Ecobonus 110 % e impianti fotovoltaici: stai attento!

Se l’argomento Ecobonus 110 % e impianti fotovotlaici t’interessa solo perché stai cercando la formula magica che ti risolva tutto in due minuti, questo post non fa per te. Se invece vuoi dedicare il giusto tempo per una corretta informazione allora continua nella lettura.

 

L’ECOBONUS 110 % è un sistema di detrazioni fiscali che è entrato a far parte del nostro linguaggio e delle nostre prospettive solo negli ultimi mesi, sembra che ormai non si parli d’altro.

 

Non voglio fare il professore spiegandoti in questo post i dettagli tecnici complessi che si racchiudono nei diversi decreti e nelle varie interpretazioni, ma bensì spiegarti come fare per approcciarti correttamente in questa fase di valutazione, per ottenere impianti impianti performanti e garanzie adeguate.

 

Cosa si nasconde dietro all’ECOBONUS 110 %?

 

Dopo una lunga esperienza di 12 anni nel settore, posso affermare che questo sistema è sicuramente valido per chi vuole fare diversi interventi sulla propria abitazione.
Come sempre c’è un “ma”, bisogna fare tutto nel modo più corretto e preciso senza cercare scappatoie, soluzioni approssimative di aziende improvvisate o addirittura di personaggi che ti garantiscono ancor prima d’aver fatto corrette valutazioni tecniche ed economiche, che tu non spenderai nemmeno 1 € per arrivare così, già in prima battuta, al fatidico: “dai su .. firma qua“.
Prezzi troppo bassi o esageratamente alti, aziende o agenti dalle frasi facili:
– “firma qua, ti faccio prezzo fiera solo per oggi
– “firma veloce che i materiali stanno per terminare e poi resti senza
Sono i primi da cui diffidare e da sbattere fuori casa.
E’ vero, nell’ultima frase c’è un fondo di verità ma va spiegata correttamente.
Materiali e fornitori continueranno ad esserci, questo mercato è vivace e in continua evoluzione.
Potrebbe però succedere che in un momento di ammassamento degli ordini (che potrebbe essere indicativamente il primo semestre 2021), ci saranno difficoltà di reperimento di “alcuni” materiali, ma nessuno resterà senza e nessuno deve aver fretta a firmare solo per questo motivo.
Se hai fatto la tua scelta in modo professionale e dopo attente valutazioni, sicuramente l’azienda che ti seguirà in questo progetto sarà in grado di adattarsi ai cambiamenti del mercato, dandoti il miglior risultato finale e nei tempi previsti.

Concentriamoci ora sul vero male di questo ECOBONUS 110 %:

 

Le aziende del: “FACCIO TUTTO IO
Aziende che fino a ieri vendevano solo climatizzatori o solo cappotti o solo finestre che ora magicamente possono farti tutto, io sinceramente mi farei delle domande.
Non esistono in Italia aziende che hanno al loro interno tutti i comparti di cui l’ecobonus tratta.
Ti spiego due tra i casi in cui puoi inciampare:

1. Tu richiedi un appuntamento informativo sull’intervento del cappotto per casa tua, ti si presenta un’azienda sotto forma di agente plurimandatario che ti dice: “non preoccuparti,faccio tutto io, ho l’azienda per il cappotto, quella per la pompa di calore e quella per il fotovoltaico, tu firma qua e sei a posto, ti tolgo tutti i pensieri in unica soluzione.

 

In realtà in questo caso ti sta andando molto male, ma in un’unica soluzione. L’agente darà il lavoro ad aziende di cui tu non conosci ne i prodotti ne se sono sane o meno o se subappaltano i lavori a terze quarte persone.
Non hai garanzie sulle date, non hai garanzie sui prodotti o su chi si accolla l’onere o l’onore di fare tutte le procedure necessarie, insomma sei al punto d’inizio ma con una firma ormai scritta e una caparra versata.

2. Ti si presenta l’azienda di climatizzatori (giusto per dirne una) che ti dice che può seguire tutte le pratiche facendo sconto in fattura (ovvero intestandosi il credito del 110%) ma devi fare tutti gli interventi con loro.

 

In questo secondo caso il problema è più subdolo. Trattandosi di un sistema di cessione del credito, ogni intermediario vorrà quadagnare la sua fetta: colui che firma il contratto, la banca, le aziende che realizzaranno i vari lavori e infine i fornitori. Tutti vogliono la loro parte ma c’è un grosso problema: l’ecobonus ha dei prezzi massimi imposti. I prezzi massimi sono abbastanza alti ma i vari passaggi e fanno in modo che l’ultima azienda ( quella che materialmente lavorerà in casa tua) sarà quella meno pagata e più sfruttata. La conseguenza sarà, come al solito, che il lavoro sarà fatto con la fretta, senza una progettazione accurata e utilizzando materiali di bassa qualità.
Nel caso peggiore, darai il lavoro ad un’azienda che sub-appalterà poi ad altri artigiani, di cui tu non sai nulla, tutti i lavori che non gli competono, cosi si torna direttamente al punto 1.

Ora ti chiederai come puoi fare per essere sicuro di fare tutto bene, non inciampare, e sfruttare a pieno questo ecobonus 110 % ?

 

La buona vecchia frase del nonno: “chi fa da sè, fa per tre” non è mai stata più vera.
Devi essere tu a scegliere le aziende con cui vuoi portare avanti questo progetto, selezionando bene i prodotti e le cifre giuste per te.
Fatti aiutare da un buon ingegnere di fiducia per partire nelle valutazioni. Appoggiati ad aziende specializzate che ti possano aiutare in una fase iniziale senza doverti per forza vendere anche l’aria che respiri o farti firmare contratti approssimativi.
Parola d’ordine:SPECIALIZZAZIONE, ogni azienda deve fare bene il proprio lavoro e ci deve essere un buon tecnico, pagato da te, che faccia i tuoi interessi. Se poi avrai bisogno anche di organizzarti con il credito di imposta il consiglio è sempre lo stesso: vai dagli specialisti, LE BANCHE.
In qualsiasi caso ricorda prima vera regola dell’ECOBONUS.
Fare una perizia termotecnica da un tecnico specializzato che ti sappia dire in che classe energetica sei e quali sono eventualmente gli interventi da fare per aumentare delle famose due classi energetiche la tua abitazione. (requisito imprescindibile richiesto dall’ECOBONUS 110).
Indirizzati poi verso le aziende che potranno realizzare i plavori previsti con serietà e professionalità. Specializzazione, storia aziendale e testimonianze di clienti soddisfatti sono la ricetta per essere sicuro di ottenere una casa riqualificata senza sorprese e senza passare anni a maledire questo Ecobonus 110%.
Se vuoi approfondire il tuo caso e richiedere qualche informazione in più sul tuo impianto fotovoltaico clicca qui sotto e chiedi una consulenza.
Alla prossima.
Stefano Nichelatti
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Installatori fotovoltaico: come scegliere il migliore evitando fregature

Installatori fotovoltaico: come scegliere il migliore evitando fregature

 

Negli ultimi due mesi la vita della maggior parte delle persone è stata stravolta, l’arrivo quasi inaspettato di questo virus ci ha costretto a quarantene forzate, periodi si stop e, purtroppo, qualcuno ha pagato anche un prezzo molto più caro. In questo periodo ho assistito ad una rapidissima variazione della pubblicità che trovo sui vari social network. La novità più rilevante ovviamente è un bombardamento incredibile di sponsorizzate relative a mascherine, gel igienizzanti, ecc.

La rivoluzione però non ha risparmiato altri settori, in particolare anche quello degli installatori di fotovoltaico.

Da qualche tempo sono bombardato di offerte e promozioni relative ad impianti fotovoltaici di ogni tipo. E’ una cosa abbastanza normale, non potendo raggiungere di persona un determinato pubblico, si utilizza internet come canale di promozione, va benissimo.

Il problema nasce quando ad utilizzare questo canale di promozione sono quelle realtà che prima utilizzavano commerciali d’assalto e tecniche di vendita aggressive, accompagnate da scarsa conoscenza tecnica degli impianti fotovoltaici e assenza totale di cura della parte installativa e del post vendita.

Ho preparato un elenco di caratteristiche che ti dovrebbero far alzare la soglia dell’attenzione già dalla prima sponsorizzata o dal primo approccio al sito internet. Molti installatori di impianti fotovoltaici in realtà nascondono una grossa azienda commerciale che non installa direttamente, si affida a installatori pagati pochissimo e sparisce nel momento esatto in cui saldi l’ultima fattura.

 

  1. Installatori fotovoltaico: non farti prendere in giro

 

Il primo gancio che usa chi vuole prenderti in giro è quello di pubblicizzare un prezzo molto aggressivo, citando anche marche molto valide e molto conosciute. La cosa che si nota subito è un asterisco vicino al prezzo che rimanda ad una nota scritta in piccolo che recita testualmente: “esclusa IVA, escluse pratiche comunali e al netto della detrazione fiscale in 10 anni”. Hai capito vero? Sai cosa pensa chi fa una pubblicità del genere? Pensa di fregarti, già dal primissimo annuncio! Pubblicizza un impianto a 3.000 € sapendo benissimo che alla fine ne costerà almeno 7.500.

 

Affideresti mai la realizzazione di un impianto tecnologico a chi dimostra di volerti fregare fin dal primo annuncio pubblicitario su un social network? Io no, tu fai pure le tue scelte in libertà ma ti consiglio di pensarci.

 

P.s. voglio proprio vedere cosa faranno ora che si prospetta una detrazione fiscale 100% per impianti fotovoltaici, scriveranno “impianto fotovoltaico gratis” ?

 

  1. Installatori fotovoltaico: non scegliere gli improvvisati

 

Cliccando su questi fantomatici annunci si giunge di solito su una pagina di raccolta dati. Fai molta attenzione ai dettagli, ai contatti, indirizzi e testimonianze. Molte di queste pagine non hanno neanche un indirizzo di una sede fisica e riportano solo un numero di cellulare. In questo caso la cosa più probabile è che la pagina sia stata creata in autonomia da qualche commerciale “freelance” che raccoglie nominativi di persone interessate per poi girarli a chi gli promette la provvigione più alta.

Il pericolo nascosto dietro questi personaggi è sempre lo stesso: essere lasciati completamente da soli e dover gestire diversi referenti che non comunicano fra di loro. La possibilità ritrovarsi con un impianto fotovoltaico installato male e gestito peggio, senza un referente chiaro da contattare a con cui relazionarsi.

 

  1. Installatori fotovoltaico: vuoi diventare partner?

 

Con questo trucco squalifichi in pochissimo tempo tutte quelle realtà che si occupano solo della parte di vendita e subappaltano le lavorazioni a installatori locali.

Se nel sito è presente la pagina “diventa installatore”, “diventa partner” o simili, significa che la realtà che stai contattando non gestisce direttamente le lavorazioni ma si affida ad una pseudo rete di installatori sul territorio. Il grosso problema di questo tipo di impostazione è che chi esegui materialmente il lavoro è pagato pochissimo e lavorerà male. Garantito.

Parlo per esperienza diretta, più di dieci anni fa, quando ero agli inizi, ho provato a collaborare con una di queste realtà con risultati pessimi. Lavoravo praticamente sottocosto ed ero obbligato a fare tutto di corsa per riuscire a portare a casa qualche euro. Tornare due volte sul cantiere significava perdere soldi, un’esperienza pessima che mi ha insegnato molto. Ti sconsiglio vivamente di affidarti a questo tipo di strutture.

Fai molta attenzione, spesso su questo punto le aziende mentono perché sanno che si tratta di un loro tallone d’Achille, non farti fregare verifica sempre e fai domande precise.

 

Concludendo, se stai cercando installatori per il tuo impianto fotovoltaico: come puoi scegliere il migliore? Purtroppo non puoi prendere una decisione sicura al 100% se non dopo aver eseguito i lavori, il mio consiglio è quello di informarti il più possibile, richiedere testimonianze vere (non Mario da Milano) e cercare di seguire almeno questi tre semplici accorgimenti.

Se desideri approfondire l’argomento con una valutazione del tuo caso specifico clicca qui sotto e inserisci i tuoi dati.

 

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Un saluto.

Stefano Nichelatti

 

L’impianto fotovoltaico intelligente nella casa elettrica

 

Se hai scelto di trasformare la tua abitazione in una casa elettrica , o se stai pensando di realizzare una nuova Casa No Gas, quindi un abitazione 100% elettrica, prima o poi ti trovi a valutare un impianto fotovoltaico.

 

Impianto fotovoltaico intelligente nella casa elettrica, prima di tutto serve un numero.

 

Questa è la parte più difficile da trasmettere ma la più semplice da intuire.

Le abitudini nel fotovoltaico sono sempre le solite.  Se però vuoi raggiungere risultati all’altezza delle tue aspettative, avvicinandoti sempre di più alla vera indipendenza energetica, non puoi scegliere la taglia del fotovoltaico a caso in base al catalogo di chi ti propone il sistema in quel momento.

Certo, se ristrutturi l’abitazione in cui vivi o ti ritrovi a sostituire la caldaia con una pompa di calore, hai già in mano dei numeri che un esperto sicuramente riuscirà a trasformare in energia elettrica e con quelli sei già a buon punto.

Ma se ti trovi a costruire da zero una nuova abitazione, prima di scegliere il fotovoltaico e posizionare i pannelli prendendo a campione la solita taglia da 6 kWp perché così si è sempre fatto, ci penserei due volte.

Il numero che ti serve è la proiezione del consumo energetico annuo, e a comporre quel numero è la somma dell’energia elettrica che serve per:

  •  riscaldare la casa in inverno
  •  produrre tutta l’acqua calda sanitaria
  •  raffrescare e deumidificarre
  •  cucinare con il piano ad induzione
  •  vivere all’interno di quell’abitazione

Sono numeri che si possono ricavare grazie ai nuovi sistemi di progettazione, sempre più efficienti ed efficaci, quelli che il mio amico Devis Barcaro di Soluzioni Solari ricava tutti i giorni attraverso le sue consulenze.

Quel numero, che rappresenta l’insieme di tutti i consumi, mi permette di ottenere il fabbisogno energetico annuo reale dell’abitazione e quindi mi mette nella condizione di progettare e realizzare l’impianto fotovoltaico più idoneo per iniziare con il piede giusto il percorso.

Solo così, l’indipendenza energetica di una casa no gas inizia a prendere vita.

 

Casa elettrica e fotovoltaico, hai tre strade possibili:

 

Capito il numero, con i kWh annui necessari per produrre tutto il fabbisogno energetico annuo, inizia la fase di scelta.

1. Affidi il lavoro all’elettricista che sta installando l’impianto elettrico.

 

Probabilmente risparmi qualche centinaio di euro ma ti trovi a dover risolvere 2 grossi problemi:

  • lo scarso aggiornamento del tuo elettricista in materia di impianti fotovoltaici
  • l’assenza totale di progettazione funzionale dell’impianto e la poca o nulla assistenza post vendita

Installare un impianto fotovoltaico non significa posare 10 pannelli su un tetto e fare la fattura a saldo.

La vera sfida è progettare un impianto con un chiaro obiettivo di autoconsumo, scegliendo i componenti con una logica e seguendo poi il cliente durante la prima fase di funzionamento per ottimizzare la produzione, e per quanto l’artigiano ce la metta tutta, non avrà mai il tempo che serve da dedicarti.

 

2. Affidi il lavoro ad una grossa azienda commerciale.

 

Scelta peggiore in assoluto.

Se ti fidi di un’azienda che si sponsorizza dicendo “Il tuo impianto fotovoltaico a 3.000 € Iva esclusa, pratiche escluse e considerando la detrazione fiscale” direi che un po’ te la meriti.

Le aziende di questo tipo si affidano a commerciali che pensano solo alla provvigione, appena avrai saldato la fattura di saldo è matematico che non si faranno più sentire, stanne certo.

L’installazione poi è sempre in subapalto a una squadra pagata pochissimo, che dovrà ultimare il lavoro di corsa per poi svanire nel nulla.

L’unica cosa che ti resta è un numero verde e, quando va bene, una gentile signorina ti prometterà una richiamata o un contatto che non avverrà mai.

3.Ti affidi ad un professionista del settore

 

E’ sempre la scelta migliore, ma come lo riconosci?

Difficile a priori, ti capisco.

Ma se vuoi alcuni indizi che ti aiutano almeno ad escludere i due casi precedenti:

 

–> Qualche migliaio di impianti realizzati

–> Testimonianze di clienti soddisfatti

–> Dipendenti diretti sia in fase di vendita che in fase di installazione

 

Quello che si può arrivare a fare quando si lavora con passione su ogni singolo progetto è incredibile.

Nella foto puoi vedere che livelli di autoconsumo si riescono a raggiungere senza batteria di accumulo, solo con un impianto fotovoltaico, una termopoma professionale, Smart Solar e tante ore di lavoro per progettare, controllare, gestire e affinare l’impianto fotovoltaico, la centrale termica e il dialogo fra le due tecnologie.

 

 

Tutti possono raggiungere un autoconsumo così?

Assolutamente NO. Non tutte case e non tutti gli impianti sono pensati da zero per ottenere questo risultato, ma la strada è quella per tutti, così come l’impegno che noi mettiamo ogni giorno per migliorare ogni singolo impianto e ogni singola centrale termica.

E la chiave di volta è proprio questa.

 

Impianto fotovoltaico e centrale termica, devono dialogare tra di loro

 

Quello che rende un impianto fotovoltaico intelligente, è proprio il dialogo tra la produzione dell’energia elettrica e quello dell’energia termica, ovvero un meccanismo talmente complesso che non trovi come ricetta magica in nessun componente sul mercato.

Non si tratta della famosa “smart grid”, che in Italia è ancora difficilmente applicabile, non è quello lo strumento che aumenta l’autoconsumo e ti permette di ottimizzare al massimo il tuo investimento.

In 10 anni di impianti fotovoltaici ne ho provate tante di soluzioni, ma ho trovato un sistema davvero infallibile e oggi lo perfezioniamo e lo tariamo in base alla risposta termica dell’edificio ed alla produzione istantanea dell’impianto fotovoltaico, si chiama Smart Solar.

L’artigiano non lo può acquistare da nessuna parte, non è in vendita.

La società commerciale non sa nemmeno che esiste, se glielo nomini probabilmente lo denigra o inizerà l’arrampicata sugli specchi tipica da venditore incallito.

Smart Solar è un algoritmo che abbiamo perfezionato e che di fatto sfrutta al massimo l’energia prodotta dal fotovoltaico attivando funzioni specifiche nella tua centrale termica e nelle temperature di casa, ma se vuoi saperne di più e vuoi capire come inserirlo nella tua strategia per avvicinanrti sempre di più all’indipendenza energetica…

Il fotovoltaico ottimizzato intelligente è a portata di click, cclicca qui sooto e chiedimi come fare, sarò felice di condividere con te anni di studio e perfezionamento del dispositivo che accende la pompa di calore e spegne le bollette

 

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Impianto fotovoltaico prezzi: Caso studio del più basso

Mi capita spesso di confrontarmi con dei potenziali clienti che, all’inizio, capiscono solo le parole “impianto fotovoltaico prezzo basso”. Non è colpa loro, è assolutamente normale e sarà capitato anche a te, quando non conosci una materia o un settore, l’unico confronto che riesci a fare è sul prezzo.

In questo articolo voglio mostrarti, attraverso un caso studio, cosa si nasconde dietro un prezzo troppo basso per un impianto fotovoltaico. Ti mostrerò nel dettaglio le strategie più subdole per rifilarti una fregatura quando tu sei convinto di aver fatto un buon affare.

Ti chiedo di leggere tutto con attenzione. Le insidie si nascondono nei dettagli del lavoro, anche se pensi di conoscere un po’ il settore e ti sei informato su internet, non sei immune e rischi di trovarti a spendere molti soldi per sistemare i danni fatti da questi installatori senza scrupoli.

Tutto è iniziato con una richiesta di assistenza, una come tante, occupandoci solo di impianti fotovoltaici riceviamo decine di richieste al mese. Di solito si tratta di inverter non funzionanti, guasti ai pannelli, errori di comunicazione e altri problemi. L’unica costante di tutte queste richieste è che la chiamata inizia quasi sempre con la stessa frase:

“Buongiorno Sono il Sig. Mario, ho un problema con l’impianto fotovoltaico e non riesco a contattare l’installatore.”

La maggior parte delle volte l’installatore non risponde al telefono, non è in grado di risolvere il problema o addirittura molto spesso non esiste più.

Se ci pensi bene è anche abbastanza normale, l’elettricista che ti ha installato l’impianto ti risponde dal cantiere fra mille incombenze e non ha proprio gli strumenti per valutare il problema, attivare garanzie ecc

Non sto neanche a dirti come ti tratterà il commerciale di una grossa azienda, di quelli che girano a provvigione: nella migliore delle ipotesi ti dirà che non è compito suo risolvere i problemi e ti dirà di chiamare l’assistenza tecnica, auguri!!

Bene, in questo caso per fortuna il signor Mario (nome di fantasia) ha chiamato noi, e mi ha stupito con una richiesta abbastanza insolita, l’impianto fotovoltaico funzionava e non sembravano esserci malfunzionamenti ma il vicino di casa si lamentava del rumore proveniente dai pannelli.

Ti spiego meglio, Mario abita al primo piano mentre il vicino abita al secondo piano nel sottotetto. Il problema sembrava essere uno strano rumore proveniente dalla copertura, soprattutto nelle giornate ventose.

Entro qualche giorno ho fatto intervenire una squadra con un sopralluogo di verifica e quello che è emerso è sconcertante, al limite della legalità (e forse anche oltre).

 

Il caso studio: l’impianto fotovoltaico di Mario

 

L’impianto a prima vista sembrava essere installato correttamente, al netto di qualche scelta estetica rivedibile non si notavano particolari problemi.

Aveva solo un “piccolissimo problema”: i pannelli si muovevano. Bastava afferrare un pannello con la mano per farlo muovere in verticale di circa 20 centimetri e in orizzontale di almeno dieci. Muovendosi poi andavano ovviamente a sbattere contro le tegole provocando il rumore che tanto infastidiva il vicino di casa.

Il motivo è apparso immediatamente chiaro iniziando a smontare qualche pannello. L’impianto era ancorato al tetto con un sistema di staffe non solo fuori norma, ma anche totalmente inadatto e pericoloso.

Per poter garantire un impianto fotovoltaico a prezzo basso al cliente, l’installatore si era inventato un sistema a basso costo, riadattando dei componenti inadatti.

 

Cosa abbiamo trovato?

 

impianto fotovoltaico prezzo

 

Qui si può notare una “staffa autocostruita”, non pensata per sostenere il peso di un impianto fotovoltaico e soprattutto non pensata per evitare le fluttuazioni dovute al vento o al peso proprio.

Come si può notare infatti il furbo installatore ha pensato bene di mettere del polistirolo fra la staffa e la tegola sottostante. In questo modo il problema non si è verificato subito e lui ha avuto il tempo di incassare la fattura a saldo e sparire.

Anche solo osservando la staffa si capisce che non può reggere il peso della neve o la forza del vento, è ovvio anche ad uno sguardo incompetente. Il problema è duplice: da una parte il poco spessore della staffa stessa, dall’atro la lunghezza. Se fosse caduto mezzo metro di neve sopra questo impianto avrebbe certamente rotto tutte le tegole sotto le staffe, senza alcun dubbio.

Pensi che sia finita qui? Assolutamente no, ora ti mostro come il tutto era ancorato al tetto.

 

 

Guardando questa foto mi viene la pelle d’oca, il Signor Mario è stato fortunato che non c’è stato mai il vento forte, altrimenti avrebbe trovato tutto l’impianto nel giardino del vicino, ecco un altro dettaglio della tipologia di viti utilizzate.

 

impianto fotovoltaico prezzo basso

 

Forse non ti rendi bene conto della pericolosità della cosa, in pratica l’impianto fotovoltaico era poco più che appoggiato al tetto. All’installatore pero importa poco, si incassano i soldi e si corre a fare un altro impianto. Chissà quanti lavori ci sono fatti così sui tetti di ignari clienti, Mario da un certo punto di vista è stato molto fortunato, il rumore ha consentito infatti di accorgersi dei problemi e di rimediare.

Ecco ora un ultimo “dettaglio”, molto importante per la sicurezza dell’impianto ma trascurabile se confrontato con i due esposti in precedenza. I cavi solari sembravano lanciati sul tetto, senza una logica, senza protezioni, senza etichette, senza nulla. Semplicemente stesi sopra le tegole in balia di vento, neve, freddo e sole.

 

cavi impianto fotovoltaico economico

 

Nell’immediato (3 -4 anni) i cavi posati in questo modo possono non essere un problema, i cavi infatti sono pensati per essere installati in condizioni estreme e per resistere a lungo. E’ buona norma però proteggere i cavi con una guaina che evita l’esposizione ad acqua, sole e neve, soprattutto per assicurare una corretta funzionalità nel lungo periodo (20 anni).

L’intervento di sistemazione dell’impianto fotovoltaico del Signor Mario si è concluso benissimo, in poco tempo sono state sostituite le staffe, sostituiti i profili, protetto i cavi e posato nuovamente i pannelli, una giornata piena in 3 persone. Ora Mario si gode il suo impianto fotovoltaico senza infastidire il vicino e senza rischiare di ammazzare un passante al primo colpo di vento.

 

Ma perché l’impianto era installato in quel modo?

 

La risposta è molto semplice e Mario lo ha scoperto a sue spese, se fai affidamento solo sul prezzo basso per valutare a chi affidare i lavori di installazione del tuo impianto fotovoltaico, rischi seriamente di trovarti in queste spiacevoli situazioni.

Pensaci bene, come può fare un elettricista o una grossa azienda commerciale a garantirti un prezzo aggressivo fornendo, all’ apparenza, lo stesso materiale? Semplice, risparmia su quello che tu NON VEDI.

Risparmia sulle staffe, risparmia sulle viti, risparmia sul materiale elettrico e risparmia sul tempo di installazione.

Sommando tutte queste voci si può arrivare ad un risparmio importantissimo, segui questi calcoli, riferiti ad un impianto da 4 kW.

 

– Scelta staffe scadenti: – 300 €

– Scelta viteria e materiale elettrico scadenti: – 200 €

– Risparmio sulla manodopera: – 600 €

 

Il risparmio sulla manodopera è tipico delle grandi aziende commerciali, quelle che subappaltano le lavorazioni a squadre esterne. La squadra è pagata talmente poco che è obbligata a finire l’impianto in giornata in due persone.

Totale risparmio 1.100 € + IVA

 

Togliendo una certa percentuale di guadagno aziendale si può tranquillamente confermare che la differenza fra un impianto ben fatto ed uno al risparmio può arrivare anche a 1.500 € a parità di pannelli e inverter, quindi con gli stessi componenti principali. Se poi consideri un impianto da 6 o 7 kW non è difficile trovare differenze superiori ai 2.000 €.

Anche Mario, come tanti, era stato attratto dal prezzo basso per il suo impianto fotovoltaico, nello specifico aveva scelto l’opzione che gli faceva risparmiare 700 €.

Dopo pochi mesi ha dovuto spendere 1.520 € + IVA per sistemare il tutto.

Se stai valutando l’installazione di un impianto fotovoltaico non farti ingolosire dalle offerte al ribasso. Fermati un secondo e pensa che un impianto fotovoltaico deve continuare a produrre per 25 o 30 anni. Una piccola differenza di costo iniziale può fare tantissima differenza, puoi passare dal dormire sonni tranquilli con il tuo impianto che continua a produrre giorno dopo giorno, ad un vero e proprio incubo, fatto di spese extra, guasti, rotture e danni.

Se vuoi ricevere una consulenza clicca il link qui sotto ed inserisci i tuoi dati nell’apposito riquadro.

 

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L’impianto fotovoltaico produce anche con poco sole?

Ti sei mai chiesto se l’impianto fotovoltaico produce anche se non cè il sole? Se funziona bene anche con le nuvole? E’ una domanda che mi fanno spesso prima di installare un impianto fotovoltaico è infatti assolutamente lecito cercare di capire come funzioni.

Hai mai sentito parlare di impianti fotovoltaici che possono essere installati anche a nord?

Che funzionano bene anche in verticale o all’ombra? Che vanno bene anche quando c’è poco sole o piove?

Sono sincero, a me non capitava dal 2011 ( anno del delirio nel settore degli impianti fotovoltaici), ma recentemente mi sono imbattuto in cose assurde, pannelli che vanno bene anche a nord, impianti venduti con nomi altisonanti spacciati per novità tecnologiche e peggio ancora…

Quando leggo queste cose perdo tutta la calma che mi contraddistingue e mi inc***o come una bestia, per colpa di questa gente si infanga la reputazione di un intero settore. La gente ci crede, installa un impianto a nord, poi si rende conto che produce il 30 – 40 % in meno e che l’investimento non ritorna neanche in 15 anni e comincia a parlar male del fotovoltaico.

La verità è che gli impianti fotovoltaici funzionano benissimo ma se li installi a nord produrranno molto meno, non c’è pannello che tenga!

Ora ti spiego come fanno a far passare un concetto totalmente falso spacciandolo per vero e tentando di fregarti. Il metodo è raffinato, seguimi con attenzione.

Il problema non è tanto che dicano il falso, se dovessi arrabbiarmi così ogni volta che sento una falsità sugli impianti fotovoltaici sarei perennemente furibondo, il vero problema sono le persone deluse dal proprio investimento, gente che aveva riposto fiducia in un commerciale o in un’azienda e si trova ad aver speso un capitale senza ricavarne un beneficio reale.

NON FARTI FREGARE! Prenditi 3 minuti per leggere queste righe e poi rifletti con calma.

Il meccanismo è sempre lo stesso, si ripete uguale in tantissimi settori, si parte da una verità oggettiva e se ne ricava una conclusione assolutamente falsa e fuorviante.

Primo Step. Il dato scientifico

Il primo passaggio di questo tipo di “azioni commerciali” è cercare un dato reale ed oggettivo sul quale basare tutta la comunicazione successiva, una verità tecnica inconfutabile e facilmente dimostrabile. In questo caso il “dato reale” è che alcuni pannelli a film sottile o in silicio amorfo rendono leggermente meglio del policristallino (o monocristallino) in condizioni di scarso irraggiamento.

Secondo step, dalla verità alla bugia.

Come conseguenza diretta del primo dato oggettivo, si allarga il concetto rendendolo generale: se i pannelli amorfi rendono leggermente meglio in ombra allora possiamo installarli a nord, in verticale, funzionano anche quando piove, e tutta una serie di conclusioni di questo tipo.

Ecco, queste sono bugie.

E’ vero che vanno leggermente meglio degli altri in condizioni particolari tipo quando piove, all’alba o al tramonto, ma quello che non ti dicono è che TUTTI i pannelli (compresi quelli spacciati per grandi novità) producono molto, ma molto meno in caso di scarso irraggiamento.

Quando dico molto, molto meno intendo che NESSUN pannello può essere installato con leggerezza su falde esposte a NORD, e chiunque dica il contrario mente.

Ti faccio un esempio numerico che forse ti può aiutare a capire meglio, i numeri sono casuali ma le proporzioni no:

Pannello Monocristallino con sole diretto: Produzione 100 W

Pannello amorfo o film sottile con sole diretto: 100W

Pannello Monocristallino in ombra: 15W

Pannello amorfo o film sottile in ombra: 17W

Ora, come puoi ben vedere, è vero che il pannello amorfo ( o film sottile) va leggermente meglio dell’altro in condizioni di scarso irraggiamento, ma entrambi producono talmente poco da rendere ASSOLUTAMENTE SCONVENIENTE installare un impianto in queste condizioni.

Considera poi questo aspetto: a fronte di un leggerissimo miglioramento in condizioni particolari e assolutamente trascurabili, ti rifilano un pannello che:

• occupa il 20% di spazio in più sul tetto

• ha garanzie ridicole

• solitamente ha una resa minore in condizioni di forte irraggiamento, quando l’impianto produce veramente.

Ecco, la maggior parte dei commerciali da strapazzo che popolano il settore si ferma qui, è uno stratagemma che applicano dal 2010.

Qualcuno di più evoluto dal punto di vista del marketing ha fatto un ulteriore passo in avanti.

 

Terzo Step. Il nome figo.

 

Il terzo e ultimo step è dare a tutto questo un nome figo, tipo “pannello super quanticus” o “fotovoltaico fotoattivo” ecc.

Ora la frittata è fatta, il prodotto è pronto per essere venduto all’ignaro cliente che si troverà, fra due o tre anni, a fare i conti con un investimento la maggior parte delle volte sbagliato, un impianto che produce poco e le bollette sempre uguali, ma sarà troppo tardi e i nostri amici avranno già trovato un’altra soluzione super innovativa da proporre.

Ricordate sempre che nella produzione di pannelli fotovoltaici l’Italia è praticamente a zero, non esistono prodotti Italiani innovativi e quando vedete un nome strano, altisonante, particolare, magari con la R di marchio registrato vicino cominciate ad alzare la soglia di attenzione.

“Made in Italy” nel settore degli impianti fotovoltaici significa “Marchiato con un nome Italiano” o peggio ancora “Assemblato in Italia”.

Per capire meglio il concetto ti faccio un esempio banale, immagina di dover comprare un forno per la tua nuova cucina.

Prima di procedere all’acquisto ti informi leggendo articoli, guide e affidandoti alla preparazione di venditori e commessi. E’ assolutamente normale, se non conosci un oggetto è normale raccogliere quante più informazioni possibili prima di spendere i tuoi soldi.

Fra le varie cose inizi a valutare gli accessori, le funzionalità, le garanzie, i consumi e a fare confronti fra le varie marche i vari venditori, finché ne trovi uno che ti stupisce presentandoti il Fornodinamico, l’unico forno che, da spento, consuma la metà.

Dopo alcune analisi ti accorgi che è pure vero, il led dell’orologio consuma esattamente la metà.

Ora la mia domanda è questa, cosa rispondi a questo venditore? Se sei particolarmente paziente lo accompagni semplicemente alla porta, giusto?

Chiedete testimonianze di persone soddisfatte da questi fantomatici prodotti.

“Il tuo pannello funziona bene anche se installato a nord? Bene, sono felice, portami a vedere un impianto installato su falda a NORD, verifichiamo la produzione annuale e la confrontiamo con un impianto a sud.”

Oppure

“Il tuo impianto fotovoltaico funziona anche senza il sole diretto? Bene, tutti i pannelli funzionano in queste condizioni, ma fammi vedere la resa e soprattutto fammi vedere la differenza con un altro impianto!”

La differenza fra un consulente e un venditore si riassume in questo concetto: il consulente ti dice anche NO, se necessario ti sconsiglia di installare l’impianto fotovoltaico, mentre il venditore troverà comunque qualcosa da proporti cercando di portare a casa la provvigione.

Quindi, l’impianto fotovoltaico produche anche se c’è poco sole? La risposta è sì, ma molto poco!

Se hai a disposizione solo una falda orientata a nord e vuoi il mio consiglio io ti dico di non installare nessun impianto fotovoltaico e ci scommetto che se farai di testa tua e ascolterai questa gente ti ritroverai a darmi ragione fra 10 anni, quando ancora l’impianto sarà lontano dal ripagarsi.

In ogni caso, se vuoi il parere di un vero consulente clicca sul link qui sotto:

http://bit.ly/consulenza_fotovoltaico

La manutenzione dell’impianto fotovoltaico residenziale

Ecco perchè il tuo impianto fotovoltaico residenziale NON ha bisogno di manutenzione annuale programmata.

 

Prendo come sempre spunto da una domanda che mi sento fare molto spesso quando parlo con qualcuno interessato ad installare un impianto fotovoltaico:

 

“Che tipo di manutenzione bisogna prevedere per il proprio impianto fotovoltaico residenziale?”

 

“E’ necessario pensare già ad un budget per eventuali guasti futuri?”

 

“E’ vero che poi devo chiamare il manutentore ogni anno per organizzare un sopralluogo e per la pulizia dei pannelli?”

 

La preoccupazione è abbastanza chiara e assolutamente lecita, nessuno desidera installare qualcosa sulla propria abitazione che sia poi fonte di problemi e preoccupazioni.

Nella mente di chi sta per installare un impianto fotovoltaico sorgono due grossi dubbi sugli interventi di manutenzione che sarà necessario effettuare dopo l’avvio dell’impianto.

 

Che costi di gestione ha un impianto fotovoltaico?

 

Il primo dubbio è di carattere economico: se installo un impianto fotovoltaico per produrre energia elettrica e risparmiare in bolletta e poi mi ritrovo a dover fare una manutenzione annuale a pagamento, saltano tutte le previsioni e i flussi economici.

 

Chiunque può fare una stima grossolana di quanto produrrà l’impianto fotovoltaico in termini di energia elettrica, ormai è alla portata di tutti (se vuoi puoi scaricare la mia guida gratuita e calcolarlo tu stesso).

 

Quello che nessuno ti dice è che un impianto per essere remunerativo deve avere un costo di manutenzione pari a zero, soprattutto se stiamo parlando di un impianto fotovoltaico domestico di piccola taglia.

 

Ragionamento assolutamente razionale, al di sotto di una soglia minima di potenza (10 kW) qualsiasi costo fisso di manutenzione o di controllo sballa tutti i calcoli economici. Non ci sono dubbi a riguardo, non deve esserci nessun costo extra per almeno 10 anni.

 

Il fotovoltaico lavorerà per me o io dovrò lavorare per l’impianto fotovoltaico?

 

Il secondo problema, forse più “sentito” del primo, è che tendenzialmente tutti desideriamo essere tranquilli e rilassati, almeno quando siamo a casa e installare un sistema che ha bisogno di continui interventi di manodopera o manutenzione si scontra con questo desiderio.

 

Io per primo non vorrei mai dovermi ricordare tutti gli anni di fare la manutenzione all’impianto fotovoltaico, chiamare il tecnico, aspettare che abbia una giornata libera, prendermi ferie, ecc.

Il ruolo dell’impianto fotovoltaico dovrebbe essere quello di produrre energia elettrica per la tua abitazione in modo continuativo, senza interruzioni, senza malfunzionamenti e senza necessità di manutenzioni annuali.

 

“Quindi mi stai dicendo che bisogna installare l’impianto fotovoltaico, lasciarlo sul tetto per 25 anni incrociando le dita e sperare che vada tutto bene?”

 

Ovviamente NO, solo che per impianti fotovoltaici domestici di piccola taglia ( 3 – 10 kW monofase/ trifase) non è necessaria una manutenzione annuale programmata e non servono sopralluoghi di verifica ricorrenti.

 

L’unica cosa che ti consiglio vivamente di predisporre è un sistema di monitoraggio del tuo impianto fotovoltaico che ti permetta di avere sempre a portata di smartphone i numeri della produzione istantanea e dell’energia prodotta.

 

L’ideale sarebbe dotare l’impianto di un monitoraggio che permetta anche di impostare allarmi automatici in caso di guasto o malfunzionamento e che fornisca direttamente all’installatore i parametri più avanzati.

 

Con un sistema di questo tipo diventa assolutamente superflua qualsiasi manutenzione programmata o sopralluogo di “verifica del funzionamento” dell’impianto.

 

Quindi attento, non firmare contratti truffaldini dove ti si propone la manutenzione annuale programmata del tuo impianto fotovoltaico a fronte di una spesa ricorrente. Se e quando riscontrerai qualche malfunzionamento o avrai qualche dubbio potrai sempre contattare uno specialista che interverrà rapidamente risolvendo eventuali problemi.

 

Attenzione, non vorrei essere frainteso, se hai installato un impianto fotovoltaico 5, 6 o 10 anni fa le cose sono un po’ diverse, la tecnologia non era la stessa di oggi e molto probabilmente una verifica periodica potrebbe anche avere senso in qualche caso. In questo articolo mi concentro sull’analisi di come un NUOVO impianto fotovoltaico dovrebbe essere concepito e realizzato.

 

Ecco le 3 regole d’oro per avere un impianto fotovoltaico performante e profittevole, senza sorprese

 

  1. GARANZIE DEI COMPONENTI e SCELTA DELL’INSTALLATORE

 

I pannelli fotovoltaici, così come gli inverter e tutti gli altri componenti che costituiscono il tuo impianto, sono potenzialmente soggetti a rotture o guasti.

 

Anche se si tratta di eventi ormai rarissimi, bisogna evitare che una rottura diventi la causa di un esborso economico non previsto. Per tutelarsi da questo punto di vista è assolutamente obbligatorio scegliere componenti garantiti dal produttore NON meno della vita utile dell’impianto (25 anni). Ma non basta!

 

Se dovesse verificarsi un guasto è di vitale importanza che la garanzia copra anche eventuali lavori di sostituzione e, soprattutto, che l’installatore ti segua passo passo nell’attivazione delle procedure di sostituzione.

 

Ora ti voglio fare una domanda. Secondo te, il tuo amico elettricista, che fa 2 impianti fotovoltaici all’anno comprando il materiale dal distributore di fiducia, ha le competenze per gestire i rapporti con un costruttore giapponese, norvegese o tedesco? Ha voglia di farlo considerando che è in cantiere 6 giorni su 7? E anche se entrambe le risposte fossero positive, quanto tempo ci metterà a gestire il tutto?

 

Peggio ancora nel caso di azienda puramente commerciale, come ce ne sono tante, senza forza lavoro interna, che si limita a strappare firme su contratti utilizzando commerciali aggressivi. In questo caso sei fortunato se ti risponderà qualcuno al telefono! Tanti auguri!

 

Quindi la scelta dell’installatore è importante esattamente (se non più) della scelta dei componenti.

 

  1. MONITORAGGIO DELL’IMPIANTO

 

Ecco un’altra caratteristica importantissima che il tuo impianto fotovoltaico DEVE avere se non vuoi sorprese in futuro. L’impianto deve essere monitorato costantemente.

 

Tutti ormai propongono impianti con il monitoraggio della produzione, è quasi una moda. Praticamente ogni preventivo ormai prevede i famosi ottimizzatori di potenza per monitorare in modo dettagliato ogni singolo pannello. Quando lo dicevo solo io 5 anni fa mi prendevo gli insulti dai concorrenti, ora sono tutti d’accordo, mettono gli ottimizzatori su tutto, un po’ come il prezzemolo, il più delle volte senza sapere neanche a cosa servano esattamente.

 

Ma non basta. Tutti sono capaci di vendere un ottimizzatore. Basta metterlo a catalogo e spiegare ai commerciali che, vendendo l’impianto ottimizzato, avranno un punto percentuale in più di provvigione.

 

Poi però l’impianto va monitorato sul serio, vanno impostati gli allarmi via mail in caso di malfunzionamento e ci deve essere qualcuno che quelle mail le apre, le legge e si attiva per risolvere il problema.

 

Come prima, può essere il tuo elettricista, impegnato sul cantiere tutta la settimana?

 

Può essere il commerciale che ti ha venduto l’impianto e che non hai più sentito neanche per sbaglio?

  1. ESPERIENZA DELL’INSTALLATORE

 

Eccoci giunti alla regola più importante di tutte, quella che in un certo senso comprende anche le altre. L’esperienza dell’installatore a cui affiderai il lavoro sarà determinante per avere un impianto fotovoltaico sempre efficiente, performante e senza sorprese.

 

Il termine “esperienza” ha però un problema: è troppo generico e difficilmente valutabile, come fai a capire se un installatore ha “esperienza” o meno?

 

Dal numero di impianti che ti racconta di aver installato?Da quanti segnaposto sono stati inseriti con google maps sulla pagina referenze del suo sito?Dall’età anagrafica dell’azienda?

 

Io ho una mia personale opinione su questo. L’esperienza, cioè la capacità di capire in anticipo potenziali problemi evitandoli, è data da 2 fattori:

 

  1. Focus: meno servizi offre un’azienda più si presume sia specializzata e aggiornata in quello che fa.

 

  1. Anni di attività: fare lo stesso lavoro da 1 anno non equivale a farlo da 10.

Quindi riassumendo, se vuoi realizzare un impianto fotovoltaico per la tua abitazione stai molto attento alle scelte che farai PRIMA di installare l’impianto. Se farai le scelte giuste non sarà poi necessario spendere altri soldi imprevisti per manutenzioni annuali o per controlli successivi al collaudo (per almeno 10 anni).

L’unica eccezione è rappresentata, in qualche caso, dalla pulizia dei pannelli, ma anche qui occhio alle truffe!

 

Ci sono alcune situazioni che meritano un’attenzione particolare: se hai un camino di una stufa a legna posizionato molto vicino ai pannelli è molto facile che ogni anno sia necessaria una pulizia.

 

Allo stesso modo se abiti nei pressi di una strada molto trafficata probabilmente a primavera dovrai prevedere una pulizia dell’impianto fotovoltaico.

 

In tutti gli altri casi, si può tranquillamente evitare pulizie anche per 4 o 5 anni.

 

Quanto costa pulire i pannelli fotovoltaici?

 

Ecco la risposta sincera: da zero a poche decine di euro.

 

Costa esattamente zero se sei un tipo atletico, abituato a salire sul tetto. In questo caso, rispettando sempre tutte le norme sulla sicurezza, puoi semplicemente salire sul tetto con acqua e con uno strumento lavavetri come questo:

Costa leggermente di più se devi mandare qualcuno a farlo al posto tuo, ma molto spesso basta chiedere a chi ti pulisce le grondaie o direttamente allo spazzacamino.

 

Bene, spero di aver fatto un po’ di chiarezza sulla manutenzione e sulla pulizia dell’impianto fotovoltaico di casa tua e su come deve essere pensato e realizzato per evare brutte sorprese in futuro.

 

Se vuoi ricevere una consulenza sul tuo caso specifico, clicca qui sotto ed inserisci i tuoi dati per essere ricontattato.

 

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A presto.

 

Stefano Nichelatti

5 cose che devi sapere PRIMA di installare un impianto fotovoltaico!

Vuoi abbattere i consumi elettrici? Un impianto fotovoltaico è la soluzione perfetta solo se rispetta questi 5 requisiti.

 

Sei stufo di dipendere dal tuo fornitore di energia elettrica e gas?

Vuoi prendere in mano la tua vita e rendere il più possibile autonoma e indipendente la tua casa?

Un impianto fotovoltaico è la prima cosa da cui partire, per assicurarti una produzione costante e gratuita di energia elettrica.

Purtroppo non sempre è possibile, a volte capita che le condizioni locali rendano poco conveniente installare un sistema fotovoltaico per la produzione di energia elettrica.

Ho scritto una lista di cinque punti per aiutarti a capire da solo se la tua casa rispetta o meno le condizioni essenziali per realizzare un impianto di produzione, senza cadere nelle trappole di commerciali improvvisati e senza scrupoli che pur di fare una vendita in più ti metterebbero i pannelli in cantina!

Attenzione, è importante conoscere queste 5 cose PRIMA di installarare il tuo impianto fotovoltaico, dopo servirebbe veramente a poco!

1.I consumi

La prima considerazione da fare prima di firmare un contratto per la realizzazione di un impianto fotovoltaico è abbastanza banale: i tuoi consumi di energia elettrica giustificano un investimento nelle energie rinnovabili?

 

Parlando molto chiaramente, ci sono molte situazioni nelle quali un edificio consuma talmente poco che ogni ragionamento sulla convenienza di un impianto fotovoltaico diventa inutile.

 

Se vivi da solo, magari lavori lontano da casa e non rientri neanche per pranzo, i tuoi consumi saranno sicuramente bassissimi sia in termini di kilowattora che in termini di Euro. Il fotovoltaico in questo caso non rientra sicuramente fra le tue priorità e un vero professionista non dovrebbe consigliartelo.

 

Un investimento nel fotovoltaico comincia ad avere senso sopra i 2300 kWh all’anno, se i tuoi consumi sono sotto questa soglia teorica, l’impianto giusto per le tue esigenze sarebbe molto piccolo e quindi più costoso in termini relativi (i costi fissi di installazione e progettazione sono quasi uguali ad un impianto più grande).

 

Molto importante è anche la distribuzione dei consumi durante la giornata: più i tuoi consumi sono concentrati nelle ore diurne e più un investimento nel fotovoltaico diventa profittevole.

 

2. Lo spazio sul tetto

 

Un impianto fotovoltaico occupa una superficie variabile a seconda della potenza totale e del rendimento dei singoli pannelli.

 

Supponendo che tu abbia bisogno di un impianto da 4 kW (la taglia più comune) e immaginando di utilizzare i pannelli più efficienti sul mercato, lo spazio necessario è di circa 15 m² che possono arrivare a circa 20m² in caso di pannelli con un rendimento molto basso.

 

Per farti un’idea, sul tetto deve esserci un rettangolo libero di circa 15 tegole in verticale per 30 tegole in orizzontale (si tratta di misure indicative, se vuoi approfondire è necessario un sopralluogo di un tecnico).

 

3.Ombreggiamenti

 

Domanda tipica: i pannelli fotovoltaici funzionano con il sole diretto o anche solo con la luce diffusa?

 

Risposta breve: funzionano sempre, sia quando hanno il sole diretto sia in giornate nuvolose ma la produzione in caso di luce del sole diretta è molto più abbondante, fino a dieci volte di più! (anche se qualcuno proverà a raccontarti che il suo pannello è amorfo, è policristallino, è monocristallino, è bla bla bla, e quindi funziona bene anche con l’ombra).

 

Gli ombreggiamenti evitabili vanno EVITATI come la peste! Se si può evitare di mettere un pannello esattamente dietro ad un camino non c’è ragione per non farlo.

 

Anche se esistono molti modi per diminuire gli effetti di ombreggiamenti locali (per esempio gli ottimizzatori di potenza), quando è possibile i pannelli vanno messi LONTANI da sfiati, camini, o qualunque cosa possa fare ombra durante la giornata.

 

Gli ombreggiamenti sono di 2 tipi: ombreggiamenti dovuti all’orizzonte e ombreggiamenti locali.

I primi possono essere valutati sia tramite appositi programmi di calcolo sia direttamente in loco con un sopralluogo (in ogni caso è necessario l’aiuto di un tecnico).

 

Per quanto riguarda gli ombreggiamenti locali, anche in questo caso il calcolo di un tecnico è assolutamente indispensabile. Il buon senso permette però a chiunque di capire che un albero alto 10 metri più della casa posizionato esattamente davanti all’impianto non aiuta.

 

Le possibili cause di ombreggiamenti locali possono essere: alberi e piante, camini e sfiati di qualsiasi genere, parti del tetto o della casa con altezze differenti, altri edifici più alti nelle vicinanze.

 

Ovviamente un’analisi dettagliata degli ombreggiamenti locali può essere fatta solo da personale competente e con strumentazione adeguata. Non considerare gli ombreggiamenti o considerarli in modo sbagliato è la prima causa di scarsa produzione degli impianti fotovoltaici.

 

Negli anni mi è capitato di vedere installazioni di tutti i tipi: pannelli dietro a camini, sotto altre falde del tetto, in posizioni della copertura ombreggiate per metà anno da altri edifici, ecc.

4. Orientamento del tetto

 

Ti potrà sembrare banale ma te lo dico lo stesso per evitare fraintendimenti: i pannelli fotovoltaici rendono meglio se orientati verso SUD.

Hanno una resa ancora molto interessante in tutti gli orientamenti intermedi fra OVEST e EST, arrivano a rendere ancora circa il 90% se orientati a OVEST pieno.

Bisogna invece evitare qualunque orientamento a NORD, anche se solo di pochi gradi, perché il calo di rendimento a parità di tutte le altre condizioni è molto repentino.

Anche a proposito di orientamento ho visto installazioni veramente bizzarre, impianti che non potrebbero arrivare al rendimento previsto neanche se ci fossero due estati all’anno!

La cosa più scandalosa è che ogni tanto mi capita di vedere case con una falda del tetto orientata a sud-est completamente libera e una falda che guarda a nord ovest piena di pannelli fotovoltaici (se vuoi farti due risate vai su google maps e controlla tu stesso!)

 

5. Altitudine sul livello del mare

 

Nessuno considera mai l’altitudine del sito di installazione quando si valuta l’installazione di un impianto fotovoltaico (sicuramente non lo farà il tuo elettricista o il commerciale di turno che non sale neanche sul tetto!)

Perché bisogna tenere conto dell’altitudine? Cosa potrà mai succedere?

La risposta è di quelle che lasciano a bocca aperta, una considerazione molto tecnica che solo pochi esperti potranno capire: in montagna può nevicare.

Ecco cosa può succedere se non si tiene in considerazione il corretto carico neve.

Le staffe che sorreggono l’impianto non hanno sopportato il carico della neve e hanno completamente distrutto tutte le tegole sottostanti causando oltre alle infiltrazioni di acqua anche la rottura del vetro di un pannello.

L’intervento di ripristino delle tegole e sostituzione di staffe e pannello danneggiato è costato al cliente molto più che lo scegliere subito un sistema di staffaggio adeguato.

La colpa ovviamente non è del cliente ma dell’installatore che ha realizzato l’impianto che non ha ben consigliato il cliente sul corretto sistema di posa per la zona in esame.

 

Le soluzioni variano a seconda del carico neve di progetto e possono essere molteplici: aggiunta di un profilo supplementare, scelta di staffe rinforzate, aumento del numero di staffe e combinazioni di queste tre opzioni.

Bene, adesso hai le conoscenze minime indispensabili per fare delle valutazioni di massima sulla convenienza di un impianto fotovoltaico (se hai letto tutto l’articolo ne sai più della maggior parte degli elettricisti e dei commerciali che vendono fotovoltaico, complimenti!)

 

Se vuoi approfondire ancora l’argomento e verificare se il fotovoltaico conviene anche a casa tua scarica la mia GUIDA GRATUITA, clicca qui!

 

Ciao alla prossima

Stefano Nichelatti