Il tuo impianto fotovoltaico non rende come dovrebbe! E tu non lo sai…

Nove impianti su dieci rendono meno di quanto potrebbero semplicemente perché non sono controllati e monitorati.

 

Il 91% degli impianti fotovoltaici privati potrebbe essere sfruttato meglio!

Hai un impianto fotovoltaico e vuoi ricevere più soldi dal conto energia o dallo scambio sul posto?

Esiste una serie di accorgimenti per migliorare la resa economica dell’impianto che può interessare sia chi l’impianto lo ha già, sia chi sta valutando l’installazione, per non cadere nei 5 errori che ti spiegherò se continui a leggere!

Nove volte su dieci è possibile aumentare la produzione (e quindi il flusso economico) semplicemente con un intervento di manutenzione ordinaria(che in molti casi puoi fare tu stesso).

 

Abbiamo appena concluso il centesimo intervento di manutenzione su piccoli impianti privati installati negli anni dei primi conti energia (2008 – 20012) da installatori di ogni tipo e il risultato è veramente sorprendente.

Ti ricordo che negli anni del boom del fotovoltaico praticamente chiunque installava impianti:

• L’elettricista che ha sempre fatto appartamenti

• L’idraulico

• Il negozio di bricolage e fai da te

• La grossa azienda piena di commerciali improvvisati (“prezzo fiera firma subito”)

 

In 91 casi 100 il nostro intervento ha migliorato (chi più chi meno) il rendimento dell’impianto controllato!

Quindi, se hai un impianto installato in quegli anni è molto probabile che sia poco sfruttato e con poco potresti farlo rendere di più senza dover chiamare un tecnico o uno specialista.

Ecco i 5 fattori che causano una scarsa produzione (e quindi una scarsa resa economica) degli impianti fotovoltaici:

• Una parte dell’impianto non produce a causa di componenti danneggiati (fusibili, scaricatori, ecc.)

• Sui pannelli si è depositato uno strato di polvere che riduce il rendimento (soprattutto se nelle vicinanze ci sono camini di stufe a legna o pallet)

• L’inverter si surriscalda perché la polvere ostruisce i condotti di ventilazione

• Errata installazione: qui si apre una parentesi enorme. Credimi “ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare” Per fare qualche esempio: pannelli scollegati sul tetto, pannelli dietro a camini, pannelli sulla falda nord (Cliccando QUI puoi scaricare la mia guida GRATUITA per valutare quale falda del tuo tetto rende di più), stringhe troppo lunghe o troppo corte, ecc.

• Il quinto punto è forse il più importante e non riguarda aspetti tecnici, ma il comportamento di chi utilizza l’energia elettrica.

 

Quasi nessuno autoconsuma più di un terzo dell’energia che produce

 

E anche tu rientri in questa categoria, ci scommetto!

Come puoi aumentare l’autoconsumo del tuo impianto fotovoltaico per renderti più libero possibile da chi ci vende l’energia?

Non è difficile, basta un po’ di buona volontà.
Se ti dicessi che stai sprecando quello che hai? che il tuo impianto è sotto utilizzato? che non stai tirando fuori dal tuo impianto tutto quello che può dare?

Rilassati, come ti dicevo prima, fai parte di un gruppo molto numeroso!

L’autoconsumo è il modo più intelligente che hai di utilizzare l’energia, è economico, etico e dà soddisfazione perché investi in qualcosa di tuo e di cui hai il controllo. E perché no, ti riprendi una parte di quello che ti hanno letteralmente rubato negli anni con le bollette!

Bisogna semplicemente consumare quando si produce e gestire il proprio impianto in maniera attiva e non supinamente …

I vantaggi sono molteplici :

• Risparmio immediato

• Indipendenza dai fornitori di energia ( fisso un prezzo per l’energia che autoconsumo )

• Vantaggi ambientali

1. Primo passo: conosci te stesso

 

Cerca di sapere in modo preciso quali sono i consumi della tua casa nel tempo:

Quali sono gli elettrodomestici che consumano di più?

 

Quanto utilizzi questi elettrodomestici?

 

Puoi spostare l’utilizzo nel tempo o sei obbligato a rispettare degli orari precisi?

 

Puoi programmare l’utilizzo anche se non sei in casa?

 

Con una spesa irrisoria sul mercato trovi dei data logger (un piccolo congegno elettronico da mettere sul contatore) che ti permettono di leggere i tuoi consumi secondo per secondo, sono di semplice e velocissima applicazione, ci riesce anche un bambino.

Questo ti permetterà di avere una piena e completa consapevolezza dei tuoi consumi energetici e quindi delle tue spese.

 

2. Secondo passo: analisi dei dati raccolti

 

Avrai delle sorprese … accidenti quanto consuma il phon… e le luci in corridoio… e il vecchio frigo!

 

3. Terzo passo: agisci!

 

A costo zero puoi ridurre gli sprechi che hai individuato(se non li conosci non lo farai mai).

Riorganizza l’uso degli elettrodomestici in funzione della produzione del tuo impianto, ciò può permetterti anche di ridurre la potenza impegnata sul contatore.

 

Con investimenti progressivi e modulabili

 

Programma l’utilizzo degli elettrodomestici con l’acquisto di prese radiocomandate, il loro utilizzo ti permetterà un uso più razionale dell’energia che tu produci.

Cerca di passare il più possibile dall’uso del gas all’elettricità installando apparecchiature elettriche quali ad esempio : pompe di calore per la produzione di acqua calda sanitaria, condizionatori, piastre ad induzione per cucinare,  piastre radianti ( con un evidente vantaggio anche in termini di sicurezza), fino alla possibilità di arrivare ad interventi strutturali sull’impiantistica con  sistemi completamente slegati dal gas .

Valuta la possibilità di installare delle batterie di accumulo (Leggi questo articolo se vuoi saperne di più): produci quanto consumi ed in caso di emergenza hai energia per continuare ad alimentare la tua casa con dei sistemi di back up.