Le 3 bugie più diffuse sul fotovoltaico, e le verità che nessun installatore ti dirà mai!

Fotovoltaico 2016: scopri come smascherare le tre bugie più diffuse.

 

Vuoi imparare a riconoscere subito chi prova a raccontarti vere e proprie bugie a proposito del fotovoltaiconel 2016 ?

Nel corso degli ultimi anni sono cambiate moltissime cose nel mondo del fotovoltaico, una su tutte: non ci sono più gli incentivi sulla produzione che hanno drogato il mercato dal 2007 al 2013.

Negli anni del boom del fotovoltaico tutti (ma proprio tutti) si sono messi a vendere impianti dalla sera alla mattina, senza nessuna competenza né per valutare la fattibilità, né per realizzare l’impianto a regola d’arte.

Per fortuna nel 2016 la situazione è molto cambiata: quando lo stato ha chiuso i rubinetti degli incentivi tutte le aziende hanno visto crollare le vendite e annullare i margini.

Quando è finito il famoso “Conto Energia”, le aziende del settore hanno reagito in 3 modi:

 

1. Chi è tornato a fare quello che faceva prima del boom (fai da te, elettrodomestici, noleggio attrezzatura, impianti di climatizzazione, ecc)

 

2. Chi è miseramente fallito (e ha riaperto cambiando nome)

 

3. Tutti gli altri per salvare la baracca hanno cominciato a vendere qualunque cosa pur di fatturare qualche euro: dalle pompe di calore alle caldaie a biomassa passando per il solare termico e la cogenerazione. Inutile dire che se la competenza era scarsa parlando di solo fotovoltaico la situazione non può che essere peggiorata aggiungendo una ventina di altri prodotti completamente scollegati.

In qualche caso ho visto aziende fallire, cambiare nome e riaprire vendendo un po’ di tutto, io non comprerei neanche una lampadina da questi soggetti, tu pensi che saranno onesti quando valuteranno se un impianto fotovoltaico è la soluzione giusta per te?

Come puoi essere sicuro, per esempio, che la stima della produzione del tuo impianto fatta da questi soggetti sia reale? Se non l’hai già fatto puoi cliccare qui per scaricare la mia guida gratuita e calcolare da solo la produzione del tuo impianto fotovoltaico!

Ma torniamo a noi, ti stavo raccontando come si sono trasformate le aziende che negli anni hanno venduto impianti fotovoltaici; se in questo momento stai valutando l’investimento nel fotovoltaico hai buone probabilità di incontrare un’azienda del terzo tipo.

Come puoi difenderti?

Un primo passo molto importante è conoscere le tre bugie che sono soliti raccontare i commerciali pur di venderti qualcosa.

 

1. Le batterie di accumulo convengono sempre

 

Niente di più sbagliato, anzi ad oggi sono più i casi in cui è altamente sconsigliato installare le batterie di accumulo. Il perché è facile da spiegare: la maggior parte degli utenti consuma circa 3000 kWh/anno e in questa situazione il prezzo medio pagato per la corrente è ancora troppo basso per rendere conveniente un sistema di accumulo.

 

Io questa situazione io consiglio SEMPRE di installare l’impianto fotovoltaico e predisporlo per aggiungere le batterie di accumulo in un secondo momento se le condizioni lo renderanno vantaggioso.

 

Purtroppo per la maggior parte delle aziende è più importante una fattura in più oggi che un cliente soddisfatto domani.

 

2. Il mio modulo è il migliore di tutti

 

Questa è la frase che ti sentirai ripetere da chiunque entri in casa tua per proporti un impianto fotovoltaico: come puoi sapere se sta dicendo la verità o se è l’ennesimo venditore di fumo?

 

Molto semplice: lascia parlare i numeri.

 

Ogni modulo ha molte caratteristiche diverse, ma ci sono 3 numeri che più di ogni altro definiscono se un pannello è meglio o peggio di un altro:

 

La potenza a parità di superficie: se due pannelli hanno le stesse dimensioni, quello che esprime la maggior potenza è il più efficiente. Fai attenzione, questa caratteristica non influenza direttamente la produzione, ma è molto importante perché più il pannello è efficiente e meno spazio si utilizza sul tuo tetto.

 

L’energia prodotta a parità di potenza: NON TUTTI I PANNELLI PRODUCONO ALLO STESSO MODO, ci sono studi di importantissimi laboratori di ricerca che dimostrano come diversi pannelli producano più o meno energia in un anno, anche se la potenza dichiarata è la stessa.

 

Il coefficiente di riduzione della potenza con la temperatura: ogni pannello fotovoltaico perde un po’ della sua potenza man mano che aumenta la temperatura (eh sì, più fa caldo meno un impianto fotovoltaico produce).

Per capire quale pannello si comporta meglio con l’aumentare della temperatura devi prendere la scheda tecnica del pannello e controllare il Coefficiente di temperatura (Potenza), più basso è questo valore più il pannello è performante.

 

3. L’impianto fotovoltaico non ha parti in movimento, quindi nulla si può rompere, una volta installato te ne dimentichi!

 

Questa è una mezza verità, nel senso che è vero che l’impianto fotovoltaico non ha organi in movimento quindi è molto meno probabile che subisca delle rotture nel corso della sua vita utile.

 

E’ altrettanto vero che se lo installi e “te ne dimentichi” rischi di accorgerti di un guasto dopo mesi di mancata produzione (mesi di soldi buttati via).

 

In quest’ottica è meglio valutare fin da subito tre fattori importantissimi:

• Garanzie sui componenti: il tuo impianto deve durare almeno 25 anni, quindi perché ti stanno proponendo garanzie inferiori? Non prendere in considerazione nessuna proposta che preveda meno di 20 anni di garanzia!

 

• Garanzia sulla manodopera: se sei particolarmente sfortunato e un componente elettronico si guasta dopo 1 mese di utilizzo chi paga la manodopera per la sostituzione in garanzia? TU se non hai fatto attenzione ai dettagli.
L’installatore deve garantire anche la manodopera in caso di guasto di un componente.

 

• Monitoraggio continuo e automatico dei dati di produzione: questo è l’unico modo per accorgersi subito di eventuali guasti; appena qualcosa non va un sistema automatico dovrebbe avvertire sia te che l’installatore per eliminare gli sprechi di tempo (e soldi.)

Bene, ora che conosci le tre bugie che circolano nel mondo del fotovoltaico nel 2016 hai qualche conoscenza in più per valutare l’investimento senza correre il rischio di farti fregare dal primo che passa!

Se non lo hai già fatto clicca qui per scaricare la mia guida gratuita per calcolare quanto potrebbe produrre un impianto fotovoltaico installato sul tuo tetto!

Ciao alla prossima e buon risparmio!

 

Auto elettrica: arriva la presa casalinga obbligatoria

La presa di ricarica casalinga per l’auto elettrica sarà presto obbligatoria sulle nuove costruzioni.

 

Entro il 1° giugno 2017 l’Italia dovrà adeguarsi alla direttiva europea che punta ad incentivare la mobilità pulita, in particolare il settore dell’auto elettrica.

Nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni edilizie di primo livello sarà obbligatorio dotare l’abitazione di una presa per la ricarica dell’auto elettrica, mentre nei complessi con più di 50 unità abitative sarà obbligatorio adattare almeno il 20% dei parcheggi alla ricarica veloce delle auto elettriche.

 

Cosa significa questo?

 

Significa che in meno tempo di quello che pensi il settore dell’auto sarà rivoluzionato completamente. Già oggi molte case automobilistiche propongono modelli competitivi sia per quanto riguarda il prezzo che per l’autonomia raggiunta.

 

Questo comporterà un aumento dei consumi elettrici a 3 cifre percentuali, una famiglia tipo di 4 persone potrebbe raddoppiare i consumi da un giorno all’altro, acquistando un’auto elettrica e percorrendo circa 20.000 km all’anno.

 

Chi riuscirà a trarre più vantaggio dall’arrivo dell’auto elettrica?

Molto semplice, chi già produce corrente gratis e non è obbligato a comprarla!

 

Qualche settimana fa avevo scritto un articolo dove calcolavo l’esatto impatto economico che potrebbe avere sulla bolletta l’acquisto di un’auto elettrica e una percorrenza media annuale di 20.000 km: si tratta di circa 750 €/anno se l’energia è prelevata dalla rete, mentre scende a circa 400 €/anno con un impianto fotovoltaico,compreso il costo dell’impianto stesso.

 

Voglio spiegarti meglio il calcolo che ho fatto per evitare fraintendimenti.

 

All’interno dei 400 € all’anno sono già compresi i costi di installazione dell’impianto fotovoltaico: ipotizzando che produca corrente GRATIS per 25 anni ho calcolato che il singolo kilowattora prodotto abbia un costo di  0,1 €.

 

0,1 € (costo di 1 kwh) x 4.160 kWh (consumo annuale per fare 20.000km)= 416 €

 

Il calcolo è stato fatto considerando i consumi dichiarati dagli utilizzatori (non dalle case automobilistiche!) e ipotizzando l’acquisto di un modello molto performante.

 

Questo comporta 2 considerazioni:

1. Se oggi decidi di installare un impianto fotovoltaico ti stai preparando ad un cambiamento che avverrà comunque.

 

2. Se pensi già ad un raddoppio dei tuoi consumi è bene che valuti già adesso un impianto fotovoltaico un po’ sovradimensionato

 

Per cominciare a fare le tue considerazioni sul fotovoltaico, scarica la mia guida per il calcolo di quanto potrebbe produrre un impianto sul tuo tetto.

E’ a disposizione di tutti gratuitamente, basta cliccare qui!

Fotovoltaico 2016: nelle aziende il tempo di rientro è inferiore ai 5 anni!

Impianti fotovoltaici nel 2016: un ottimo investimento per le aziende.

 

Nel 2016 ha ancora senso parlare di investimento nel fotovoltaico per le aziende?

La risposta è decisamente sì, il tempo di rientro dell’investimento è inferiore ai 5 anni!

Gli imprenditori lo capiscono? Decisamente no, molto meglio sperperare soldi in auto di lusso, per poi piangere la crisi quando si tratta di valutare investimenti intelligenti per l’azienda!

Rispetto agli ultimi 2 anni il fotovoltaico nel 2016 è tornato ad essere uno strumento efficacissimo per ridurre le spese fisse, aumentare il vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza e sfruttare il vantaggio di immagine legato all’energia verde.

 

Considerando costi e benefici, si può tranquillamente affermare che installare un impianto fotovoltaico non è mai stato così conveniente per le aziende di piccole e medie dimensioni come nel 2016.

Il motivo è molto semplice: i costi molto contenuti che hanno raggiunto i moduli e la costante crescita del costo dell’energia hanno contribuito ad abbassare notevolmente il tempo di rientro di un investimento nel fotovoltaico, anche se non esiste più una forma di incentivo come il conto energia degli anni scorsi.

Voglio mostrarti un caso reale, una situazione tipica dello scenario italiano, un’azienda che consuma 60.000 kWh/anno (circa 15.500€ all’anno):

 

Questa azienda ha intelligentemente deciso di investire con l’obiettivo di rendersi quanto più autonoma possibile dal punto di vista energetico e liberare risorse.

 

La potenza installata (40 kW) è stata scelta dopo un monitoraggio dei consumi,  al fine di massimizzare l’autoconsumo giornaliero e minimizzare il tempo di rientro dell’investimento.

L’impianto produce circa 45.000 kWh all’anno e, con un autoconsumo superiore all’80%, genera un flusso di cassa annuale di circa 11.000 €, comprensivo di risparmio diretto e remunerazione di quanto messo in rete.

 

Attenzione! Nonostante la crisi e nonostante i prezzi in continuo calo, c’è un settore nel quale l’inflazione è sempre positiva, a volte anche maggiore del 2%.

Indovina di che settore si tratta? Semplice, è il settore della vendita di energia! Lo puoi verificare tu stesso dalle bollette, ogni anno la spesa è maggiore dell’anno precedente, senza eccezioni.

Per calcolare il tempo di rientro di un investimento nel fotovoltaico per le aziende, senza scendere troppo nel dettaglio, si deve tenere conto dell’investimento iniziale e delle entrate annuali che l’impianto garantisce.

La spesa iniziale per un impianto di questo tipo si può aggirare attorno ai 60.000 € installando materiale di qualità e scegliendo un installatore competente.

Ovviamente è sempre possibile spendere meno scegliendo componenti scadenti o investire di più se ci si orienta verso prodotti top di gamma, ma non è questo l’argomento di questo articolo.

Non ci vuole molto a calcolare che il tempo di rientro di un investimento di questo tipo è di 5 anni esatti con inflazione del 2% sul costo dell’energia, senza tenere in considerazione i benefici fiscali e contabili come il super ammortamento del 140% di cui l’impianto fotovoltaico gode in quanto bene strumentale.

 

Nel caso in esame l’imprenditore ha deciso di finanziare l’investimento, sacrificando qualche mese nel tempo di rientro a causa degli interessi ma ottenendo un benefico immediato: liberare risorse da subito!

 

Stiamo parlando di circa 5.000 € di entrate dal primo anno al netto di tutto (tolta già la rata del finanziamento!!) per i primi 10 anni che diventano circa 14.000 € dal decimo anno in poi son un’inflazione del 2%.

 

Ora voglio farti una domanda, quali benefici danno alla tua azienda 5.000€ spesi in energia elettrica?

Che benefici potresti ottenere investendo le risorse che l’impianto fotovoltaico ti ha permesso di liberare in pubblicità su internet?

Pensaci, la tua concorrenza lo sta già facendo.
PS. Ha già scaricato la guida gratuita per calcolare quanto potrebbe produrre un impianto sul tetto della tua azienda? Puoi farlo cliccando su questo link

 

 

Fotovoltaico con accumulo: quando NON conviene!

Non sempre un impianto fotovoltaico con accumulo è conveniente, ci sono delle situazioni nelle quali non conviene assolutamente.

 

Un impianto fotovoltaico con batterie di accumulo conviene sempre?

Ci sono dei casi in cui non conviene installare un sistema di accumulo a supporto di un impianto fotovoltaico?

La risposta che ti sentirai dare più spesso è che il sistema di accumulo conviene sempre, indipendentemente da consumi, produzione, tecnologia delle batterie, contemporaneità di produzione e consumo, ecc..

La risposta che quasi nessuno ti dirà è invece un’altra:

 

Oltre alle situazioni di assoluta convenienza del fotovoltaico con accumulo, sono molti i casi in cui le batterie di accumulo non sono vantaggiose, cioè i benefici che si possono avere dall’accostare un sistema di accumulo ad un impianto fotovoltaico non giustificano i costi di installazione.

 

Ecco i 2 casi più frequenti dove non conviene installare nessun sistema di accumulo:

Caso numero 1: bassi consumi

 

La situazione più comune che mi sono trovato ad analizzare è quella di una persona che vive sola in casa (o al massimo in coppia) e che ha dei consumi annuali inferiori a 2500 kWh/anno.

Tradotto in soldoni si parla di meno di 400 € all’anno di energia elettrica.

In questo caso il problema è che servirebbe un impianto fotovoltaico molto piccolo, associato a delle batterie altrettanto piccole.

I costi fissi di progettazione, installazione, opere elettriche, staffe di ancoraggio, ecc rimangono circa gli stessi quindi i tempi di rientro di questo tipo di intervento superano quello che si può ragionevolmente definire “conveniente”.

Non ascoltare chi ti dice il contrario, ci sono buone probabilità che sia in malafede!

Caso numero 2: hai consumi molto elevati e poco spazio sul tetto

 

Questo caso è forse il più difficile da valutare per l’utente poco esperto, proverò a farti capire in modo semplice perché devi stare attento e perché la truffa è sempre dietro l’angolo!

 

Immagina di avere una famiglia molto numerosa con figli piccoli e moglie a casa.

Consumi molto sia durante il giorno che nelle ore serali, la tua spesa per l’energia è molto alta e tu cominci (giustamente) a pensare dei modi per risolvere il problema.

In qualche modo (fiere, internet, conoscenze) contatti un’azienda che si occupa di fotovoltaico (forse meglio dire …che vende pannelli) e ti trovi in casa una persona che insisterà per venderti l’impianto fotovoltaico con le batterie di accumulo, con la promessa che risolverai per empre il tuo problema.

In pratica ti dirà: spendi tanto quindi ti conviene il fotovoltaico con accumulo.

Niente di più sbagliato!!!

Se sul tuo tetto possono essere installati massimo 3 kW per questioni di spazio, le batterie potrebbero essere completamente inutili per 9 mesi su 12, ora ti spiego perché.

 

Il concetto è molto semplice: se consumi molto di giorno il tuo impianto (che è sottodimensionato) riuscirà appena a coprire i consumi diretti giornalieri e le batterie arriveranno alla sera ancora scariche!!

 

Solo nei mesi estivi potrebbe avanzare qualche kilowattora per ricaricare le batterie e trovarle pronte quando servono: la sera!

Quelli che ti ho descritto sono i due casi più frequenti che mi è capitato di incontrare, esistono molte altre situazioni che possono essere considerate delle “vie di mezzo”, e che vanno quindi considerate caso per caso.

Il concetto che voglio trasmetterti è che ad oggi le batterie di accumulo sono veramente una cosa molto utile, ma per valutare la convenienza di un sistema di accumulo servono tre cose:

 

  • COMPETENZA
  • STRUMENTI
  • ONESTA’

 

Senza questi tre elementi non è possibile fare nessun tipo di valutazione sulla convenienza ne del fotovoltaico, ne delle batterie di accumulo e, pensandoci bene, di nessun sistema tecnologico in generale.

Ci sono due tipi di aziende che proveranno a venderti comunque le batterie anche in casi come quelli che ti ho descritto:

 

  • L’azienda commerciale, con agenti aggressivi e che provano a “vendere a tutti i costi” (a breve scriverò un articolo che ti aiuterà a riconoscere le aziende di questo tipo, se vuoi riceverlo direttamente sulla tua mail inseriscila nello spazio in fondo)
  • Il tuo elettricista che, in assoluta buonafede, ti consiglia una cosa per sentito dire o perché in un altro caso simile ha funzionato.

 

Il caso dell’elettricista è molto interessante anche dal punto di vista esattamente  contrario: se il tuo elettricista non ha mai installato un sistema di accumulo a batterie, si troverà a sconsigliartelo anche quando invece sarebbe un vero affare, attento!

Se hai letto l’articolo fino a questo punto significa che stai valutando seriamente l’installazione di un impianto fotovoltaico con (o senza) batterie di accumulo.

 

La prima valutazione da fare in questo caso è la producibilità del tuo tetto, cioè quanto arriverebbero a produrre i pannelli fotovoltaici se installati sul tetto di casa tua.

 

Per aiutarti a fare questo calcolo, almeno in modo approssimativo, ho scritto una guida che è disponibile gratuitamente e puoi scaricarla cliccando qui!

 

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Ciao alla prossima

 

Conti correnti: Arrivano i tassi negativi!

Dovrai pagare la banca lasciare i tuoi risparmi sul conto corrente.

Arrivano i tassi negativi sul conto corrente!

 

Sì hai capito bene, tu che sei un piccolo risparmiatore dovrai pagare la banca per lasciare i soldi fermi a perdere valore su un conto corrente.

E’ successo per la prima volta in Germania, una piccola banca cooperativa applicherà tassi negativi sui conti correnti privati a partire da settembre.

Le persone che desiderano tenere i propri risparmi sul conto corrente saranno costrette a pagare una percentuale di interessi alla banca per il servizio. Fin’ ora non era mai successo in Europa e soprattutto non era mai stato applicato ai conti correnti dei privati.

Anche le alternative considerate “sicure” hanno ormai rendimenti negativi: i titoli di stato a breve scadenza di moltissimi paesi Europei compresi quelli italiani sono ormai più un costo che un investimento.

Quindi che alternative hai per guadagnare qualcosa dai tuoi risparmi?

Cosa puoi fare per generare una piccola rendita senza avere grandi conoscenze di finanza e senza rischiare di perdere tutto il capitale?

Investire una parte dei tuoi risparmi direttamente nella tua casa aumentandone il valore e allo stesso tempo generando un risparmio (e quindi un flusso di cassa) costante per i prossimi 25/30 anni può essere una buona idea!

Tempo fa avevo scritto un articolo molto completo nel quale facevo un paragone fra diverse possibilità di investimento con alto grado di sicurezza del capitale, ti consiglio di leggerlo attentamente cliccando sul link qui sotto:

 

Come investire i propri risparmi per produrre energia

 

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Ciao alla prossima!

Bollette troppo care? Smettila di lamentarti e agisci!

Bollette troppo care: basta lamentele, comincia conoscendo realmente i tuoi consumi.

 

E’ possibile che nonostante la crisi, tu non abbia la minima idea di quanto spendi di energia elettrica?

Ti lamenti sempre che le bollette sono troppo care ma in realtà non ti sei mai fermato a leggerne una attentamente!

Possibile che se qualcuno ti fa una domanda diretta: “Hai un’idea di quanto paghi l’energia elettrica?” la risposta quasi sempre assomiglia a: “Pago troppo! Ma non so esattamente quanto, io quando arriva da pagare pago e basta!”

 

Non pretendo che diventi un esperto di lettura delle bollette dell’energia (a volte non le capisce neanche chi le scrive), ma almeno avere un’idea di massima quello sì.

Sapere se paghi 12 24 o 36 centesimi per ogni kilowattora fa una grandissima differenza, sapere dove finiscono i tuoi soldi (ed evitare quindi di buttarli via) equivale a guadagnarne di più!

 

Ormai oggi tutti si riempiono la bocca di paroloni come “libertà finanziaria”, “rendite automatiche”, “soldi facili”, tutti passano in scioltezza da una truffa a quella successiva, sempre con la stessa promessa: non dovrai più lavorare e avrai la tua rendita automatica!

 

Invece di continuare a inseguire sogni irrealizzabili, comincia a conoscere e quindi capire le tue spese!Con pochissimo sforzo riusciresti a crearti le conoscenze che ti permetteranno poi di valutare le azioni in modo più consapevole.

Risparmiare metà di quello che spendi per l’energia elettrica non è uguale ad avere una rendita automatica dello steso importo?
E se riesci a risparmiare di più? 70% – 80%  – 100%?

 

Prendi in mano l’ultima bolletta dell’energia elettrica. Ora prendi l’importo totale in Euro della bolletta e dividilo per il numero di kWh considerati.

 

Ora conosci il prezzo medio (comprensivo di tutto) che paghi per avere 1 kilowattora di energia elettrica: sei già molto più avanti della maggior parte della gente che incontro.

Mi è capitato di incontrare persone che spendevano quasi 36 centesimi per ogni kWh consumato e non lo sapevano, una follia!

Se ottieni un valore più basso di 0,18 € è molto probabile che i tuoi consumi siano molto bassi anche in termini di kilowattora totali, quindi anche l’ipotesi di continuare a pagare le bollette senza fare nulla può non spaventare così tanto.

Ma se il valore ottenuto è più alto di 0,20€ – 0,22€ non fare nulla e continuare a ingrassare le società che vendono l’energia è una follia!

 

Se sei stufo di continuare a pagare queste cifre allucinanti e vuoi rendere la tua abitaqzione autonoma ed autosufficiente, dovresti almeno considerare l’idea di produrre da solo l’energia elettrica.

Per valutare la convenienza devi anche sapere quanto potrebbe produrre un impianto installato sul tetto di casa tua. Per farlo puoi scaricare la mia guida gratuita cliccando qui, potrai così calcolare da solo la convenienza di un sistema fotovoltaico per il tuo caso!

 

Ovviamente non è tutto così semplice, le variabili in gioco sono molte altre, ma calcolando i due dati come ti ho descritto in questo articolo potrai farti un’idea generale e cominciare a valutare la possibilità di autoprodurre l’energia per la tua casa.

Ciao alla prossima.

Gtech Energy è Installatore Certificato Tesla Energy Trentino AltoAdige

Installatore certificato Tesla energy per Trento e provincia.

 

A partire da oggi, 05 Luglio 2016, GtechEnergy Srl è ufficialmente un installatore Tesla Energy Certificato per il Trentino AltoAdige.

 

Solo chi ottiene la qualifica è autorizzato ad installare il sistema di accumulo per impianti fotovoltaici di Tesla Energy.

 

Un sistema di accumulo Tesla Energy è coperto da una garanzia di 10 anni SOLO se ad installarlo è un Installatore certificato Tesla Energy.

 

Se vuoi richiedere una valutazione sulla convenienza del sistema di accumulo Tesla, clicca qui ed inserisci i tuoi dati, sarai contattato in brevissimo tempo.

 

Scegli di rendere la tua abitazione autonoma portando a zero la spesa per l’energia elettrica. Più di 30 famiglie si sono affidate a Gtech Energy per l’installazione del loro sistema di accumulo Tesla Energy in Trentino Alto Adige.

 

  • Mai più bollette spaventosamente alte
  • Mai più dipendenza dalle compagnie elettriche
  • Mai più impianti senza le giuste garanzie

 

Clicca qui per richiedere una valutazione gratuita!

 

Aumento della bolletta elettrica in arrivo

Previsto un aumento di quasi il 5% della bolletta elettrica.

 

A partire dal 1 luglio è previsto un altro aumento della bolletta, sia di quella dell’ energia elettrica che di quella del gas.

Per quanto riguarda l’energia elettrica ad aumentare sarà soprattutto la componente dispacciamento, a causa dell’aumento dei costi sostenuti da Terna per mantenere in equilibrio la rete. Aumenterà anche la componente energia, principalmente per un aumento del costo di approvvigionamento della materia prima.

Poco importano i motivi che hanno causato questo aumento, il risultato sarà un più 4,3% sul costo finale della tua bolletta, proprio quando stavi per accendere il condizionatore! Sarà un caso?

Come previsto sono arrivate puntuali le dichiarazioni delle associazioni dei consumatori:

”Si tratta di aumenti pesanti che incideranno in modo non indifferente sulle tasche delle famiglie”

Il Codacons chiede al Governo di “intervenire con urgenza riducendo in tempi rapidi la pressione fiscale sull’ energia, che ha toccato l’apice nell’ultimo anno.”

Inutile dire che alla fine nessuno farà nulla e tu come sempre dovrai continuare a pagare bollette sempre più care!

 

Chi si salva da questi aumenti? Chi potrà accendere il condizionatore senza rimetterci un rene?

Semplice. Chi già produce la propria energia da solo, con un impianto fotovoltaico.

Chi possiede già un impianto fotovoltaico sul tetto della propria abitazione non risentirà degli aumenti per due motivi:

1. L’energia che viene direttamente dal sole è sempre gratuita, quindi non può aumentare

2. Il rimborso che deriva dallo scambio sul posto dipende dal PUN (prezzo unico nazionale) e aumenterà di conseguenza (semplifico volutamente per evitare di annoiarti con approfondimenti più tecnici, se desideri andare più nello specifico puoi scrivere un commento qui sotto)

 

Se vuoi smettere di essere vittima di questi continui aumenti, puoi cominciare valutando la convenienza di installare un impianto fotovoltaico sul tetto di casa tua!

 

Puoi farlo gratuitamente e soprattutto da solo, seguendo le indicazioni della mia guida che puoi scaricare cliccando qui!

Il tuo impianto fotovoltaico non rende come dovrebbe! E tu non lo sai…

Nove impianti su dieci rendono meno di quanto potrebbero semplicemente perché non sono controllati e monitorati.

 

Il 91% degli impianti fotovoltaici privati potrebbe essere sfruttato meglio!

Hai un impianto fotovoltaico e vuoi ricevere più soldi dal conto energia o dallo scambio sul posto?

Esiste una serie di accorgimenti per migliorare la resa economica dell’impianto che può interessare sia chi l’impianto lo ha già, sia chi sta valutando l’installazione, per non cadere nei 5 errori che ti spiegherò se continui a leggere!

Nove volte su dieci è possibile aumentare la produzione (e quindi il flusso economico) semplicemente con un intervento di manutenzione ordinaria(che in molti casi puoi fare tu stesso).

 

Abbiamo appena concluso il centesimo intervento di manutenzione su piccoli impianti privati installati negli anni dei primi conti energia (2008 – 20012) da installatori di ogni tipo e il risultato è veramente sorprendente.

Ti ricordo che negli anni del boom del fotovoltaico praticamente chiunque installava impianti:

• L’elettricista che ha sempre fatto appartamenti

• L’idraulico

• Il negozio di bricolage e fai da te

• La grossa azienda piena di commerciali improvvisati (“prezzo fiera firma subito”)

 

In 91 casi 100 il nostro intervento ha migliorato (chi più chi meno) il rendimento dell’impianto controllato!

Quindi, se hai un impianto installato in quegli anni è molto probabile che sia poco sfruttato e con poco potresti farlo rendere di più senza dover chiamare un tecnico o uno specialista.

Ecco i 5 fattori che causano una scarsa produzione (e quindi una scarsa resa economica) degli impianti fotovoltaici:

• Una parte dell’impianto non produce a causa di componenti danneggiati (fusibili, scaricatori, ecc.)

• Sui pannelli si è depositato uno strato di polvere che riduce il rendimento (soprattutto se nelle vicinanze ci sono camini di stufe a legna o pallet)

• L’inverter si surriscalda perché la polvere ostruisce i condotti di ventilazione

• Errata installazione: qui si apre una parentesi enorme. Credimi “ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare” Per fare qualche esempio: pannelli scollegati sul tetto, pannelli dietro a camini, pannelli sulla falda nord (Cliccando QUI puoi scaricare la mia guida GRATUITA per valutare quale falda del tuo tetto rende di più), stringhe troppo lunghe o troppo corte, ecc.

• Il quinto punto è forse il più importante e non riguarda aspetti tecnici, ma il comportamento di chi utilizza l’energia elettrica.

 

Quasi nessuno autoconsuma più di un terzo dell’energia che produce

 

E anche tu rientri in questa categoria, ci scommetto!

Come puoi aumentare l’autoconsumo del tuo impianto fotovoltaico per renderti più libero possibile da chi ci vende l’energia?

Non è difficile, basta un po’ di buona volontà.
Se ti dicessi che stai sprecando quello che hai? che il tuo impianto è sotto utilizzato? che non stai tirando fuori dal tuo impianto tutto quello che può dare?

Rilassati, come ti dicevo prima, fai parte di un gruppo molto numeroso!

L’autoconsumo è il modo più intelligente che hai di utilizzare l’energia, è economico, etico e dà soddisfazione perché investi in qualcosa di tuo e di cui hai il controllo. E perché no, ti riprendi una parte di quello che ti hanno letteralmente rubato negli anni con le bollette!

Bisogna semplicemente consumare quando si produce e gestire il proprio impianto in maniera attiva e non supinamente …

I vantaggi sono molteplici :

• Risparmio immediato

• Indipendenza dai fornitori di energia ( fisso un prezzo per l’energia che autoconsumo )

• Vantaggi ambientali

1. Primo passo: conosci te stesso

 

Cerca di sapere in modo preciso quali sono i consumi della tua casa nel tempo:

Quali sono gli elettrodomestici che consumano di più?

 

Quanto utilizzi questi elettrodomestici?

 

Puoi spostare l’utilizzo nel tempo o sei obbligato a rispettare degli orari precisi?

 

Puoi programmare l’utilizzo anche se non sei in casa?

 

Con una spesa irrisoria sul mercato trovi dei data logger (un piccolo congegno elettronico da mettere sul contatore) che ti permettono di leggere i tuoi consumi secondo per secondo, sono di semplice e velocissima applicazione, ci riesce anche un bambino.

Questo ti permetterà di avere una piena e completa consapevolezza dei tuoi consumi energetici e quindi delle tue spese.

 

2. Secondo passo: analisi dei dati raccolti

 

Avrai delle sorprese … accidenti quanto consuma il phon… e le luci in corridoio… e il vecchio frigo!

 

3. Terzo passo: agisci!

 

A costo zero puoi ridurre gli sprechi che hai individuato(se non li conosci non lo farai mai).

Riorganizza l’uso degli elettrodomestici in funzione della produzione del tuo impianto, ciò può permetterti anche di ridurre la potenza impegnata sul contatore.

 

Con investimenti progressivi e modulabili

 

Programma l’utilizzo degli elettrodomestici con l’acquisto di prese radiocomandate, il loro utilizzo ti permetterà un uso più razionale dell’energia che tu produci.

Cerca di passare il più possibile dall’uso del gas all’elettricità installando apparecchiature elettriche quali ad esempio : pompe di calore per la produzione di acqua calda sanitaria, condizionatori, piastre ad induzione per cucinare,  piastre radianti ( con un evidente vantaggio anche in termini di sicurezza), fino alla possibilità di arrivare ad interventi strutturali sull’impiantistica con  sistemi completamente slegati dal gas .

Valuta la possibilità di installare delle batterie di accumulo (Leggi questo articolo se vuoi saperne di più): produci quanto consumi ed in caso di emergenza hai energia per continuare ad alimentare la tua casa con dei sistemi di back up.

BOOM di auto elettriche, sei veramente pronto al cambiamento?

Nel mondo sono più di un milione, in continuo aumento!

 

Prendo spunto da un articolo che ho appena letto sul giornale L’Adige dove si parla di auto elettriche (leggi larticolo).

 

Nel 2015 le vendite di auto elettriche sono aumentate del 70% rispetto al 2014 e il numero totale dei veicoli totalmente elettrici circolanti è salito a più di un milione!

 

Sono numeri davvero sorprendenti se si pensa che fino a pochissimo tempo fa le auto 100% elettriche erano disponibili solo per un numero limitato di persone a causa dei costi elevatissimi e dell’autonomia molto limitata.

 

La progressione ormai sembra molto chiara, l’elettrico sarà la tecnologia del prossimo futuro sia per i trasporti pubblici che per quelli privati, man mano che i costi di produzione delle batterie si abbasseranno, l’elettrico andrà a a sostituire tecnologie che ormai hanno più di cento anni come benzina e diesel (nelle abitazioni la trasformazione è già in atto, le nuove abitazioni sono prive del contatore del GAS e tutti i servizi sono elettrici).

 

Questa crescita velocissima del mercato dell’elettrico è supportata dal numero sempre più diffuso di colonne di ricarica e di distributori automatici (l’articolo riporta un aumento del 350% solo in Cina!).

 

Se i numeri sono questi è molto facile ipotizzare che nel giro di pochi anni la maggior parte dei veicoli che circoleranno nelle nostre strade saranno elettrici al 100%.

 

E’ molto probabile quindi che entro i prossimi 5 anni anche tu abbia un’auto elettrica parcheggiata sotto casa!

 

ma sei veramente pronto ad un cambiamento così radicale?

 

Uno stravolgimento così importante delle abitudini porta con se tantissimi aspetti positivi, fra cui:

 

  • abbandono di tecnologie vecchie e inquinanti;
  • risparmio economico immediato;
  • benefici enormi a livello ambientale;

 

Resta da valutare se le abitazioni, le infrastrutture e le reti elettriche sono pronte per supportare in modo adeguato il passaggio dal motore a scoppio al motore elettrico.

 

La vera sfida dei prossimi anni starà proprio nell’adeguare la tua abitazione al combiamento in corso, dotandola di una colonnina di ricarica rapida, di un impianto fotovoltaico per la produzione gratuita di enegia e di batterie di accumulo dell’energia.

 

Per fare un esempio, se i tuoi consumi rientrano in quelli standard, passando da un’ auto a benzina ad una elettrica potresti ritrovarti con un consumo doppio rispetto a prima.

 

Il vantaggio economico è immediato in ogni caso perchè dovresti considerare anche il risparmio di benzina, ma se l’energia fosse gratuita e disponibile sul tetto anche i tuoi spostamenti diventerebbero completamente gratuiti!

 

Quindi, considerando che non puoi fare niente (e non avrebbe neanche senso farlo) per fermare un cambiamento che è già in atto, perchè non cominci a “preparare il terreno” dotando la tua abitazione della tecnologia necessaria per sfruttare appieno le novità in arrivo?

 

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