Migliaia di persone hanno investito i propri risparmi in modo sicuro e profittevole anche se pensavano che fosse impossibile

Scopri come investire i tuoi risparmi a bassissimo rischio.

 

Prendo spunto da un messaggio che ho ricevuto oggi per parlarti di Enrico, un nostro cliente che, come tanti, si era trovato di fronte ad un problema molto diffuso: come investire i propri risparmi in modo sicuro e profittevole?

 

Oggi Enrico guadagna dal 4% al 5% ogni anno sul capitale che ha investito con un livello di sicurezza paragonabile ai titoli di stato, se continui a leggere ti spiego nel dettaglio.

Effettivamente la situazione è a dir poco drammatica:

Oggi i risparmi non rendono più niente o, se rendono qualcosa (in genere comunque molto poco), NON SONO PIU’ AL SICURO!

Non sto esagerando, recentemente 130.000 azionisti e 20.000 possessori di obbligazioni subordinate di 4 banche che sono fallite, si sono ritrovati con il nulla in mano da un giorno all’altro. Dalla sera alla mattina tutti i loro risparmi sono diventati carta straccia!

Il rischio maggiore ovviamente non lo ha chi possiede grandi capitali e può permettersi di diversificare molto gli investimenti, magari affidandosi a persone che gestiscono gli investimenti per lui, il rischio più grande lo hai TU, che hai i tuoi risparmi sul conto corrente e segui i consigli di un direttore di filiale o di un consulente finanziario che in molti casi non hanno le competenze per guidarti correttamente negli investimenti.

 

“Cosa puoi fare oggi per investire i tuoi soldi in modo sicuro?”

 

La prima cosa che ti viene in mente sono i titoli di stato, così riduci il rischio quasi a zero!

 

Ho dato una rapida occhiata ai rendimenti delle ultime aste di titoli di stato, i tassi sono negativi sulle brevi scadenze (12 mesi) e arrivano al 1,5% (LORDO!!!) su scadenze a lungo termine (10 anni), in poche parole un bagno di sangue!

 

Ecco allora la seconda idea geniale: sfrutti la promozione di un conto deposito, magari online, e se sei particolarmente attento e fortunato riesci a far rendere il 2% al tuo capitale!! Poi però c’è il 26% di ritenuta fiscale sugli interessi attivi, lo 0,2 % di bollo e i tuoi interessi reali si riducono circa all’1%. C’è poi da considerare il fatto che, pur trattandosi di un investimento sicuro, il grado di affidabilità scende leggermente rispetto ai titoli di stato!

 

Non resta che la soluzione della nonna: li metti sotto al materasso così non te li tocca nessuno!

Ovviamente anche in questo caso la resa del tuo piccolo capitale è nulla, mentre il rischio di perdere tutto da un giorno all’altro aumenta tantissimo: furti, dimenticanze, incidenti domestici, ecc. Oltretutto con i soldi fermi sotto al materasso non puoi neanche decidere di spenderli perché non si può fare nessun pagamento in contanti superiore ai 1.000 €.

Siamo al punto di partenza, come puoi investire i tuoi risparmi evitando di perdere valore o peggio ancora evitando di perdere tutto?

 

Se ti dicessi che oggi esiste un modo di investire i tuoi soldi che ti assicura un tasso di rendimento compreso fra il 4% e il 6% annuo calcolato su 10 anni e fra il 7% e il 9% se calcolato su 20 anni?

Un modo di investire i tuoi risparmi che è allo stesso tempo:

  •  Più sicuro delle obbligazioni bancarie
  •  Più profittevole di un fondo azionario
  •  Indipendente dall’inflazione

L’investimento in efficienza energetica oggi è SICURO, SOLIDO e con una percentuale di resa molto alta rispetto a qualunque altro investimento di pari rischio!

Dopo attente valutazioni, Enrico aveva deciso di investire parte dei suoi risparmi per realizzare un impianto fotovoltaico da 3,0 kW sul tetto di casa sua, vediamo un po’ come gli sta andando.

 

In totale parliamo di circa 10.000 kWh in 3 anni (in realtà sarebbero di più ma per semplicità di calcolo consideriamo 10000).

Non voglio assolutamente annoiarti con i calcoli (se vuoi puoi scrivermi una mail ti risponderò volentieri con tutti i calcoli esatti), quindi mi limito a dirti quello che conta, Enrico ha fatto la scelta giusta e investito bene il suo capitale?

Assolutamente sì:

Enrico ha speso 9.000 € e ogni anno fra risparmio, bonifici per l’energia messa in rete e detrazioni fiscali gli entrano circa 1250€.

Questo significa che in 10 anni rientra del suo capitale e lo fa rendere il 4% all’anno, praticamente SENZA RISCHI, ma il bello deve ancora arrivare, continuando a leggere ti renderai conto che investire diventando un produttore di energia è ancora più vantaggioso!

 

“Investimento sicuro e senza preoccupazioni”

 

E l’inflazione? Ti starai domandando perché non considero l’inflazione e hai ragione, in un calcolo tradizionale i guadagni di BOT, AZIONI, INTERESSI, ecc. sono costantemente distrutti dall’inflazione ma non è il nostro caso, quasi tutti gli introiti che derivano dall’impianto fotovoltaico sono al riparo dall’inflazione:

 

  • Il risparmio lo è per definizione, più costa l’energia più risparmio
  • Il bonifico che ti arriva per l’energia messa in rete aumenta se aumenta il costo dell’energia.
  • L’unica entrata costante è la detrazione fiscale

Veniamo ora al calcolo più interessante, resterai a bocca aperta:

Calcolato sui 20 anni il tasso di rendimento di un investimento in energia supera il 7% al netto dell’inflazione!!! Ti sfido a trovare un investimento con lo stesso grado di sicurezza e lo stesso tasso di rendimento! (Se lo trovi scrivilo nei commenti qui sotto, potrebbe interessarmi!)

Ovviamente tutto il ragionamento fatto si basa sulla certezza che l’impianto continuerà a produrre regolarmente nel corso degli anni, senza pause o cali di rendimento.

Per essere sicuro che non avrai problemi o preoccupazioni in futuro, l’investimento deve avere queste caratteristiche:

 

  • Garanzie sui componenti di almeno 15 anni
  • Garanzie sul lavoro di installazione di almeno 10 anni (di legge sono 2 anni)
  • Monitoraggio COSTANTE di tutti i componenti dell’impianto
  • Allarmi AUTOMATICI in caso di anomalie

 

Cosa manca ancora per valutare se puoi investire i tuoi risparmi in modo sicuro e conveniente? UN TETTO.


Se non lo hai già fatto, clicca qui per scaricare gratuitamente la mia guida per valutare quanto produrrebbe un impianto sul TUO TETTO e confronta il dato con la tabella riassuntiva!

 

Se invece vuoi valutare in modo approfondito la tua situazione lo puoi fare inserendo qui i tuoi dati, verrai contattato da un nostro tecnico entro qualche giorno!

Quanto consuma un’auto elettrica? Quanto può aumentare bolletta passando all’elettrico?

Analisi dei costi chilometrici di un’auto completamente elettrica con e senza impianto fotovoltaico.

 

Negli ultimi mesi si fa un gran parlare di auto elettriche, ormai quasi tutti le case automobilistiche hanno uno o più modelli che funzionano esclusivamente con l’energia elettrica.

Senza alcun dubbio questa sarà la tecnologia del futuro, considerato che rispetto alle tradizionali vetture a benzina o diesel ha SOLO VANTAGGI:

 

  • Costi per la ricarica molto ridotti rispetto al “pieno” di carburante
  • Prestazioni molto più elevate a parità di categoria
  • Costi di manutenzione ordinaria molto bassi
  • Costi manutenzione straordinaria molto bassi
  • Esenzione bollo per 5 anni
  • 0 emissioni di sostanze inquinanti

Fino a poco tempo fa le vetture elettriche avevano 2 grossi svantaggi: l’autonomia ridotta e il prezzo esagerato ma ora, con gli ultimi modelli in vendita, i prezzi sono quasi in linea con la concorrenza a parità di categoria mentre l’autonomia supera abbondantemente i 300 km (i modelli di punta arrivano a oltre 500 km).
Veniamo ora al nocciolo della questione:

Qual è il costo chilometrico dell’auto elettrica?

Premesso che non ha alcun senso parlare di litri/100 km o di km/litro, cerchiamo di capire quanti chilowattora consuma in media un’auto elettrica (in questo articolo puoi trovare una breve spiegazione della differenza tra kW e kWh) e proviamo a capire se, al costo attuale, è conveniente oppure no.

Costi km auto elettrica

Per calcolare il costo medio per spostarsi con un’auto totalmente elettrica bisogna partire da un dato dichiarato direttamente dagli utenti che utilizzano auto elettriche, disponibile sul portale Spritmonitor, nello specifico ad uno dei modelli più performanti tra quelli disponibili sul mercato (più di 500 km di autonomia e prestazioni da supercar)
Il dato medio dichiarato dagli utenti è di 20, 80 kWh per 100 km percorsi.
Per passare da un consumo espresso in kWh ad un costo in € è necessario conoscere il costo del singolo kWh nella bolletta dell’energia elettrica, il quale dipende da molti fattori:

chi ci vende l’energia?

a che ora ricarichiamo le batterie?

disponiamo di un impianto fotovoltaico?

disponiamo di un sistema di stoccaggio dell’energia?

Per semplificare il ragionamento supponiamo che non disponiamo di fonti di energia gratuita (impianto fotovoltaico) e che quindi, come è logico, ricarichiamo le batterie nelle ore notturne usufruendo di una tariffa bioraria:

                   Quota energia + servizi di rete + accise e iva =   0,18 € (scaglione oltre i 2641 kWh)

A questo punto basta moltiplicare il dato relativo al consumo medio per il costo medio del kWh

                   20,80 kWh   x     0,18 €/kWh   =     3,74 €/100km

Ipotizzando infine una percorrenza media annuale di 20.000 km, il costo totale per muoversi un anno con un’auto elettrica si può stimare in circa 748,00 €.

Questo dato scende vertiginosamente se disponiamo di un sistema di produzione proprio di energia elettrica, ancora meglio se associato ad un dispositivo per lo stoccaggio dell’energia, che ci permette di fissare il costo dell’energia a circa 0,1 €/kWh (in questo articolo il calcolo preciso).
In questo modo il costo annuale per la mobilità (20.000 km/anno) si potrà attestare attorno ai 415 €/anno, permettendoci anche di risparmiare rendendo di fatto inutile un aumento di potenza, quasi obbligatorio in caso di solo prelievo dalla rete!

Se consideriamo il consumo di una vettura tradizionale diesel (5,5 l/100km) e lo moltiplichiamo per il costo attuale del gasolio (1,28 €/litro) e per 20.000 km annuali, otteniamo un costo di 1.408 €/anno per muoversi in auto!

Sono pronto a scommettere che da qui a 10 anni almeno la metà delle auto circolanti saranno totalmente elettriche, quindi il mio consiglio è quello di non farsi cogliere impreparati e cominciare da subito a valutare l’ipotesi produrre in autonomia e in tranquillità la propria energia!

Costo dell’energia con i pannelli fotovoltaici

Analisi del costo dell’energia con e senza un impianto fotovoltaico.

 

Ho pensato a questo articolo mentre ne stavo scrivendo un altro sugli sprechi di energia in casa, quando ho cominciato a pensare ad un esempio pratico di quanto può costare un kWh se installo un impianto fotovoltaico (compresi i costi di installazione e manutenzione) e paragonarlo al normale costo in bolletta.
Il paragone va fatto su un periodo di 20 anni, considerando che la vita utile di un pannello va ben oltre i 25 anni! (In questo articolo parlo di durata dei pannelli).

Ripartiamo dalle considerazioni sui consumi di una famiglia tipo:
Se consumi 3400 kWh/anno la tua spesa per l’energia elettrica sarà più o meno di 850 € all’anno.
Installando un impianto fotovoltaico da 3 kW produrrai circa 3300 kWh/anno (qui trovi una guida per calcolare quanto produrrebbe un impianto fotovoltaico sul TUO tetto)
Di questi 3300 kWh circa 1300 saranno autoconsumati direttamente andando a diminuire la bolletta di circa 350 €, mentre i restanti 2000 saranno scambiati con la rete e remunerati circa 360 €/anno
Ipotizzando di investire (si perché di investimento si tratta) nell’impianto fotovoltaico 9000 €, riceverai 450€/anno di detrazione fiscale per 10 anni.
Analizziamo i cosi e benefici su 20 anni con l’installazione dell’impianto fotovoltaico:

 

1. Energia che continuiamo a prelevare dalla rete (2100 kWh/anno):

 

considerando che ora paghi meno l’energia elettrica perché consumi meno (0,20 €/kWh) e aggiungendo l’inflazione (2% annuo) spenderai indicativamente 10.204 €

 

2. Costo dell’impianto:

 

9.000 €

 

3. Manutenzione:

 

0 € con il sistema Gpack

 

4. Detrazione fiscale:

 

4.500 €

 

5. Scambio sul posto  :

 

Si tratta di un calcolo molto complesso nel quale rientrano molte variabili, per semplificare consideriamo che l’energia immessa ti venga remunerata circa il 70% del valore di acquisto, 7.775 €

 

Quindi, riassumendo  (10.204+9.000-4.500-7.775) / 66.0000 =  0,104 €/kWh

Ragionando sul medio periodo, ti sei garantito un prezzo FISSO di circa un terzo rispetto a quello che paghi adesso, molto più conveniente di qualsiasi offerta sul mercato libero!
Se fai l’impianto fotovoltaico spendi TUTTO COMPRESO (compreso l’impianto) 6.680 € in 20 anni
Se non lo fai spendi 20.652 € in 20 anni.

Ora ti ripropongo il calcolo per una famiglia che consuma un po’ di più, con le stesse abitudini dell’esempio di prima ma con l’auto elettrica, si passa quindi da 3400 kWh a circa 7000 kWh
La spesa energetica senza impianto sarà di 0,3 x 7000  =  2.100,00 € (più consumi più costa il kWh)

Ipotizziamo di installare un impianto da 6 kW di potenza con un sistema di accumulo e stoccaggio da 6,5 kWh, per una spesa complessiva di 20.000,00 € e una produzione annuale di 6600 kwh. In questo caso grazie alle batterie di accumulo l’autoconsumo sarà molto più elevato, superiore al 70%.

Riporto lo stesso ragionamento fatto in precedenza, aggiornando le cifre:

1. Energia che continuiamo a prelevare dalla rete (2380 kWh/anno):

 

considerando che ora paghi meno l’energia elettrica perché consumi meno (0,20 €/kWh) e aggiungendo l’inflazione (2% annuo) spenderai indicativamente 11.565  €

 

2. Costo dell’impianto:

 

20.000 €

 

3. Manutenzione:

 

0 € con il sistema Gpack

 

4. Detrazione fiscale:

 

50% del costo iniziale, quindi 10.000 €

 

5. Scambio sul posto  :

 

Come prima calcolo il 70% del costo di acquisto dell’energia, con inflazione al 2%, 7.697 €

Sommando costi e benefici e dividendo per i kWh consumati in 20 anni otteniamo:

(11.565 + 20.000 – 10.000 – 7.697)/ (7000 x 20) = 0,09 €/kWh

 

In questo caso quindi ti sei garantito un prezzo FISSO dell’energia comprensivo di tutti i costi di 0,09 €/kWh, se ripetiamo i calcoli su 25 anni (vita minima garantita dei pannelli fotovoltaici) i valori saranno ancora più bassi e vantaggiosi.

Fotovoltaico con batterie di accumulo: conviene?

Dopo aver letto questo articolo potrai valutare da solo quando conviene e quando invece è sconsigliato.

 

Associare all’impianto fotovoltaico le batterie di accumulo dell’energia…conviene veramente?

Se stai leggendo questo articolo vuol dire che almeno una volta ti sei chiesto:

 

“Il fotovoltaico con batterie di accumulo: conviene?”

 

“io che ho già l’impianto fotovoltaico posso aggiungere solo le batterie senza cambiare altri componenti?”

 

Ti risponderò nel modo più chiaro e semplice possibile, se qualcosa non dovesse essere chiaro scrivilo pure nei commenti, ti risponderò volentieri!

 

Parto subito dicendoti che accumulare l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico comporta sicuramente dei vantaggi:

 

  • Abbattimento dei costi per l’energia
  • Autonomia energetica
  • Aumento valore dell’edificio
  • Detrazione fiscale 50%
  • Grandi benefici per l’ambiente

 

Bisogna però precisare che non è tutto oro quello che luccica, ci sono dei casi infatti nei quali installare delle batterie di accumulo equivale a buttare via i tuoi soldi!.

Quindi, tornando alla domanda iniziale, conviene installare delle batterie di accumulo?

 

SI, se i tuoi consumi sono superiori a 3500 kWh/anno

SI, perché in prospettiva i tuoi consumi elettrici aumenteranno (piastra a induzione, auto elettrica, pompa di calore, ecc)

 

SI, se hai già un impianto fotovoltaico e vuoi aumentare l’autoconsumo rendendoti più autonomo

SI, perché la corrente autoconsumata è sempre la più economica.

 

SI, se scegli l’installatore che ti offre le giuste garanzie.

No, se hai già un impianto fotovoltaico che è molto sottodimensionato.

No, se i tuoi consumi sono inferiori a 3000 kWh/anno.

 

Se i tuoi consumi sono davvero molto bassi (se vivi da solo e sei spesso fuori casa per esempio) le batterie di accumulo NON SONO LA SOLUZIONE GIUSTA PER TE.

 

Se hai già un impianto fotovoltaico molto sottodimensionato rispetto ai tuoi consumi  le batterie di accumulo NON SONO LA SOLUZIONE GIUSTA PER TE (in questo caso il primo investimento da fare è un aumento della potenza del’impianto).

 

Recentemente mi è capitato di fare una valutazione per un amico di un mio vecchio cliente che si trovava in difficoltà perchè un’azienda gli aveva proposto di installare le batterie di accumulo per l’energia elettrica.

 

Il suo impianto fotovoltaico, realizzato nel 2010, funzionava perfettamente e produceva circa 4.500 kWh all’anno ma le bollette continuavano ad arrivare e anche abbastanza alte. La casa era molto particolare, senza la fornitura di GAS METANO, tutto funzionava ad energia elettrica.

 

Puoi immaginare che i consumi erano molto elevati: pompa di calore per il riscaldamento, piastra ad induzione, illuminazione, sauna, cantina vini, ecc..

 

La soluzione di un’azienda del settore era la seguente: due batterie Tesla PowerWall  e aumento della potenza di un kW dell’impianto fotovoltaico (più di così era impossibile per via della superficie del tetto!).

 

Visto il preventivo di spesa non indifferente e considerata la poca compentenza in materia, il cliente ha deciso di chiedermi un parere tecnico sull’investimento.

 

La faccio breve: dopo un’analisi dei dati di consumo e produzione è emerso che la casa consumava più di 12.000 kWh all’anno e l’impianto fotovoltaico metteva in rete appena il 20% della produzione annuale anche senza batterie di accumulo!

 

Nonostante l’ottimo prodotto proposto (il sistema di accumulo di Tesla), nella sua situazione sarebbe stata una follia installare le batterie, sarebbereo rimaste inutilizzate per gran parte dell’anno. Il cliente ovviamente mi ha ringraziato e si è limitato ad aumentare la potenza dell’impianto, compatibilimente con le dimensioni del tetto.

Quindi attenzione, la tecnologia è neutra, può essere un ottimo affare o un’investimento completamente inutile. Dipende dalle condizioni esterne e dalla situazione particolare in cui si trova la tua abitazione.

La seconda difficoltà, una volta appurato che le batterie siano una soluzione corretta, è il dimensionamento.

 

Che batterie devi scegliere?

 

Perché qualcuno ti dice 2 kWh, qualcuno 4 kWh e altri ancora 13 kWh?

In questa fase la differenza la fa chi ti propone l’investimento, se ti trovi di fronte a un tecnico, uno che sa di quello che sta parlando, l’approccio è più o meno questo:

 

1. Raccolta dati e informazioni

2. Calcolo e dimensionamento

3. Offerta tecnica

4. Offerta economica

 

Se invece hai di fronte un commerciale aggressivo, di quelli assunti a rotazione per vendere 2 impianti ai parenti e poi cambiare settore e andare a vendere padelle, noterai subito la differenza:

 

1. Firma qui

2. Prezzo fiera

3. Firma qui

4. Se non firmi oggi poi basta

 

Ricordati, stai facendo un investimento per il tuo futuro, una settimana in più o in meno a pensarci non farà la differenza!

 

Quando si deve scegliere la taglia delle batterie di accumulo entrano in gioco molte variabili, le due più importanti sono:

 

1. Quanto sarà in grado di produrre il mio impianto fotovoltaico?

 

Su questo punto bisogna andare più nel dettaglio rispetto alla produzione annuale e chiedersi quale sarà la produzione nei vari mesi dell’anno e nelle diverse ore del giorno, per fortuna con un po’ di esperienza e con l’aiuto di alcuni software si riesce a calcolare in modo molto preciso la producibilità mensile.

Puoi farlo tu da solo, scaricando la mia GUIDA GRATUITA cliccando qui sotto:

 

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2. Quanto consuma la mia abitazione e in quali fasce orarie?

 

I consumi elettrici della tua abitazione dipendono dalle tue abitudini e dalle apparecchiature e elettrodomestici che hai installato, la valutazione può essere fatta stimando la distribuzione oraria dei consumi o misurandola direttamente.

 

Per eseguire la misurazione dei consumi elettrici è necessario installare un datalogger con lettore ottico sul contatore (pochi minuti di lavoro), attendere una settimana e analizzare i dati raccolti.

 

Questi due dati importantissimi sono INDISPENSABILI per calcolare quanta energia utilizzi durante la notte, quanto sarà l’autoconsumo diretto del tuo impianto e quanto sarà il surplus di energia proveniente dai pannelli fotovoltaici nei vari mesi dell’anno.

 

Se ti affidi a chi prova a venderti un impianto fotovoltaico senza questi due dati e sanza fare un dimensionamento preciso, rischi di buttare via i tuoi soldi in investimenti inutili!

 

Qual’è la procedura per ottenere il maggior risparmio in bolletta senza spendere un capitale?

 

Senza scendere troppo in dettagli tecnici, il principio che regola un corretto dimensionamento è questo:

1) Grandi consumi di giorno scarsi durante le ore serali e notturne: Impianto più grande e accumulatori ridotti (tipica famiglia con moglie a casa e tanti figli)

2) Scarsi consumi diurni e aumento durante la notte: Impianto fotovoltaico più piccolo e accumulatori leggermente sovradimensionati (famiglia assente da casa durante il giorno)

Ricordati: con un attento dimensionamento dell’accumulatore, della potenza dell’impianto e dell’inverter è possibile arrivare a valori di autoconsumo che superano l’80% dell’energia prodotta dall’ impianto, mentre il restante 20% ti sarà pagato dal GSE attraverso i bonifici dello Scambio sul Posto.

 

Se hai già un impianto fotovoltaico sai già che senza dispositivi che accumulano l’energia prodotta, difficilmente superi il 35% di autoconsumo!

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Il tuo impianto fotovoltaico è dimensionato correttamente?

Perché piccolo è bello… nel fotovoltaico post incentivi…

 

“Parva sed apta mihi”, dicevano i nostri padri latini, piccola ma adatta alle mie esigenze (si riferivano alla casa).
Diffida di chi ti propone impianti sovradimensionati … ma come posso capirlo, mi chiederai ?
Innanzi tutto pretendi sempre un sopralluogo tecnico preliminare (è gratuito , ma ha un grande valore):
un sistema tecnologico / impiantistico non si valuta solo a tavolino .
Osserva bene come viene fatto il sopralluogo : chi lo fa seriamente non si limita a sedersi a tavola e a spiegare “le magnifiche sorti e progressive “ della sua azienda  e del suo materiale, ma si attiva e osserva la casa dall’esterno, fa delle foto, se può farlo in sicurezza sale sul tetto, verifica dov’è il contatore di fornitura, controlla il quadro elettrico di casa, la messa a terra dell’impianto, il tipo di copertura, l’inclinazione e l’orientamento della falda, gli eventuali ombreggiamenti locali,  come piante, camini, antenne …, si informa con te se la tua casa è in zona di tutela, etc.
Frasi tipiche dell’imbonitore: 3 kw impegnati sul contratto di fornitura almeno 3 kWp di impianto, consumo complessivo in bolletta 3000 kWh almeno 3 kWp di impianto, tetto a disposizione grande impianto grande … ti ricordi la pubblicità dei pennelli Cinghiale “devo dipingere una parete grande, ci vuole un pennello grande!”. Leggi i le 5 considerazioni che devi fare per valutare un preventivo

 

Chiedi un’analisi attenta della tua bolletta di consumo, non tutti la sanno leggere, è un modo semplice ma efficace per fare una prima scrematura.

Il tuo obbiettivo deve essere quello di auto consumare il più possibile

Per inciso, ma forse è bene ricordarlo, l’impianto ha sempre la precedenza ed il motivo, che è tecnico, può essere banalmente spiegato così: il fotovoltaico è un generatore di energia che quando produce pompa energia che deve trovare uno sfogo immediato : la casa (meglio) o la rete (SSP = scambio sul posto), mentre la rete è come un grande serbatoio di energia sempre a disposizione, ma solo quando ne ho bisogno, come una botte da cui spillo il vino se apro il rubinetto. Ecco perché se chiedo energia in casa ed il fotovoltaico produce la precedenza va all’ energia solare.
Controlla bene i parametri impostati ( si possono modificare taroccando così i risultati : abbasso l’irraggiamento per aumentare la potenza da installare e quando l’impianto produrrà più del previsto mi farò bello dell’efficienza straordinaria del materiale installato ). Valuta tu stesso la producibilità del tuo tetto scaricando la nostra GUIDA GRATUITA.

Considera, analizzando la bolletta, quanto del tuo attuale consumo sarebbe in fase con la produzione dell’impianto: non è difficile basta valutare i consumi in fascia F1 (dalle 8.00 alle 19.00 dal lunedì al venerdì), le ore diurne dei sabati (che sono tutti in F2 dalle  7.00 alle 23.00) e le ore diurne delle domeniche e dei festivi che sono tutti in F3.
Se poi vuoi delle misure più precise e raffinate puoi sempre applicare un piccolo data logger sul contatore di fornitura ( costa poco e si applica in 30 secondi senza dover smontare nulla).
Considera che i moduli avranno un degrado di efficienza nel tempo e che l’impianto deve produrre almeno per 25 anni.
Cerca di prevedere se i tuoi consumi in futuro potrebbero aumentare ( per l’acquisto di utilizzatori elettrici, per l’ampliamento della famiglia, per un cambio di abitudini nell’utilizzo ).
Tieni conto che oggi come oggi un impianto puoi sempre ampliarlo successivamente ( non ci sono più i vincoli del conto energia) , ma se sei partito con una “ cilindrata” troppo grande non puoi più tornare indietro.

Se qualcuno vicino a te ha già installato un impianto chiedigli qualche informazione, domandagli se sa quanto riesce ad auto consumare, e se non te lo sa dire ( ci scommetto ) stupiscilo spiegandogli tu come si fa.

E’ semplice, ora te lo illustro in due parole:

tutti gli impianti fotovoltaici, tranne alcuni istallati in un periodo limitato dopo la fine degli incentivi in Conto Energia, sono dotati di un secondo contatore (2) oltre a quello di fornitura (1) che il gestore di rete competente avrà provveduto a riprogrammare in “bidirezionale” al momento dell’allaccio del fotovoltaico alla rete – bidirezionale vuol dire in grado di misurare non solo l’energia che passa dalla rete alla casa ma anche quella che dall’impianto, se non è auto consumata, finisce in rete.

Il contatore 2 , che fisicamente è uguale al contatore 1, misura tutta l’energia prodotta dall’impianto prima di qualsiasi utilizzo ( basta premere il pulsante di lettura fino a che  sul display non compare la lettura corrispondente alla voce A-); sul contatore 1 , quello di scambio, premendo il pulsante compariranno in successione il codice POD identificativo del punto di connessione ( è quello che c’è anche sulle bollette di fornitura), la componente A+ ( l’energia assorbita dalla rete dal momento di installazione del contatore ), altre voci e poi, ad un certo punto, la voce A- , la quale indica quanti kWh prodotti dall’impianto fotovoltaico sono stati immessi in rete.

Confrontando A- sul contatore di produzione (2) e A- sul contatore di scambio (1) si può misurare quanta energia siamo riusciti ad auto consumare; ad esempio:

contatore ( 2 ) A- = 1000 kWh

contatore ( 1 ) A- = 700 kWh

prodotti 1000 kWh, scambiati 700 kwh, per differenza auto consumati 300 kWh, pari ad un 30% di autoconsumo.

Farai un figurone e diventerai subito l’esperto del fotovoltaico della tua zona …
Come vedi non è così semplice ed immediato dimensionare bene un impianto … ma la stella polare deve essere sempre il massimo autoconsumo.

E tu, quanta energia autoconsumi direttamente dal tuo impianto fotovoltaico? Scrivilo nei commenti qui sotto.

Fotovoltaico: impara a valutare le offerte

5 considerazioni IMPORTANTISSIME da fare quando stai valutando un’offerta.

 

Come puoi valutare un’offerta tecnica per la realizzazione di un impianto fotovoltaico anche se non hai le competenze tecniche necessarie?

 

Come puoi paragonare fra loro tecnologie diverse?

 

Perché quando qualcuno ti propone qualcosa riesce sempre a convincerti che il suo prodotto è il migliore?

Ho pensato a questo articolo per fare un po’ di chiarezza e aiutarti a valutare le offerte che ricevi, per riuscire a comprendere meglio la differenza fra un vero affare e la fregatura del secolo!

Ecco le 5 cose che devi valutare quando ti trovi di fronte ad un preventivo per un impianto fotovoltaico:

1. GARANZIE

 

Perché quando compri un telefono da 500 € ti preoccupi delle garanzie?

Semplice. Perché stai spendendo molti soldi e pretendi che se il telefono che hai appena acquistato ha un difetto ne risponda il costruttore.

Ragionamento perfetto!

 

La fregatura di solito sta nel fatto che il telefono è in garanzia, ma per farlo riparare lo devi spedire a Tokyo a tue spese.

Quando decidi di acquistare un prodotto che è pensato per farti RISPARMIARE SUBITO SOLDI, come per esempio un impianto fotovoltaico, devi controllare che le garanzie dei componenti installati abbiano una durata adeguata! (per gli impianti fotovoltaici garanzie sui componenti inferiori ai 10 anni non sono neanche da prendere in considerazione), ma anche che la manodopera sia garantita in caso di guasto!!

Immagina questo caso: dopo 6 anni di vita del tuo impianto si guasta l’inverter (un cuore dell’impianto) e il guasto rientra nelle condizioni di sostituzione in garanzia; chiami l’installatore il quale (giustamente) ti dice che devi:

• Smontare l’inverter (a pagamento)

• Spedire l’inverter (a pagamento)

• Ricevere il nuovo inverter (in garanzia)

• Montare il nuovo inverter (a pagamento)

• Comunicare la variazione al gestore di rete (a pagamento)

Cosa fai? Te lo dico io, ordini un inverter nuovo.

E se invece tutte le operazioni elencate qui sopra fossero comprese nella garanzia e quindi a carico dell’installatore? PENSACI

2. STIMA PRODUCIBILITA’ IMPIANTO

 

Questo è un punto molto delicato, la stima di producibilità del tuo impianto fotovoltaico è il dato di partenza, in base al quale saranno poi sviluppati tutti i calcoli economici (flussi finanziari, tempo di rientro, ecc).

Esistono molti metodi per calcolare in modo molto preciso la producibilità di un impianto fotovoltaico, ma sicuramente sparare un numero a caso durante il primo appuntamento a casa tua NON è uno di questi!!!

Chi ti dice “Un impianto qui produce 1200 kili all’anno” o non ha capito assolutamente NIENTE di quello che sta vendendo o, peggio ancora, punta sul fatto che TU non sei un tecnico e lui può permettersi di dire quello che vuole.

Per fare una stima corretta bisogna raccogliere alcuni dati, elaborarli (di solito con l’aiuto di un software), e presentarti poi il valore ottenuto.

 

La producibilità teorica di un impianto fotovoltaico è influenzata soprattutto da: latitudine, orientamento, inclinazione, temperatura media, ombreggiamenti e componenti utilizzati.

Se non lo hai già fatto, cliccando qui puoi scaricare la mia GUIDA GRATUITA per calcolare da solo quanto potrebbe produrre un impianto sul tuo tetto.

 

3. DIFFIDA SEMPRE DA CHI VUOLE FIRMARE UN CONTRATTO AL PRIMO APPUNTAMENTO

 

Questo è un argomento che ritengo importantissimo, valido per moltissimi tipi di prodotto, soprattutto se sono prodotti tecnologici  (un anello può anche essere venduto subito).

Andando un attimo oltre la bravura commerciale della persona che hai davanti, se il sistema di vendita si basa sulla QUALITA’ di prodotti e servizi l’offerta va presentata con i tempi giusti, che prevedono una fase di valutazione tecnica, un’offerta commerciale e un’attenta valutazione da parte tua.

Un’offerta vincente non teme il confronto!

 

4. IMPIANTO SUBITO E LO PAGHI COMODAMENTE IN BOLLETTA

 

AHAHAHAHAH
(scusa)
Su questo punto sarò sintetico: devi fare una semplice moltiplicazione fra il numero di rate in bolletta e l’importo della singola rata, poi confronti il valore ottenuto con il preventivo più alto che hai mai ricevuto e vedrai che l’idea di pagare in bolletta passerà da sola.

 

5. FORME DI PAGAMENTO

 

Ti sei mai chiesto perché alcuni installatori ti chiedono di saldare tutto in anticipo, altri vogliono il pagamento quando la merce è pronta mentre altri ancora ti chiedono di pagare solo quando l’impianto è installato?

Questo dipende da 3 fattori:

 

1.Stato di salute dell’azienda che ti propone l’installazione

2.Credibilità che la stessa azienda ha nei confronti dei fornitori

3.Sicurezza nella qualità del lavoro e nell’assenza di contestazioni

 

Se un’azienda ha i conti in regola, un buon rapporto con i fornitori e un’ottima percentuale di soddisfazione dei clienti non ha nessun motivo per chiederti più del 10% prima dell’installazione dell’impianto!
Hai trovato interessante questo articolo? Scrivilo nei commenti qui sotto, mi farà piacere!

Ridurre gli sprechi di energia in casa

5 consigli (o forse 1 solo) per risparmiare sulla bolletta elettrica.

 

Ti sei mai chiesto se i soldi che spendi per far “funzionare” casa tua possono essere risparmiati?

Ecco una lista di 5 cose da fare per risparmiare che trovi su qualunque sito internet con una banale ricerca su Google:

1) Elettrodomestici in stand by

 

Puoi spegnere tutti i led delle apparecchiature in stand by e diventare così miliardario??

  NO, TI SPIEGO PERCHE’

Una moderna TV in standby consuma circa 0,5W, moltiplicato per 24 ore e per 365 giorni fa 4,38 kWh cioè, al costo attuale del kilowattora circa 1 euro all’anno.
Considerando tutte le apparecchiature che hai in casa (esclusi casi particolari) se arrivi a 30 euro di risparmio annuali hai fatto bingo! Questo perché nel 2016 quasi tutti gli elettrodomestici casalinghi sono dotati di auto spegnimento o hanno consumi molto ridotti, quindi assicurarsi che tutto sia veramente spento resta un’ottima abitudine, ma ti farà risparmiare cifre abbastanza ridicole.

 

Esistono mille validi motivi per spegnere gli elettrodomestici in stand by, il risparmio NON è uno di questi.

 

2) Sostituisci lo scaldabagno elettrico con uno a gas

 

Ottimo consiglio!!! Se esistesse ancora qualcuno con lo scaldabagno elettrico.

 

3) Allontana il frigorifero dal muro

 

Ottimo! Hai appena risparmiato altri 3 € euro all’anno che andrai a sommare ai 30 di prima.

 

4) Evita di aprire il forno durante la cottura

 

Sto aspettando gli insulti di chi usa il forno abitualmente per cucinare, è possibile inserire i cibi all’inizio, impostare un timer e dimenticarsi di tutto fino all’apertura? Secondo me NO, ma anche fosse possibile non farà che aggiungere qualche euro alla somma raggiunta in precedenza!

 

5) Spegni le luci che NON utilizzi.

 

Mi sembra quasi offensivo, non penso esista qualcuno che si lamenta per gli eccessivi consumi (e se stai leggendo queste righe sei uno di quelli) e allo stesso tempo lascia tutte le luci accese senza fare attenzione. Quindi ottimo consiglio ma direi quasi banale.

Potrei continuare per altri 20 punti, basta cercare con Google “risparmiare energia casa” o “diminuire i consumi di elettricità” per arrivare su qualche sito che ti dà 10 ottimi consigli per risparmiare, e alla fine ti propone l’unica consa sensata che puoi fare se VERAMENTE vuoi SPENDERE MENO per la gestione di casa tua senza rinunciare a nulla:

DEVI PRODURRE LA TUA CORRENTE ELETTRICA IN AUTONOMIA

Anzi per essere precisi le cose da fare sono 2 e valgono sia per il privato che per la piccola azienda:

                              CONOSCERE I PROPRI CONSUMI

PRODURRE LA PROPRIA ENERGIA

Vuoi salvaguardare l’ambiente contribuendo a ridurre gli sprechi? Segui i consigli qui sopra!!

Vuoi allungare la vita ai tuoi elettrodomestici? Segui i consigli qui sopra!

Vuoi risparmiare denaro? Segui comunque i consigli qui sopra ma i risultati che otterrai saranno nella migliore delle ipotesi deludenti!

Se sei una persona che ragiona nel medio periodo, continua a leggere, se cerchi qualcosa che ti faccia guadagnare tutto e subito senza spesa sei sulla pagina sbagliata!

 

Ti faccio un esempio:

Se consumi 3400 kWh/anno la tua spesa per l’energia elettrica sarà più o meno di 850 € all’anno.

Installando un impianto fotovoltaico da 3 kW produrrai circa 3300 kWh/anno (qui trovi una guida per calcolare quanto produrrebbe un impianto fotovoltaico sul TUO tetto).

Di questi 3300 kWh circa 1300 saranno autoconsumati direttamente andando a diminuire la bolletta di circa 350 €/anno, mentre i restanti 2000 saranno scambiati con la rete e remunerati circa 360 €/anno.
Ipotizzando di investire (si perché di investimento si tratta) nell’impianto fotovoltaico 9.000 €, riceverai 450 €/anno di detrazione fiscale per 10 anni.

Analizziamo i costi e benefici su 20 anni con l’installazione dell’impianto fotovoltaico:

1. Energia che continuiamo a prelevare dalla rete (2000 kWh/anno):

considerando che ora paghi meno l’energia elettrica perché consumi meno (0,20 €/kWh) e aggiungendo l’inflazione (2% annuo) spenderai indicativamente 10.204 €

 

2. Costo dell’impianto:

9.000 €

 

3. Manutenzione:

0 € con il sistema Gpack

 

4. Detrazione fiscale:

4.500 €

 

5. Scambio sul posto :

Si tratta di un calcolo molto complesso nel quale rientrano molte variabili, per semplificare consideriamo che l’energia immessa ti venga remunerata circa il 70% del valore di acquisto:
7.775 €

Quindi, riassumendo (10.204+9.000-4.500-7.775) / 66.0000 =  0,104 €/kWh

Ragionando sul medio periodo, ti sei garantito un PREZZO FISSO di circa un terzo rispetto a quello che paghi adesso, molto più conveniente di qualsiasi offerta sul mercato libero!

Se fai l’impianto fotovoltaico spendi TUTTO COMPRESO (compreso l’impianto) 6.680 € in 20 anni

Se non lo fai spendi 20.652 € in 20 anni.

Ora dimmi tu…..hai ridotto in modo efficiente gli sprechi di denaro?

WHY?

18 domande che forse non ti sei mai fatto sul mondo dell’energia.

 

Tutti noi, sotto vesti diverse, abbiamo avuto a che fare nelle nostre vite con dei bambini tra i 3 e i 4 anni, quando sono nella fase della scoperta del mondo e continuano a fare domande, le più strane e bizzarre (dal nostro punto di vista): è la famigerata fase dei perché.

L’altro giorno, ad esempio, Francesco, 4 anni e mezzo, mentre gli spiegavo il motivo per cui sul tetto della mia casa ci sono dei pannelli solari, mi ha chiesto folgorandomi: “Zio, perché i raggi del sole quando attraversano lo spazio non si raffreddano?”

 

Allora ho provato a mettermi nei panni di un bambino e di getto ho scritto le prime domande che mi passavano per la testa, senza preoccuparmi troppo se fossero “sagge” o meno… un po’ per gioco o po’ per vedere l’effetto che avrebbe fatto…
Ecco quello che è saltato fuori.

Perché del fotovoltaico tutti pensano di saper dire sempre qualcosa di sensato e definitivo e poi si scopre che la maggior parte delle persone ha in testa solo qualche pregiudizio?

Perché in Italia si sono installati così pochi impianti fotovoltaici – enti pubblici in primis? E già sento in sottofondo i mormorii di disapprovazione : non è vero, l’Italia è ancora il terzo paese al mondo per installato, ci sono più di 520.000 impianti per più di 17 Giga Watt di potenza installata (a proposito, ma siamo sicuri che tutti sanno cos’è un GW? Che differenza c’è tra energia, potenza, calore e temperatura? Magari ne parliamo in altro post)?

Perché siamo tanto informati sui nostri piani tariffari telefonici e se domando a qualcuno quanto consuma di elettricità e gas a casa sua, quanto paga un kWh elettrico o un m3 di metano, la maggior parte delle persone brancola nel buio? Ma sono soldi tuoi, come fai a non saperlo? Risposta tipica: tanto devo pagare comunque… Se vuoi conoscere esattamente i tuoi consumi, dai un’ occhiata qui!

Perché buttiamo tanti soldi nelle banche, in complicati piani di investimento che nemmeno chi ci vende conosce, nel debito pubblico (quindi anche tuo e mio, non degli altri) , nel gioco (vera e propria tassa sui poveri), e se poi qualcuno ci parla di efficienza energetica nella nostra casa lo guardiamo come un marziano che si vuole intrufolare nel nostro mondo?

Perché siamo tranquillamente disposti a spendere parecchie migliaia di euro per un automobile o una cucina di marca ( il cui valore d’uso è praticamente uguale a quello di una cucina IKEA) mentre non siamo disposti a investire meno della metà per  qualcosa che dura agevolmente trent’anni, ci fa risparmiare ed aumenta il valore della nostra casa?

Perché c’è ancora così tanta diffidenza verso le pompe di calore (in fondo abbiamo tutti un frigorifero in casa e molti anche il condizionatore)?

Perché la gente si preoccupa dei campi magnetici solo quando le si parla di fotovoltaico? Campi magnetici che peraltro il fotovoltaico non produce!

Perché nell’epoca della tecnica, delle scienze esatte, dell’informazione e della comunicazione, la razionalità e la capacità critica si sono così intorpidite e le persone scelgono e decidono guidate per lo più dalle suggestioni, i sentimenti, le immagini e non da un principio logico?

Perché nelle piccole e medie imprese ci si lamenta tanto dei costi energetici (in Italia tra i più alti in Europa) e poi così pochi si sono installati un impianto fotovoltaico, con un evidente guadagno in termini di maggior competitività in primis verso i propri concorrenti diretti?

Perché siamo liberi di consumare ma non di produrre?

Perché il km 0 nel cibo e non anche nell’energia?

Perché insistere nel energie fossili, per le quali si sono fatte e si fanno le guerre?

Perché l’energia deve per forza essere nelle mani di pochi?

Perché non ci dovrebbe essere democrazia anche nella produzione e nel consumo dell’energia?

Perché  “… ma il fotovoltaico produce energia quando non serve, di giorno, e la sera quando ne ho bisogno è inutile …” e poi se parli di batterie di accumulo ti dicono che non convengono, che la tecnologia non è matura, che il piombo (tecnologia oggi superata dal litio), che lo smaltimento, che l’ingombro, che… ?

Perché è bello e comodo mettere le lenzuola d’estate sui solari termici?

Perché siamo uno dei popoli meno rispettosi della pulizia del nostro ambiente, gettiamo cartacce e immondizia ovunque, ma quando si tratta di fotovoltaico sembra che l’unica preoccupazione sia lo smaltimento dei moduli a fine vita (i moduli sono riciclabili per più del 90% e tutte le case produttrici devono aderire ai consorzi di smaltimento – PVCycle/Cobat)?

Perché … questo perché lo lascio a te… inseriscilo nei commenti qui sotto!

Francesco mi sta chiamando, deve chiedermi qualcosa di importante, scusate ma non posso farlo aspettare, vorrà dire che continuerò un’altra volta, così vi racconterò cosa ho risposto alla sua prima domanda…

Il fotovoltaico NON ti fa risparmiare

Ti starai domandando se sono impazzito, ma la risposta è NO non sono impazzito! Ho solo scelto un titolo provocatorio per spiegarti un concetto che oggi non si può ignorare e che a volte può portare a fare dei disastri!

L’impianto fotovoltaico è solo un (ottimo) strumento, non rappresenta LA STRATEGIA per risparmiare energia.

Il primo passo da fare per ottenere dei risultati concreti e cominciare quindi a risparmiare dei soldi nella gestione della casa (o dell’azienda) è quello di ANALIZZARE la situazione e PIANIFICARE una strategia!

Ti faccio un esempio pratico, per aiutarti a capire meglio il concetto:

Sia la famiglia Rossi che la famiglia Bianchi spendono 1000 Euro all’anno per l’energia elettrica e per entrambe le famiglie la spesa energetica rappresenta un problema importante.

Un giorno passeggiando ad una fiera entrambe le famiglie chiedono informazioni ad un’azienda del settore energetico, lasciano il nominativo e vengono contattati da un venditore che rifila ad entrambi un bell’ impianto fotovoltaico identico.

Di solito il modo di operare è questo: più il tetto è grande e più tentano di venderti un impianto grande!

L’anno successivo la famiglia Rossi spende 800 euro per la corrente elettrica mentre la famiglia Bianchi riesce a risparmiare più della metà della spesa energetica; sommando i ricavi ottenuti dallo scambio sul posto e la detrazione fiscale.

La prima famiglia continua a spendere per l’energia mentre la seconda ha un GUADAGNO NETTO a fine anno, COME E’ POSSIBILE??

La risposta è quasi banale: perché partivano da situazioni DIFFERENTI, i Rossi sono 4 persone che lavorano e consumano prevalente la sera, mentre nella famiglia Bianchi lavora solo il papà quindi i consumi si concentrano durante il giorno!

Tutto questo per dire, con un esempio quasi banale, che il fotovoltaico non è più quello di qualche anno fa, quando bastava riempire il tetto di pannelli e aspettare l’incentivo!

Oggi per risparmiare energia e soldi è OBBLIGATORIO partire da una valutazione dello stato attuale!

Nell’ esempio di prima la famiglia Rossi poteva investire la stessa cifra per fare un impianto più piccolo e installare delle batterie di accumulo al litio, in questo modo l’energia prodotta di giorno dall’impianto è in parte disponibile la sera per i consumi. E questo senza aumentare la spesa totale!!!!

Le variabili da considerare sono tantissime, oltre alle abitudini bisogna domandarsi:

Che tipo di apparecchiature sono installate a casa mia?

Quanto consumano? In che orari?

Come sarà esposto l’impianto? In che ore avrà i picchi di produzione?

I picchi di produzione e consumo coincideranno?

In certi casi per esempio l’impianto fotovoltaico NON è la soluzione ottimale per risparmiare energia, a volte il problema sono i consumi per il riscaldamento (GPL, Gasolio, Metano), o più semplicemente bisogna fare più attenzione agli sprechi.

Il problema dei consumi elevati e della spesa eccessiva va affrontato innanzitutto analizzando la situazione attuale e, in una seconda fase, utilizzando di volta in volta lo strumento più efficace.

Gli strumenti utilizzabili sono tantissimi e ognuno ha il suo ambito di utilizzo ottimale, i consumi si possono abbattere:

con un impianto fotovoltaico

con delle batterie di accumulo

rendendo l’impianto di riscaldamento più efficiente

cambiando il combustibile utilizzato

riducendo gli spechi inutili.

Confondere la strategia con gli strumenti (e viceversa) può rivelarsi oltre che inutile anche dannoso.

Se stai valutando l’installazione di un impianto fotovoltaico, la prima cosa da fare è valutare quanto può rendere il tuo tetto!

Ricordati che con un valore inferiore a 900 kWh/kWp anno il mio consiglio è quello di valutare un altro tipo di investimento! Scarica la mia guida gratuita e calcola da solo la resa del tuo tetto!

Quanto dura un impianto fotovoltaico?

Un po’ di chiarezza sull’effettiva durata di un pannello fotovoltaico.

 

Una delle frasi che ho sentito dire più spesso dai miei clienti (prima di diventarlo) è sicuramente questa: “Ma quato durano i pannelli fotovoltaici? Dopo 5 10 15 anni rendono ancora come all’inizio? Come faccio a fidarmi dei dati che mi stai dicendo?

 

Nonostante la tecnologia fotovoltaica sia oramai molto diffusa a livello mondiale (le prime installazioni risalgono a più di 40 anni fa) si trovano spesso persone che ancora hanno dubbi atroci sulla effettiva durata della produzione dei moduli fotovoltaici.

La vita utile dei pannelli fotovoltaici è un dato importantissimo per calcolare il rendimento dell’ investimento che stai per fare o che hai già fatto in passato!

 

COSA DICONO I PRODUTTORI DI MODULI?

 

A garanzia dell’utente finale, tutti i più noti produttori di moduli fotovoltaici, garantiscono quella che viene definita “garanzia lineare sulla potenza nominale”.

 

Riassumendo il concetto, il produttore garantisce che per il primo anno l’effettiva potenza che il pannello sarà in grado di fornire sarà almeno il 97% del valore specificato sulla targhetta del modulo.

 

A partire dal secondo anno, praticamente tutti i produttori di moduli assicurano che la diminuzione reale della potenza erogata dal pannello calerà al massimo dello 0,7% all’anno, per un periodo di 24 anni.

 

In questo modo, allo scadere del 25 anno, i tuoi pannelli fotovoltaici renderanno ancora almeno l’80% della potenza iniziale!

 

Detto terra-terra, dopo 25 anni di vita un pannello da 327W avrà una resa di almeno 261W.

 

Ti ricordo che i migliori produttori mondiali di moduli fotovoltaici hanno all’interno dei loro stabilimenti produttivi dei laboratori dove periodicamente testano i loro pannelli fotovoltaici in modo molto approfondito e in condizioni climatiche il più possibile uguali alle reali condizioni di utilizzo.

In questi laboratori è possibile invecchiare i moduli fotovoltaici tramite l’azione dei raggi UV, shock termici e carichi meccanici fino a oltre 25 anni per poi valutarne nuovamente le prestazioni!

Ovviamente l’ultima azienda nata in China o in India per produrre moduli, pur producendo prodotti di una qualità accettabile (ho detto accettabile non buona), non può avere una banca dati paragonabile a chi è sul mercato da 20 o 30 anni!

 

COSA DICONO I TEST REALI SUL LUNGO PERIODO?

 

Fino ad ora ho di quello che garantiscono i produttori di moduli fotovoltaici nelle loro garanzie, ma come invecchiano i moduli nella vita reale?

Ci sono molti studi a riguardo, (soprattutto condotti negli Stati Uniti ed in Giappone) che confrontano le prestazioni di moduli fotovoltaici installati negli anni 70 con le prestazioni degli stessi a distanza di 40 anni e tutti con risultati molto confortanti anche tenendo in considerazione che stiamo parlando di  moduli fotovoltaici fabbricati 40 anni fa e quindi con una tecnologia vecchia e superata rispetto a quella disponibile ai nostri tempi.

Senza dover tirare in ballo studi condotti oltre oceano posso prendere spunto da un approfondito studio fatto dall’Ing. Domenico Coiante nel 2010 in Italia nella stazione sperimentale fotovoltaica dell’ENEA, approntata nel 1979 ed ancora in funzione.

 

I risultati di questi esperimenti sono SOPRENDENTI.

Nel 1979 l’ingegnere ebbe l’incarico di acquistare un certo numero di moduli fotovoltaici, da diversi produttori, sia statunitensi, sia italiani, per sperimentarne le prestazioni a confronto sul campo.
I moduli furono installati nel campo prove nel 1980 e furono effettuati immediatamente dei test per verificare sul campo le reali specifiche tecniche dei moduli. Furono poi effettuate delle misurazioni a distanza di 10 anni, 13 anni e 30 anni.

 

Ti risparmio i dettagli tecnici e vado subito al dato interessante:

 

Dopo 30 anni di vita REALE i moduli fotovoltaici avevano perso SOLO l’8,3% della potenza iniziale!

La percentuale di guasti si è mantenuta bassa, sotto il 2% fino a 23 anni, poi in aumento nei successivi anni.

E’ curioso notare che le cause di guasti dei moduli, come l’ingiallimento dei moduli dovuta alla bassa qualità dell’incapsulamento dell’EVA e del tedlar, sono state risolte negli anni con la produzione di materiali più avanzati.

Si può quindi tranquillamente affermare che l’affidabilità nel tempo dei moduli fotovoltaici è oramai accertata e che i moderni moduli fotovoltaici in commercio hanno una vita utile di almeno 30 – 40 anni.

Ovviamente un punto che considero importantissimo è la corretta installazione dei pannelli e dell’impianto in genere, i risultati ottenuti durante i test reali sono replicabili e affidabili a patto che tutti i componenti dell’impianto siano si altissima qualità.

La scelta dei moduli deve cadere su prodotti di alta qualità e su aziente che siano nel settore della produzione di moduli da molto tempo.

 

Installare un impianto fotovoltaico è un investimento di qualche migliaio di euro, è molto importante controllare:

  • la qualità dei pannelli
  • le garanzie del produttore
  • il materiale accessorio utilizzato dall’installatore
  • le garanzie dell’installatore ()

 

cercare il risparmio a tutti i costi significa in realtà buttare via moltissimi soldi in futuro!