il problema non si è verificato subito e lui ha avuto il tempo di incassare la fattura a saldo e sparire.

Anche solo osservando la staffa si capisce che non può reggere il peso della neve o la forza del vento, è ovvio anche ad uno sguardo incompetente. Il problema è duplice: da una parte il poco spessore della staffa stessa, dall’atro la lunghezza. Se fosse caduto mezzo metro di neve sopra questo impianto avrebbe certamente rotto tutte le tegole sotto le staffe, senza alcun dubbio.

Pensi che sia finita qui? Assolutamente no, ora ti mostro come il tutto era ancorato al tetto.

 

 

Guardando questa foto mi viene la pelle d’oca, il Signor Mario è stato fortunato che non c’è stato mai il vento forte, altrimenti avrebbe trovato tutto l’impianto nel giardino del vicino, ecco un altro dettaglio della tipologia di viti utilizzate.

 

impianto fotovoltaico prezzo basso

 

Forse non ti rendi bene conto della pericolosità della cosa, in pratica l’impianto fotovoltaico era poco più che appoggiato al tetto. All’installatore pero importa poco, si incassano i soldi e si corre a fare un altro impianto. Chissà quanti lavori ci sono fatti così sui tetti di ignari clienti, Mario da un certo punto di vista è stato molto fortunato, il rumore ha consentito infatti di accorgersi dei problemi e di rimediare.

Ecco ora un ultimo “dettaglio”, molto importante per la sicurezza dell’impianto ma trascurabile se confrontato con i due esposti in precedenza. I cavi solari sembravano lanciati sul tetto, senza una logica, senza protezioni, senza etichette, senza nulla. Semplicemente stesi sopra le tegole in balia di vento, neve, freddo e sole.

 

cavi impianto fotovoltaico economico

 

Nell’immediato (3 -4 anni) i cavi posati in questo modo possono non essere un problema, i cavi infatti sono pensati per essere installati in condizioni estreme e per resistere a lungo. E’ buona norma però proteggere i cavi con una guaina che evita l’esposizione ad acqua, sole e neve, soprattutto per assicurare una corretta funzionalità nel lungo periodo (20 anni).

L’intervento di sistemazione dell’impianto fotovoltaico del Signor Mario si è concluso benissimo, in poco tempo sono state sostituite le staffe, sostituiti i profili, protetto i cavi e posato nuovamente i pannelli, una giornata piena in 3 persone. Ora Mario si gode il suo impianto fotovoltaico senza infastidire il vicino e senza rischiare di ammazzare un passante al primo colpo di vento.

 

Ma perché l’impianto era installato in quel modo?

 

La risposta è molto semplice e Mario lo ha scoperto a sue spese, se fai affidamento solo sul prezzo basso per valutare a chi affidare i lavori di installazione del tuo impianto fotovoltaico, rischi seriamente di trovarti in queste spiacevoli situazioni.

Pensaci bene, come può fare un elettricista o una grossa azienda commerciale a garantirti un prezzo aggressivo fornendo, all’ apparenza, lo stesso materiale? Semplice, risparmia su quello che tu NON VEDI.

Risparmia sulle staffe, risparmia sulle viti, risparmia sul materiale elettrico e risparmia sul tempo di installazione.

Sommando tutte queste voci si può arrivare ad un risparmio importantissimo, segui questi calcoli, riferiti ad un impianto da 4 kW.

 

– Scelta staffe scadenti: – 300 €

– Scelta viteria e materiale elettrico scadenti: – 200 €

– Risparmio sulla manodopera: – 600 €

 

Il risparmio sulla manodopera è tipico delle grandi aziende commerciali, quelle che subappaltano le lavorazioni a squadre esterne. La squadra è pagata talmente poco che è obbligata a finire l’impianto in giornata in due persone.

Totale risparmio 1.100 € + IVA

 

Togliendo una certa percentuale di guadagno aziendale si può tranquillamente confermare che la differenza fra un impianto ben fatto ed uno al risparmio può arrivare anche a 1.500 € a parità di pannelli e inverter, quindi con gli stessi componenti principali. Se poi consideri un impianto da 6 o 7 kW non è difficile trovare differenze superiori ai 2.000 €.

Anche Mario, come tanti, era stato attratto dal prezzo basso per il suo impianto fotovoltaico, nello specifico aveva scelto l’opzione che gli faceva risparmiare 700 €.

Dopo pochi mesi ha dovuto spendere 1.520 € + IVA per sistemare il tutto.

Se stai valutando l’installazione di un impianto fotovoltaico non farti ingolosire dalle offerte al ribasso. Fermati un secondo e pensa che un impianto fotovoltaico deve continuare a produrre per 25 o 30 anni. Una piccola differenza di costo iniziale può fare tantissima differenza, puoi passare dal dormire sonni tranquilli con il tuo impianto che continua a produrre giorno dopo giorno, ad un vero e proprio incubo, fatto di spese extra, guasti, rotture e danni.

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L’impianto fotovoltaico produce anche con poco sole?

Ti sei mai chiesto se l’impianto fotovoltaico produce anche se non cè il sole? Se funziona bene anche con le nuvole? E’ una domanda che mi fanno spesso prima di installare un impianto fotovoltaico è infatti assolutamente lecito cercare di capire come funzioni.

Hai mai sentito parlare di impianti fotovoltaici che possono essere installati anche a nord?

Che funzionano bene anche in verticale o all’ombra? Che vanno bene anche quando c’è poco sole o piove?

Sono sincero, a me non capitava dal 2011 ( anno del delirio nel settore degli impianti fotovoltaici), ma recentemente mi sono imbattuto in cose assurde, pannelli che vanno bene anche a nord, impianti venduti con nomi altisonanti spacciati per novità tecnologiche e peggio ancora…

Quando leggo queste cose perdo tutta la calma che mi contraddistingue e mi inc***o come una bestia, per colpa di questa gente si infanga la reputazione di un intero settore. La gente ci crede, installa un impianto a nord, poi si rende conto che produce il 30 – 40 % in meno e che l’investimento non ritorna neanche in 15 anni e comincia a parlar male del fotovoltaico.

La verità è che gli impianti fotovoltaici funzionano benissimo ma se li installi a nord produrranno molto meno, non c’è pannello che tenga!

Ora ti spiego come fanno a far passare un concetto totalmente falso spacciandolo per vero e tentando di fregarti. Il metodo è raffinato, seguimi con attenzione.

Il problema non è tanto che dicano il falso, se dovessi arrabbiarmi così ogni volta che sento una falsità sugli impianti fotovoltaici sarei perennemente furibondo, il vero problema sono le persone deluse dal proprio investimento, gente che aveva riposto fiducia in un commerciale o in un’azienda e si trova ad aver speso un capitale senza ricavarne un beneficio reale.

NON FARTI FREGARE! Prenditi 3 minuti per leggere queste righe e poi rifletti con calma.

Il meccanismo è sempre lo stesso, si ripete uguale in tantissimi settori, si parte da una verità oggettiva e se ne ricava una conclusione assolutamente falsa e fuorviante.

Primo Step. Il dato scientifico

Il primo passaggio di questo tipo di “azioni commerciali” è cercare un dato reale ed oggettivo sul quale basare tutta la comunicazione successiva, una verità tecnica inconfutabile e facilmente dimostrabile. In questo caso il “dato reale” è che alcuni pannelli a film sottile o in silicio amorfo rendono leggermente meglio del policristallino (o monocristallino) in condizioni di scarso irraggiamento.

Secondo step, dalla verità alla bugia.

Come conseguenza diretta del primo dato oggettivo, si allarga il concetto rendendolo generale: se i pannelli amorfi rendono leggermente meglio in ombra allora possiamo installarli a nord, in verticale, funzionano anche quando piove, e tutta una serie di conclusioni di questo tipo.

Ecco, queste sono bugie.

E’ vero che vanno leggermente meglio degli altri in condizioni particolari tipo quando piove, all’alba o al tramonto, ma quello che non ti dicono è che TUTTI i pannelli (compresi quelli spacciati per grandi novità) producono molto, ma molto meno in caso di scarso irraggiamento.

Quando dico molto, molto meno intendo che NESSUN pannello può essere installato con leggerezza su falde esposte a NORD, e chiunque dica il contrario mente.

Ti faccio un esempio numerico che forse ti può aiutare a capire meglio, i numeri sono casuali ma le proporzioni no:

Pannello Monocristallino con sole diretto: Produzione 100 W

Pannello amorfo o film sottile con sole diretto: 100W

Pannello Monocristallino in ombra: 15W

Pannello amorfo o film sottile in ombra: 17W

Ora, come puoi ben vedere, è vero che il pannello amorfo ( o film sottile) va leggermente meglio dell’altro in condizioni di scarso irraggiamento, ma entrambi producono talmente poco da rendere ASSOLUTAMENTE SCONVENIENTE installare un impianto in queste condizioni.

Considera poi questo aspetto: a fronte di un leggerissimo miglioramento in condizioni particolari e assolutamente trascurabili, ti rifilano un pannello che:

• occupa il 20% di spazio in più sul tetto

• ha garanzie ridicole

• solitamente ha una resa minore in condizioni di forte irraggiamento, quando l’impianto produce veramente.

Ecco, la maggior parte dei commerciali da strapazzo che popolano il settore si ferma qui, è uno stratagemma che applicano dal 2010.

Qualcuno di più evoluto dal punto di vista del marketing ha fatto un ulteriore passo in avanti.

 

Terzo Step. Il nome figo.

 

Il terzo e ultimo step è dare a tutto questo un nome figo, tipo “pannello super quanticus” o “fotovoltaico fotoattivo” ecc.

Ora la frittata è fatta, il prodotto è pronto per essere venduto all’ignaro cliente che si troverà, fra due o tre anni, a fare i conti con un investimento la maggior parte delle volte sbagliato, un impianto che produce poco e le bollette sempre uguali, ma sarà troppo tardi e i nostri amici avranno già trovato un’altra soluzione super innovativa da proporre.

Ricordate sempre che nella produzione di pannelli fotovoltaici l’Italia è praticamente a zero, non esistono prodotti Italiani innovativi e quando vedete un nome strano, altisonante, particolare, magari con la R di marchio registrato vicino cominciate ad alzare la soglia di attenzione.

“Made in Italy” nel settore degli impianti fotovoltaici significa “Marchiato con un nome Italiano” o peggio ancora “Assemblato in Italia”.

Per capire meglio il concetto ti faccio un esempio banale, immagina di dover comprare un forno per la tua nuova cucina.

Prima di procedere all’acquisto ti informi leggendo articoli, guide e affidandoti alla preparazione di venditori e commessi. E’ assolutamente normale, se non conosci un oggetto è normale raccogliere quante più informazioni possibili prima di spendere i tuoi soldi.

Fra le varie cose inizi a valutare gli accessori, le funzionalità, le garanzie, i consumi e a fare confronti fra le varie marche i vari venditori, finché ne trovi uno che ti stupisce presentandoti il Fornodinamico, l’unico forno che, da spento, consuma la metà.

Dopo alcune analisi ti accorgi che è pure vero, il led dell’orologio consuma esattamente la metà.

Ora la mia domanda è questa, cosa rispondi a questo venditore? Se sei particolarmente paziente lo accompagni semplicemente alla porta, giusto?

Chiedete testimonianze di persone soddisfatte da questi fantomatici prodotti.

“Il tuo pannello funziona bene anche se installato a nord? Bene, sono felice, portami a vedere un impianto installato su falda a NORD, verifichiamo la produzione annuale e la confrontiamo con un impianto a sud.”

Oppure

“Il tuo impianto fotovoltaico funziona anche senza il sole diretto? Bene, tutti i pannelli funzionano in queste condizioni, ma fammi vedere la resa e soprattutto fammi vedere la differenza con un altro impianto!”

La differenza fra un consulente e un venditore si riassume in questo concetto: il consulente ti dice anche NO, se necessario ti sconsiglia di installare l’impianto fotovoltaico, mentre il venditore troverà comunque qualcosa da proporti cercando di portare a casa la provvigione.

Quindi, l’impianto fotovoltaico produche anche se c’è poco sole? La risposta è sì, ma molto poco!

Se hai a disposizione solo una falda orientata a nord e vuoi il mio consiglio io ti dico di non installare nessun impianto fotovoltaico e ci scommetto che se farai di testa tua e ascolterai questa gente ti ritroverai a darmi ragione fra 10 anni, quando ancora l’impianto sarà lontano dal ripagarsi.

In ogni caso, se vuoi il parere di un vero consulente clicca sul link qui sotto:

http://bit.ly/consulenza_fotovoltaico

Impianto fotovoltaico, con lo sconto in fattura ci rimetti sempre e solo tu?

Andiamo con ordine, per farti capire il motivo della mia affermazione, voglio che tu abbia un quadro completo, perchè lo sconto immediato attira tutti ma, il più delle volte, non conviene e porta solo problemi.

 

Recentemente è stato pubblicato un provvedimento dell’Agenzia delle entrate che, fra le altre cose, permette di acquistare un impianto fotovoltaico con uno sconto immediato in fattura del 50%. Di fatto si permette al privato cittadino, che avrebbe diritto alla detrazione fiscale del 50% in dieci anni, di cedere questo credito all’azienda che installerà l’impianto fotovoltaico.

Vuol dire che tu lo paghi la metà del suo costo, ovvero di quello che l’azienda dichiara in fattura.

 

Bello vero? Direi stupendo, no?

 

Ad una analisi molto superficiale, decidendo di sfruttare questa possibilità, avresti moltissimi vantaggi e praticamente nessuno svantaggio, un’occasione da prendere al volo! Ma sei sicuro che sia proprio così?

 

Sicuro che acquistare un impianto fotovoltaico con lo sconto del 50% in fattura non nasconda qualche insidia?

 

Analizziamo assieme i pro e i contro di questa opportunità.

 

Il primo punto da analizzare, quello che probabilmente ti interessa meno, è che è ASSOLUTAMENTE SCONVENIENTE per l’azienda che installa l’impianto.

Questo è un dato di fatto, che si rifletterà indirettamente su di te e sul tuo impianto fotovoltaico, vediamo come.

Applicare lo sconto immediato in fattura del 50% per l’installazione di un impianto fotovoltaico è, come lo chiama l’amico Devis di Soluzioni Solari, un acceleratore di povertà.

Ma capisco che questo possa interessarti relativamente. In fin dei conti il vantaggio per te sembra reale, l’azienda avrà fatto i propri ragionamenti sulla sostenibilità della cosa, no?

 

Ti garantisco che non lo fanno prorio,, ma andiamo oltre, vediamo le conseguenze per TE che stai scegliendo di installare l’impianto con il 50% di sconto in fattura.

 

Tutto sta nel gioco finanziario che sta dietro le quinte: le grandi società tentano di attrarti con parole magiche, fingendo di regalarti le cose ma in realtà hanno bisogno di numeri da incastrare nel loro gestionali, e quel numero potresti essere proprio tu.

 

Certo, se a te non interessa nulla, pensi che un impianto fotovoltaico sia come una confezione di pasta e il tuo scopo è quello di trovare chi te la fa pagare meno, hai un’opportunità enorme davanti agli occhi.

Quando poi capirai che un impianto fotovoltaico a servizio di una casa che punta all’indipendenza energetica non è come un pacco di pasta, forse ti ricorderai di queste parole.

 

Prova a fare una ricerca con il primo nome di fornitore di energia che ti viene in mente, abbinare la parola fotovoltaico e magicamente vedrai che oggi anche lui propone impianti fotovoltaici e da qualche parte è pronto a vendertelo a rate, applicando anche il famigerato sconto 50% in fattura.

Ecco, ora preparati ad essere preso di mira dalle millemila società che pur di entrare in casa tua con uno dei loro commerciali o finti consulenti che mirano a… La tua firma in basso a destra, vale e conta solo quella!

 

Ma forse questo lo intuivi già, non credo di essere il primo che ti mette in guardia da questo tipico atteggiamento che potrei anche definire truffaldino, e se non credi alle mie parole guarda l’articolo datato marzo 2017 di federcontribuenti :

 

https://www.federcontribuenti.it/fotovoltaico-il-60-dei-contratti-e-una-truffa/

 

Oppure quello più iconico (simile a tanti altri articoli purtroppo):

 

http://www.perugiatoday.it/cronaca/incassava-acconti-per-impianti-fotovoltaici-nei-guai-venditore.html

 

Non credo che tu sia alla ricerca di questo… sbaglio?

 

E non è finita, una volta capito con chi hai a che fare, guardiamo nel dettaglio cosa ti succede realmente, perché li si entra proprio nel marcio.

 

Se scegli lo sconto immediato in fattura, paghi di più l’impianto.

 

Si tratta di un banale conteggio matematico, a parità di caratteristiche tecniche (potenza, pannelli, inverter, garanzie, ecc), chi propone lo sconto immediato alza il prezzo di partenza di una certa percentuale. Nessuno ti regala nulla, stai tranquillo, se l’azienda si accolla il rischio e l’onere di essere “scoperta di cassa” per 5 anni, troverà il modo di farsi pagare questa cosa, aumentando il costo iniziale dell’impianto di una percentuale variabile fra il 15% e il 30%.

 

Per semplificare il concetto, se applico lo sconto 50% in fattura sulla vendita di un impianto fotovoltaico vuol dire che te lo faccio pagare la metà, l’altra metà la recupero non pagando tasse per i prossimi 5 anni.

 

Ora, prova ad andare in banca e chiedere un prestito, te li regalano quei soldi?

Se fai due conti, paragona uno sconto in fattura con un finanziamento di 6.000 €

 

In realtà quei 6.000 € con un tasso medio da finanziaria dl 7%, costano la bellezza di 7.000 € almeno, e chi pensi che paghi la differenza? Pensi che le società ti facciano lo sconto rimettendoci del denaro?

 

Assolutamente no, perché da qui partono le 1000 furbate, alcune ben visibili perché si possono scorgere prima di mettere la tua firma in basso a destra altre invece… purtroppo solo dopo che hai firmato e pagato il comunque cospicuo acconto!

 

In questo particolare periodo storico il denaro fermo in banca o investito a basso rischio genera delle perdite, e i tassi dei principali titoli di stato sono negativi, questo significa che se hai disponibilità di denaro, il gioco non vale la candela e il vantaggio è massimo con la detrazione fiscale.

 

Il secondo punto è un ragionamento su quali aziende possono permettersi di scontare il 50% direttamente in fattura per l’installazione dell’impianto fotovoltaico.

Chi può farlo senza aumentare troppo il prezzo iniziale (limitandosi magari ad un +15%)?

Semplice, le grosse aziende commerciali controllate da grandi gruppi, guarda caso sempre attivi anche nella vendita e nella produzione di energia.

 

Lo schema che seguono è sempre lo stesso, te lo riassumo brevemente:

 

  1. Vedi un’offerta molto allettante su Facebook o cercando su Google, di solito già nell’offerta è presente un prezzo aggressivo con lo sconto già scorporato.

 

  1. Clicchi incuriosito ed inserisci i tuoi dati

 

  1. Ricevi una telefonata da un call center che cerca di capire se sei un pollo da spennare e prende mille informazioni per poi provare a venderti qualsiasi cosa.

 

  1. Se prosegui ricevi la visita (o la telefonata) di un commerciale, e qui son dolori.

 

  1. Il malcapitato proverà in tutti i modi a venderti (spesso al telefono) quello che ha a catalogo senza raccogliere nessun tipo di informazione tecnica:
  • Impianti fotovoltaici
  • Contratto di fornitura dell’energia elettrica
  • Condizionatori
  • Colonnine di ricarica per auto
  • Caldaie ibride, pompe di calore

 

  1. In questa fase scoprirai le mille clausole da rispettare per ottenere il prezzo accattivante dell’offerta iniziale:
  • Il quadro elettrico non è compreso
  • La pratica di allaccio alla rete è extra
  • Per le richieste comunali ti devi arrangiare
  • Lo sconto in fattura vale solo se firmi anche un contratto di fornitura di energia

 

  1. Cominci a renderti conto della fregatura ma è troppo tardi, ormai hai una specie di sanguisuga in casa che arriverà anche alle offese quando capirà di non avere speranze di chiudere contratti (non sto scherzando ne esagerando, mi è stato raccontato da più di una persona).

 

Una delle caratteristiche comuni a tutte le grandi aziende che possono permettersi di vendere un impianto fotovoltaico con lo sconto immediato del 50% in fattura è che non hanno manodopera interna, e questo è l’elemento che più ti potrà danneggiare.

Il margine per pagare un installatore in caso di sconto in fattura è ridotto a nulla, davvero le briciole.

Chi si presenterà a casa tua per installare il tuo impianto fotovoltaico riceverà un compenso bassissimo e lo riceverà mesi dopo l’installazione.

 

Questo comporta due conseguenze disastrose:

 

  1. Fretta. Il tuo impianto deve essere montato da 2 persone in 1 giorno, fine. Non ci sono alternative, qualunque cosa accada bisogna finire in un giorno. Poco importa se le tegole non vengono limate a dovere, se vengono utilizzate la metà delle staffe necessarie, se i cavi non vengono adeguatamente protetti, se si utilizzano morsetti con le dimensioni sbagliate, tanto le conseguenze spiacevoli si presenteranno dopo qualche mese o anno dall’installazione.Credimi, non hai idea di quante richieste di intervento ricevo per sistemare installazioni di questo tipo (con costi che vanno da qualche centinaio a qualche migliaio di Euro)

 

  1. Ultimata l’installazione non si presenterà più nessuno, indipendentemente dalle tue richieste di intervento. Se l’impianto funziona (e la maggior parte delle volte funziona) allora è tutto ok, l’installatore non ha convenienza economica a ripresentarsi a casa tua e il commerciale se ne fregherà perché sarà impegnato a vendere altre fregature! (Se sei in questa situazione puoi chiamarmi tranquillamente, ti manderò una squadra a 45€ + IVA all’ora per sistemare).

 

Ricapitolando, sei ancora disposto a correre tutti questi rischi per un risparmio immediato reale del 30%, rinunciando alla detrazione in 10 anni del 50%?

 

Se la risposta è sì puoi correre immediatamente su facebook e cliccare sulla prima offerta allettante che trovi, ti faccio tanti auguri!

Se invece desideri confrontarti con un’azienda che sia in grado di darti una consulenza seria, un’installazione veramente curata e delle garanzie adeguate, puoi prenotare una visita cliccando qui sotto!

La manutenzione dell’impianto fotovoltaico residenziale

Ecco perchè il tuo impianto fotovoltaico residenziale NON ha bisogno di manutenzione annuale programmata.

 

Prendo come sempre spunto da una domanda che mi sento fare molto spesso quando parlo con qualcuno interessato ad installare un impianto fotovoltaico:

 

“Che tipo di manutenzione bisogna prevedere per il proprio impianto fotovoltaico residenziale?”

 

“E’ necessario pensare già ad un budget per eventuali guasti futuri?”

 

“E’ vero che poi devo chiamare il manutentore ogni anno per organizzare un sopralluogo e per la pulizia dei pannelli?”

 

La preoccupazione è abbastanza chiara e assolutamente lecita, nessuno desidera installare qualcosa sulla propria abitazione che sia poi fonte di problemi e preoccupazioni.

Nella mente di chi sta per installare un impianto fotovoltaico sorgono due grossi dubbi sugli interventi di manutenzione che sarà necessario effettuare dopo l’avvio dell’impianto.

 

Che costi di gestione ha un impianto fotovoltaico?

 

Il primo dubbio è di carattere economico: se installo un impianto fotovoltaico per produrre energia elettrica e risparmiare in bolletta e poi mi ritrovo a dover fare una manutenzione annuale a pagamento, saltano tutte le previsioni e i flussi economici.

 

Chiunque può fare una stima grossolana di quanto produrrà l’impianto fotovoltaico in termini di energia elettrica, ormai è alla portata di tutti (se vuoi puoi scaricare la mia guida gratuita e calcolarlo tu stesso).

 

Quello che nessuno ti dice è che un impianto per essere remunerativo deve avere un costo di manutenzione pari a zero, soprattutto se stiamo parlando di un impianto fotovoltaico domestico di piccola taglia.

 

Ragionamento assolutamente razionale, al di sotto di una soglia minima di potenza (10 kW) qualsiasi costo fisso di manutenzione o di controllo sballa tutti i calcoli economici. Non ci sono dubbi a riguardo, non deve esserci nessun costo extra per almeno 10 anni.

 

Il fotovoltaico lavorerà per me o io dovrò lavorare per l’impianto fotovoltaico?

 

Il secondo problema, forse più “sentito” del primo, è che tendenzialmente tutti desideriamo essere tranquilli e rilassati, almeno quando siamo a casa e installare un sistema che ha bisogno di continui interventi di manodopera o manutenzione si scontra con questo desiderio.

 

Io per primo non vorrei mai dovermi ricordare tutti gli anni di fare la manutenzione all’impianto fotovoltaico, chiamare il tecnico, aspettare che abbia una giornata libera, prendermi ferie, ecc.

Il ruolo dell’impianto fotovoltaico dovrebbe essere quello di produrre energia elettrica per la tua abitazione in modo continuativo, senza interruzioni, senza malfunzionamenti e senza necessità di manutenzioni annuali.

 

“Quindi mi stai dicendo che bisogna installare l’impianto fotovoltaico, lasciarlo sul tetto per 25 anni incrociando le dita e sperare che vada tutto bene?”

 

Ovviamente NO, solo che per impianti fotovoltaici domestici di piccola taglia ( 3 – 10 kW monofase/ trifase) non è necessaria una manutenzione annuale programmata e non servono sopralluoghi di verifica ricorrenti.

 

L’unica cosa che ti consiglio vivamente di predisporre è un sistema di monitoraggio del tuo impianto fotovoltaico che ti permetta di avere sempre a portata di smartphone i numeri della produzione istantanea e dell’energia prodotta.

 

L’ideale sarebbe dotare l’impianto di un monitoraggio che permetta anche di impostare allarmi automatici in caso di guasto o malfunzionamento e che fornisca direttamente all’installatore i parametri più avanzati.

 

Con un sistema di questo tipo diventa assolutamente superflua qualsiasi manutenzione programmata o sopralluogo di “verifica del funzionamento” dell’impianto.

 

Quindi attento, non firmare contratti truffaldini dove ti si propone la manutenzione annuale programmata del tuo impianto fotovoltaico a fronte di una spesa ricorrente. Se e quando riscontrerai qualche malfunzionamento o avrai qualche dubbio potrai sempre contattare uno specialista che interverrà rapidamente risolvendo eventuali problemi.

 

Attenzione, non vorrei essere frainteso, se hai installato un impianto fotovoltaico 5, 6 o 10 anni fa le cose sono un po’ diverse, la tecnologia non era la stessa di oggi e molto probabilmente una verifica periodica potrebbe anche avere senso in qualche caso. In questo articolo mi concentro sull’analisi di come un NUOVO impianto fotovoltaico dovrebbe essere concepito e realizzato.

 

Ecco le 3 regole d’oro per avere un impianto fotovoltaico performante e profittevole, senza sorprese

 

  1. GARANZIE DEI COMPONENTI e SCELTA DELL’INSTALLATORE

 

I pannelli fotovoltaici, così come gli inverter e tutti gli altri componenti che costituiscono il tuo impianto, sono potenzialmente soggetti a rotture o guasti.

 

Anche se si tratta di eventi ormai rarissimi, bisogna evitare che una rottura diventi la causa di un esborso economico non previsto. Per tutelarsi da questo punto di vista è assolutamente obbligatorio scegliere componenti garantiti dal produttore NON meno della vita utile dell’impianto (25 anni). Ma non basta!

 

Se dovesse verificarsi un guasto è di vitale importanza che la garanzia copra anche eventuali lavori di sostituzione e, soprattutto, che l’installatore ti segua passo passo nell’attivazione delle procedure di sostituzione.

 

Ora ti voglio fare una domanda. Secondo te, il tuo amico elettricista, che fa 2 impianti fotovoltaici all’anno comprando il materiale dal distributore di fiducia, ha le competenze per gestire i rapporti con un costruttore giapponese, norvegese o tedesco? Ha voglia di farlo considerando che è in cantiere 6 giorni su 7? E anche se entrambe le risposte fossero positive, quanto tempo ci metterà a gestire il tutto?

 

Peggio ancora nel caso di azienda puramente commerciale, come ce ne sono tante, senza forza lavoro interna, che si limita a strappare firme su contratti utilizzando commerciali aggressivi. In questo caso sei fortunato se ti risponderà qualcuno al telefono! Tanti auguri!

 

Quindi la scelta dell’installatore è importante esattamente (se non più) della scelta dei componenti.

 

  1. MONITORAGGIO DELL’IMPIANTO

 

Ecco un’altra caratteristica importantissima che il tuo impianto fotovoltaico DEVE avere se non vuoi sorprese in futuro. L’impianto deve essere monitorato costantemente.

 

Tutti ormai propongono impianti con il monitoraggio della produzione, è quasi una moda. Praticamente ogni preventivo ormai prevede i famosi ottimizzatori di potenza per monitorare in modo dettagliato ogni singolo pannello. Quando lo dicevo solo io 5 anni fa mi prendevo gli insulti dai concorrenti, ora sono tutti d’accordo, mettono gli ottimizzatori su tutto, un po’ come il prezzemolo, il più delle volte senza sapere neanche a cosa servano esattamente.

 

Ma non basta. Tutti sono capaci di vendere un ottimizzatore. Basta metterlo a catalogo e spiegare ai commerciali che, vendendo l’impianto ottimizzato, avranno un punto percentuale in più di provvigione.

 

Poi però l’impianto va monitorato sul serio, vanno impostati gli allarmi via mail in caso di malfunzionamento e ci deve essere qualcuno che quelle mail le apre, le legge e si attiva per risolvere il problema.

 

Come prima, può essere il tuo elettricista, impegnato sul cantiere tutta la settimana?

 

Può essere il commerciale che ti ha venduto l’impianto e che non hai più sentito neanche per sbaglio?

  1. ESPERIENZA DELL’INSTALLATORE

 

Eccoci giunti alla regola più importante di tutte, quella che in un certo senso comprende anche le altre. L’esperienza dell’installatore a cui affiderai il lavoro sarà determinante per avere un impianto fotovoltaico sempre efficiente, performante e senza sorprese.

 

Il termine “esperienza” ha però un problema: è troppo generico e difficilmente valutabile, come fai a capire se un installatore ha “esperienza” o meno?

 

Dal numero di impianti che ti racconta di aver installato?Da quanti segnaposto sono stati inseriti con google maps sulla pagina referenze del suo sito?Dall’età anagrafica dell’azienda?

 

Io ho una mia personale opinione su questo. L’esperienza, cioè la capacità di capire in anticipo potenziali problemi evitandoli, è data da 2 fattori:

 

  1. Focus: meno servizi offre un’azienda più si presume sia specializzata e aggiornata in quello che fa.

 

  1. Anni di attività: fare lo stesso lavoro da 1 anno non equivale a farlo da 10.

Quindi riassumendo, se vuoi realizzare un impianto fotovoltaico per la tua abitazione stai molto attento alle scelte che farai PRIMA di installare l’impianto. Se farai le scelte giuste non sarà poi necessario spendere altri soldi imprevisti per manutenzioni annuali o per controlli successivi al collaudo (per almeno 10 anni).

L’unica eccezione è rappresentata, in qualche caso, dalla pulizia dei pannelli, ma anche qui occhio alle truffe!

 

Ci sono alcune situazioni che meritano un’attenzione particolare: se hai un camino di una stufa a legna posizionato molto vicino ai pannelli è molto facile che ogni anno sia necessaria una pulizia.

 

Allo stesso modo se abiti nei pressi di una strada molto trafficata probabilmente a primavera dovrai prevedere una pulizia dell’impianto fotovoltaico.

 

In tutti gli altri casi, si può tranquillamente evitare pulizie anche per 4 o 5 anni.

 

Quanto costa pulire i pannelli fotovoltaici?

 

Ecco la risposta sincera: da zero a poche decine di euro.

 

Costa esattamente zero se sei un tipo atletico, abituato a salire sul tetto. In questo caso, rispettando sempre tutte le norme sulla sicurezza, puoi semplicemente salire sul tetto con acqua e con uno strumento lavavetri come questo:

Costa leggermente di più se devi mandare qualcuno a farlo al posto tuo, ma molto spesso basta chiedere a chi ti pulisce le grondaie o direttamente allo spazzacamino.

 

Bene, spero di aver fatto un po’ di chiarezza sulla manutenzione e sulla pulizia dell’impianto fotovoltaico di casa tua e su come deve essere pensato e realizzato per evare brutte sorprese in futuro.

 

Se vuoi ricevere una consulenza sul tuo caso specifico, clicca qui sotto ed inserisci i tuoi dati per essere ricontattato.

 

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A presto.

 

Stefano Nichelatti

Il fotovoltaico nel 2019 non conviene più?

Scopri come è cambiato il fotovoltaico dall’era degli incentivi a quella dell’autoconsumo.

 

Nel 2007 in Italia grazie al conto energia, inizia a diffondersi la tecnologia del fotovoltaico, e da allora di cose ne sono cambiate veramente tante.Nel 2007 in Italia grazie al conto energia, inizia a diffondersi la tecnologia del fotovoltaico, e da allora di cose ne sono cambiate veramente tante.

 

Il fotovoltaico nel 2019 non conviene più?

 

All’inizio, negli anni del boom degli impianti, era difficile spiegare la tecnologia, le persone che arrivavano a contatto col fotovoltaico erano più attratte dalla curiosità e dal capire come funzionava tecnicamente un impianto.

 

Poi arrivavano a scoprire il prezzo molto alto che bisognava pagare per avere dei benefici allora incerti, sorretti dal famoso conto energia, e molto spesso tutto finiva lì.

 

I primi anni sono stati più concentrati sul diffondere notizie e informazioni sul funzionamento e sul guadagno, perché il fotovoltaico all’epoca era visto solo ed esclusivamente come un investimento economico.

 

Fino a quando gli impianti fotovoltaici sono stati sostenuti con l’incentivo chiamato conto energia, non si vendeva un impianto in grado di produrre energia e far risparmiare sulle bollette, ma si vendeva un investimento economico interamente basato su una comparazione entrate/uscite.

 

Era un rapporto tra i soldi che investivi ed i soldi che guadagnavi.

 

Fotovoltaico e incentivi, fine!

 

Questo è durato fino all’ultimo conto energia, ovvero fino al 6 luglio 2013, quando il GSE, il gestore dei servizi energetici, ha deciso di mettere fine al meccanismo incentivante.

 

L’impianto fotovoltaico è quindi passato dall’ essere un generatore di soldi, ad un oggetto finalizzato al risparmio energetico, che tutti possono utilizzare e che possono detrarre fiscalmente.

 

Oggi finalmente possiamo valutare un impianto fotovoltaico per quello che realmente è il suo scopo iniziale. Un impianto che produce energia elettrica che noi dobbiamo sfruttare nel migliore dei modi, mentre la produce.

 

Questo finalmente cambia gli scenari e ci aiuta a migliorare sotto tutti i punti di vista. Oggi il pensiero è produrre tutta l’energia che serve e cercare di sfruttarla nel migliore dei modi.

 

Ancora adesso mi capita di parlare con qualcuno che mi chiede una valutazione, dopo qualche domanda “esplorativa” mi rendo conto che possiede un capannone vuoto e inutilizzato sul quale vorrebbe installare un impianto fotovoltaico. Questa cosa non ha più nessun senso, come non ha nessun senso installare un impianto sul tetto di un’abitazione, o di una seconda casa, che consuma 1000 kWh all’anno. Detta in modo ancora più semplice, se consumi pensa al fotovoltaico, altrimenti lascia perdere.

 

L’impianto fotovoltaico visto solo come un investimento economico è morto e oggi non ne vogliamo più sentir parlare, anzi, se cercano di venderti un impianto fotovoltaico mostrandoti ancora la tabella di rientro economico per farti capire che ne vale la pena, sappi che hai di fronte un commerciale spietato che punta solo alla firma sul contratto.

 

Realizzare oggi un impianto fotovoltaico per un’abitazione domestica, non vuol dire mettere quattro numeri su un foglio Excel, fare due conti con la calcolatrice, e dare un prezzo a quel risultato.

 

Se vuoi ottenere dei benefici reali acquistando l’impianto fotovoltaico che andrai ad installare sul tetto della tua casa, l’analisi che ci vuole è un qualcosa che va molto più in là.

 

Per ottenere benefici, chi ti aiuta a scegliere l’impianto fotovoltaico deve sapere come puoi sfruttare al meglio l’energia che produci, quindi deve cercare di capire com’è fatta la tua abitazione, come la riscaldi, come la raffreddi, che stile di vita hai per cercare di consigliarti il modo per sfruttare al massimo il suo funzionamento.

 

Fotovoltaico e autoconsumo

 

Il fotovoltaico ha un grosso problema, sarei disonesto a non parlarne: l’energia elettrica è prodotta durante le ore diurne, e tu tendenzialmente vivi la tua casa nelle ore notturne.

 

Questo non vuol dire che per forza di cose devi mettere subito una batteria di accumulo al litio per il tuo impianto, ma vuol dire che prima di tutto devi cercare di sfruttare al meglio l’energia che produci, mentre la stai producendo.

 

Sicuramente uno degli aspetti più importanti, è quello di interfacciare il tuo impianto per la produzione di energia elettrica, con la tua pompa di calore (se ne hai una), come racconta e spiega in dettaglio il mio amico Devis Barcaro di Soluzioni Solari.

 

Un impianto fotovoltaico intelligente ed ottimizzato può anche interagire in modo intelligente con la lavatrice o con la lavastoviglie. In realtà le applicazioni che possono trarre giovamento da un uso intelligente dell’energia prodotta sono in continuo aumento, senza dover per forza ricorrere ad un sistema domotico di ultima generazione.

 

Il concetto di base è quello che ho scritto sopra, e va evidenziato e rimarcato in modo molto semplice:

 

Devi cercare di sfruttare al massimo l’energia che il tuo impianto fotovoltaico sta producendo, nel momento stesso in cui la produci.

 

Quando sei sicuro di aver ottimizzato tutti i cicli, allora è il momento di pensare alla batteria di accumulo per impianti fotovoltaici, ma non prima.

 

E’ la regola di base dello scambio sul posto, che nonostante oggi noi tecnici tendiamo a darla per scontata, in realtà non è ancora stata ben compresa da te che sei l’utilizzatore finale.

 

Te la faccio semplice, l’impianto fotovoltaico produce energia quando c’è il sole. Mentre l’impianto la produce, possono succedere solamente due cose:

 

  1. l’energia che tu riesci a consumare, nel momento in cui l’impianto la produce, è il tuo risparmio. Questa è la parte che vedrai sparire dalla bolletta, e non dovrai pagarla a nessuno.

 

  1. l’energia elettrica che l’impianto produce in surplus a quella che stai consumando in quell’istante invece, viene immessa in rete. Quella quantità di energia, tendenzialmente una volta all’anno, te la pagano.

 

Certo, tu acquisti a circa 22 centesimi di euro per ogni kilowattora e la vendi mediamente a 9/10 centesimi di euro per ogni kilowattora, ma anche questi sono due numeri che non fanno testo e vanno contestualizzati.

 

Sono sempre due numeri variabili.

 

Conoscere lo scambio sul posto è la prima regola di base per capire meglio che il tuo impianto fotovoltaico lo puoi (e lo devi) sfruttare al massimo imparando ad autoconsumare il più possibile l’energia che produci.

 

Impianto fotovoltaico, quale?

 

In ogni caso pensa agli ottimizzatori.

 

Prima di avere un impianto fotovoltaico intelligente, che dialoga con i tuoi elettrodomestici e da solo ti aiuta a spendere meno sulle bollette, devi essere sicuro di produrre il 100% della tua energia elettrica, e di avere un qualcosa che ti avvisa in caso di problemi, guasti e malfunzionamenti.

 

La tecnologia dell’ottimizzazione dei moduli oggi ci viene incontro e ci permette di sfruttare al 100% ogni singolo componente dell’impianto fotovoltaico, mettendoci nella condizione di sapere se tutto funziona per il verso giusto e come sta funzionando, indicandoci la strada migliore per sfruttare al meglio quell’impianto.

 

Riassumendo tutto il ragionamento in un’unica frase, l’impianto fotovoltaico di oggi è ottimizzato perché sa produrre tutta l’energia che può, è intelligente perché sa dialogare con gli altri impianti della tua casa per aiutarti a raggiungere indipendenza energetica,

 

Il fotovoltaico tradizionale, quello che sono tutti pronti a venderti quando si mettono davanti a te con delle belle brochure colorate dicendoti sempre di sì e facendo il conto di quanto ti serve in bolletta, non funziona più.

 

Se non ci credi non importa, puoi ricevere comodamente a casa tua 3 rappresentanti diversi che ti porteranno forse altrettanti preventivi e faranno la guerra pur di vedere la tua firma su quel pezzo di carta chiamato contratto, anche a suon di sconti.

 

Ma se sei arrivato fino a qui hai un’alternativa.

 

L’alternativa è quella di cliccare nel bottone che trovi sotto, ricevere il mio libro dove ti spiego tutto questo per filo e per segno e se ti fa piacere conoscermi di persona.

 

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Se ci ritroveremo seduti uno di fronte all’altro, cercherò di analizzare la tua casa ed i tuoi impianti per aiutarti a scegliere IL fotovoltaico più adatto, quello che ti accompagnerà in un percorso dove l’obiettivo finale è quello dell’Indipendenza energetica, quello di vivere senza bollette.

 

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Il fotovoltaico nel 2019 conviene?

Scopri se il fotovoltaico conviene ancora nel 2019, direttamente dalle parole di chi lo ha installato.

 

Sempre più spesso mi capita di sentire questa domanda:

“Il fotovoltaico nel 2019 conviene ancora?”

Come dico sempre, l’unica risposta corretta è : dipende. Dipende da mille fattori, dal totale dei consumi elettrici, dalle ore di utilizzo dell’abitazione, dalla producibilità del sito dove si andranno ad installare i pannelli fotovoltaici, ecc.

 

La vera differenza fra un impianto “conveniente” e un impianto “mangia soldi” la fa la serietà e la professionalità di chi consiglia e dimensiona l’impianto fotovoltaico.

 

Nel 2019 ancora sento parlare di venditori che propongono di riempire di pannelli tutto il tetto senza aver guardato neanche una bolletta, di prezzi al kilowatt scritti su un pezzo di carta senza nessun ragionamento alla base e altri siparietti al limite della comicità.

 

Bene, ti rispondo io: il fotovoltaico nel 2019 conviene, solo se è dimensionato correttamente.

 

Lo so cosa stai pensando, ” Tu hai degli interessi nel settore, ovvio che dici che il fotovoltaico conviene!”. Continuando a leggere troverai le parole di Franco Anesi, felice proprietario di un impianto fotovoltaico, che a distanza di quasi un anno dalla data di avvio dell’impianto fa una breve analisi dei benefici economici che ne ha ricavato.

 

Buona lettura!

 

“Terminato il 2018 è tempo di bilanci, per l’impianto fotovoltaico installato alla fine di maggio mi sento di avanzare
alcune considerazioni.
L’investimento dell’impianto fotovoltaico è stato una voce di spesa importante nel corso dell’anno ed è stata
effettuata dopo alcune semplici valutazioni personali, pareri dati da amici che avevano già affrontato tali
spese nonché consigli delle diverse aziende fornitrici contattate, il motivo principale di questa scelta è stato
rendere l’immobile produttore dell’energia consumata dal nucleo famigliare.
La necessità pratica era l’aumento dei 3 kW. installati che non davano possibilità di far funzionare
contemporaneamente le attrezzature casalinghe.
L’utilizzo contemporaneo di lavatrice aspirapolvere, forno o ferro da stiro e le mie attività Hobbistiche
lasciavano sempre senza energia elettrica l’abitazione con necessità di dover continuamente riattivare
l’interruttore generale.
La spesa per aumentare da 3 a 6 KW era di 250,00 euro Una Tantum e poi di circa 71,00 Euro annuali, tutto
il resto rimaneva come prima.
L’uso delle apparecchiature energivore casalinghe, seppur gestito ove possibile nelle fasce orarie
vantaggiose (evitando comunque la contemporaneità) evidenziava limiti di scarsa funzionalità
dell’immobile e sminuiva la soddisfazione e l’investimento di aver costruito una casa con diverse e
importanti caratteristiche di risparmio energetico.
Ora a distanza di solo otto mesi dalla realizzazione dell’impianto fotovoltaico posso dire che i principali disagi
precedenti sopracitati sono stati tutti egregiamente superati dando dignità all’immobile e alle sue diverse
apparecchiature, ogni mese il risparmio economico in bolletta si aggira sui 25,00/30,00 euro da aggiungere
ai 71,00 euro annuali che avrei pagato con l’aumento dei KW installati.
Potrò sicuramente essere più preciso dopo un anno e quando mi verrà rimborsata l’energia prodotta in
esubero a quella consumata, mi sento però già in grado, con i semplici ma significativi elementi in mano
ora, di anticipare che anche dal punto di vista finanziario i conti tornano.
Mi ritengo soddisfatto di avere un recupero fiscale, seppur distribuito su dieci anni, in fase di denuncia dei
redditi del 5% dell’investimento, a beneficio della famiglia.
Sottolineo di non aver mai auspicato a guadagni/speculazioni estreme, ma solo dare valore aggiunto al
nostro piccolo patrimonio, anziché pagare tasse senza contropartita.”

 

Dalle parore di Franco si può capire un concetto molto semplice ma troppo spesso sottovalutato. Il fotovoltaico nel 2019 non è più un investimento finanziario speculativo fine a se stesso come poteva essere 10 anni fa. Ora l’impianto fotovoltaico ha una funzione di risparmio e di autosufficienza energetica e, se dimensionato correttamente, ha ancora una convenienza economica certa, dimostrata numeri alla mano confrontando tutti i flussi finanziari in entrata ed in uscita.

 

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Un saluto, alla prossima.

 

Stefano Nichelatti